“Ritratto della Giovane in Fiamme”, la regista Céline Sciamma racconta l’intensità di un amore dal sapore universale – Incontro Stampa

“Ritratto della Giovane in Fiamme”, la regista Céline Sciamma racconta l’intensità di un amore dal sapore universale – Incontro Stampa

Vincitore al recente Festival di Cannes, del premio per la Miglior Sceneggiatura e della Queer Palm, “Ritratto della Giovane in Fiamme”, dell’acclamata regista di “Tomboy” e sceneggiatrice di “La mia vita da zucchina”, Céline Sciamma, racconta con profonda sensibilità una storia d’amore potente dal sapore universale, con uno straordinario cast che include: Noémie Merlant, Adéle Haenel e Valeria Golino.

Ambientato nella Francia di fine ‘700, la pittrice di talento Marianne, viene incaricata di dipingere il ritratto di Héloise, una giovane donna costretta a lasciare il convento per sposare l’uomo ora a lei destinato, a seguito della morte/suicidio della sorella.

Héloise tenta di resistere al suo destino, rifiutando di posare, così, su indicazione della madre, Marianne dovrà dipingerla di nascosto, fingendo di essere la sua dama di compagnia. Frequentazione che porterà le due donne a stringere un intimo e silenzioso legame, e che si trasformerà in un amore travolgente ed inaspettato.

“Credo che tutta questa gratitudine nei confronti del film sia legato al fatto che questo colmi un vuoto che le donne, i cinefili ed il pubblico in generale attendevano fosse riempito da molto tempo. Una storia d’amore che sicuramente farà scoprire ai più giovani, nuove prospettive ed aspetti di un immaginario femminile e femminista non del tutto conosciuto sul grande schermo” – afferma la regista Céline Sciamma presente all’incontro stampa avvenuto in occasione della proiezione del film – “Attraverso la messa in scena, il ritmo e le dinamiche del gioco di potere che si alterna tra i singoli personaggi, abbiamo cercato di dare vita ad un racconto inedito, in grado di uscire da quelle che sono le convenzioni ed i clichè dei legami tra le persone, basandoli sull’uguaglianza e la parità totale e non sul dominio dell’uno sull’altro. Scelta presa fin dall’inizio della fase di scrittura. Nel cinema ci hanno sempre insegnato che nel cinema una buona scena ad effetto è quando c’è un fattore in grado di generare tensione e scatenare un conflitto, in modo da far prevalere una figura. Il nostro obiettivo invece è stato quello di realizzare un episodio efficace e potente fuori dal meccanismo sopra descritto, ma dalla medesima intensità, evitando la supremazia, le differenze di classe e posizione. Uno sguardo differente, più attivo e sorprendente.”

“Il film non vuole essere un resoconto o un’analisi su come gli uomini e le donne si amano fra di loro, ma un’osservazione su come due donne si amano, creando un immaginario erotico/amoroso totalmente diverso ma accogliente ed aperto verso tutti. Io penso che chiunque possa riconoscersi nella vicenda perché parla d’amore” – prosegue Sciamma – “Quando realizzo un film a me piace riprendere dei soggetti attivi. La mancanza di una figura maschile forte dipende dal fatto che questo avrebbe probabilmente avuto il ruolo di un nemico, ed io non volevo mostrare le violenze e i soprusi subite dalle donne nel corso del tempo.”

“In “Ritratto della Giovane in Fiamme”, c’è un riferimento molto forte, un legame di amicizia direi, con “Lezioni di Piano” di Jane Campion, soprattutto nella prima parte, così come con “La Marchesa von..” di Rohmer, in relazione alla ricostruzione dell’epoca passata e dei costumi, in cui abbiamo evitato tutti gli elementi eccessivi della mondanità. Una scelta non solo di cinema, ma fatta proprio per osservare l’intimità e la solitudine delle protagoniste” – continua la regista – “Coraggiosamente abbiamo deciso di non accompagnare la storia con una colonna sonora, una melodia portante che nei film d’epoca gioca un ruolo importante e ne sottolinea i momenti salienti. Tutto questo torna quindi al discorso iniziale dell’uguaglianza, dal momento che in quel periodo per loro trovare un libro ed ascoltare della musica non era facile, utilizzandola in pochissime e determinate situazioni, in modo da permettere al pubblico di immedesimarsi ed entrare ancor più nella storia. Nella scena del falò ad esempio, la canzone è stata appositamente composta con l’indicazione che fosse una specie di mantra ipnotico, e con l’idea che avesse in collegamento con il mondo delle così dette streghe, in cui quest’ultime altro non erano che donne erudite dalla vasta conoscenza, che si riunivano all’aperto facendo emergere la solidarietà e libertà femminile. Anche la scena dell’aborto rientra in questa dinamica. E’ rarissimo vedere una scena del genere al cinema, ed è sbagliato perché al mondo accade quotidianamente” – conclude – “Per i colori invece avevano stabilito subito il verde per il vestito del ritratto, poi una volta scelto i luoghi in cui girare, ossia nel castello a sud di Parigi e le location nel sud della britannia, abbiamo optato per il blu, il color mattone, con materiali molto pesanti come il cotone e lana.”

“Io sono testimone della teoria e dei contenuti trattati in un certo maniera, e che Celine sta portando avanti, in cui c’è una situazione di uguaglianza” – dichiara infine Valeria Golino – “Lei non voleva mettere in pericolo la storia delle protagoniste suscitando tensione tra loro, bensì voleva armonia. Mi sono sempre chiesta come si racconta la felicità, perché è molto difficile farlo, Céline lo ha fatto ed io lo compreso solo sul set vivendolo sulla mia pelle. Al di là della demagogia che si può fare, ogni storia d’amore è diversa, perché ogni uomo e donna è diverso nella bellezza, nella violenza, nell’incomprensione, nel malinteso, nell’erotismo, in questo caso si tratta di una storia d’amore in tra due donne, ma che poteva tranquillamente interessare due uomini o un uomo e una donna, poiché è abbraccia un amore universale. Quando ho visto per la prima volta il film mi sono molto emozionata. E’ un film libero e nel contempo rigoroso. Per il mio personaggio mi sono dovuta spogliare di tutti i miei orpelli, è stato intenso in ogni piccolo gesto, era un’atmosfera particolare.”

© Riproduzione Riservata

 


Pubblicato

in

da

Tag: