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Xavier Dolan conferma il suo ritorno al cinema con un nuovo film

Xavier Dolan conferma il suo ritorno al cinema con un nuovo film che mescola il genere horror ed elementi comici.

A poco più di un anno dall’aver annunciato il suo ritiro dalla carriera cinematograficaXavier Dolan, come riportato da Variety, ha confermato di essere a lavoro su un nuovo lungometraggio che spera di girare l’anno prossimo.

Il regista del Quebec lo ha svelato nel corso di una masterclass al Lumiere Film Festival, organizzato dal direttore di Cannes Thierry Fremaux, a Lione, che ospiterà, in occasione del suo decimo anniversario, una proiezione speciale di Mommy, il suo vincitore del premio della giuria di Cannes.

La sceneggiatura del nuovo progetto, come spiegato da Dolan, sarebbe pronta, e non sarà esattamente un film horror, anche se ha aspetti o momenti orribili, e anche molti elementi comici, “sarà un amalgama di diversi generi”. Dolan ha inoltre rivelato che la storia so svolgerà nel 1895 nell’élite del mondo letterario parigino e in campagna.

Spesso soprannominato il ragazzo prodigio del Québec, Dolan ha diretto otto lungometraggi in un decennio, ma mai un dramma, sebbene abbia realizzato la serie drammatica canadese The Night Logan Woke Up, andata in onda nel 2022. L’anno scorso, ha sbalordito i fan dopo aver annunciato su Instagram che il suo “attuale stato d’animo e lo stato del mondo non mi ispirano a perseguire quella che un tempo era una vocazione inevitabile”.

Interrogato su questa pausa, il regista trentacinquenne ha dichiarato di sentire di essere entrato nella seconda fase della sua carriera.

“Mi alzo la mattina, leggo, voglio capire il mondo in cui viviamo, e a volte il cinema diventa secondario in questo mondo. Il cinema è un modo per sfuggire a questo mondo, ma è difficile ignorare ciò che sta accadendo a Gaza, in Libano, impossibile per me negare il nostro fragile ambiente, negare che tutto ciò che vedo distolga la mia attenzione dal mio piccolo gesto artistico”, ha detto alla folla di Lione, cercando attentamente le parole giuste con il suo stile intenso e distintivo.

“Se ho aspettato così a lungo per fare un altro film è perché non ne avevo più né la voglia né l’energia, e sapevo che non aveva senso farlo senza questa passione, questa forza”, ha spiegato.

Alla domanda su cosa avrebbe fatto nella sua carriera se ne avesse avuto la possibilità, il famoso esigente regista ha risposto in modo enigmatico: “Ci sono alcune scelte di cui è difficile parlare perché sarebbe indecente rivelarle…”, ha esitato, prima di riprendere: “Potrei aver desiderato che certe collaborazioni avessero portato a più generosità o inventiva, ma le cose sono come sono e devi fare i conti con certe decisioni che hanno avuto un impatto sulla profondità, o sulla mancanza di profondità, di certi film”, ha detto, lasciando il pubblico a chiedersi a chi si riferisse.

Sul ruolo dell’amicizia, tema ricorrente nei suoi film, Dolan ha risposto: “Per tutta la mia vita, la mia esistenza è incentrata sull’amicizia, tutte le mie storie d’amore sono grandi amicizie. L’amore è complicato per me; sono stato follemente innamorato senza che fosse reciproco. Le più grandi storie d’amore della mia vita sono amicizie, quindi è naturale che questo si manifesti nei miei film. Ho fatto “Matthias e Maxime” perché ho sperimentato dei fallimenti. È stato un film di guarigione, un film in cui mi sono circondato dei miei migliori amici”, ha detto, riferendosi al disastro al botteghino di The Death and Life of John F. Donovan.

Dolan è presente al Festival del cinema Lumière, che si svolge dal 12 al 20 ottobre, non solo per il celebrare il decimo anniversario di Mommy, bensì anche per il lancio del suo nuovo libro: A Friendship Through Film, che contiene centinaia di fotografie inedite, dal set al viaggio a Cannes, scattate dall’amico e collaboratore di lunga data Shayne Laverdière.


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