“Via col Vento”, la lettera di John Ridley

“Via col Vento”, la lettera di John Ridley che ha spinto la HBO Max a rimuovere temporaneamente il celebre classico dalla programmazione.

La decisione di HBO Max di rimuovere temporaneamente dal proprio catalogo il celebre classico del 1939: “Via col Vento”, in modo da poterlo reinserire in un secondo momento senza alcun taglio o censura, bensì con un’introduzione che ne spiegherà il contesto storico ed i contenuti, ha suscitato come be si sa, non poche polemiche.

Una scelta quella dall’emittente maturata anche in seguito alla segnalazione e richiesta giunta dallo sceneggiatore del film “12 anni schiavo”, John Ridley, pubblicata sull’editoriale del Los Angeles Times, e di cui vi presentiamo la traduzione.

Mi congratulo con WarnerMedia per il lancio di HBO Max. Come abbonato, sono entusiasta dalla varietà della programmazione e dei film offerti sulla piattaforma. Anche se sono sicuro che il servizio di streaming continuerà a migliorare nel tempo, ho una richiesta per WarnerMedia, vi pregherei di prendere in considerazione la rimozione di “Via col vento” dalla vostra selezione di film.

Come regista, comprendo che i film sono spesso istantanee di momenti storici. Riflettono non solo gli atteggiamenti e le opinioni di coloro che sono coinvolti nella loro creazione, ma anche quelli della cultura prevalente. A tal proposito, anche i film nati con le migliori intenzioni possono non riuscire a rappresentare le comunità emarginate.

Via col vento, tuttavia, rappresenta un problema a parte. Non solo “non è all’altezza” per quanto riguarda la rappresentazione. È un film che glorifica il dopoguerra nel sud. È un film che, quando non ignora gli orrori della schiavitù, si prende una pausa solo per portare in scena alcuni tra i più dolorosi stereotipi delle persone di colore.

È un film che, come parte del racconto della “Causa Persa”, romanticizza gli Stati della Confederazione in modo tale da legittimare l’idea che il movimento secessionista fosse qualcosa di più, o meglio, qualcosa di più nobile di quello che in realtà è stato: una sanguinosa insurrezione per mantenere il “diritto” di possedere, vendere e comprare esseri umani.

Il film ha visto la partecipazione dei migliori talenti presenti in quell’epoca a Hollywood, che hanno collaborato al fine di rendere romantica una storia che in realtà non lo è mai stata. E continua a coprire coloro che affermano, in maniera totalmente falsa, che aggrapparsi all’iconografia del periodo delle piantagioni è una questione di “eredità, non di odio”.

Voglio essere molto chiaro: non credo nella censura. Non credo che “Via col vento” debba essere chiuso in un caveau di Burbank. Chiedo solo che, dopo un periodo opportuno, il film venga reintrodotto sulla piattaforma HBO Max, insieme ad altri film in grado di offrire un quadro più ampio e completo di ciò che la schiavitù e gli Stati Confederati hanno rappresentato. O forse potrebbe essere accompagnato da conversazioni relative al modo di raccontare e sul perché sia importante avere molte voci che condividono storie da diverse prospettive, piuttosto che avere solo quelle che rafforzano le opinioni della cultura prevalente.

Attualmente non è presente neanche un chiarimento o dichiarazione o prima del film.

So bene che togliere un film, e in particolar un classico di Hollywood, può sembrare una grande richiesta. Ma non è una domanda così grande come quella dei tuoi figli che chiedono se possono unirsi alle proteste nelle strade contro l’intolleranza razziale, o quando vengono da te per sapere cosa hai fatto per rendere il mondo un posto migliore.

In un momento in cui tutti noi stiamo cercando di capire cosa possiamo fare per combattere il bigottismo e l’intolleranza, vorrei chiedere a tutti i fornitori di contenuti di guardare nei loro cataloghi e di fare uno sforzo in buona fede per separare dalla programmazione i contenuti che potrebbero essere scarsi nella rappresentazione, da quelli che sono chiaramente delle demonizzazioni.

Ho intenzione di mantenere il mio abbonamento a HBO Max. Ma spero che coloro che occupano posizioni decisionali in WarnerMedia comprendano quanto sia doloroso scorrere il catalogo della piattaforma e vederlo elevare un film, in particolar modo, che ha contribuito a perpetuare il razzismo che sta causando rabbia e lutti per gli americani che si trovano ora nelle strade.”

FONTE LOS ANGELS TIMES


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