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Venezia 80: Invelle di Simone Massi in Orizzonti

In Concorso nella sezione Orizzonti dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: Invelle di Simone Massi

llustratore e regista, vincitore di oltre 300 premi, fra cui un David di Donatello, tre Nastri d’Argento, un Premio Flaiano per l’animazione e il Premio Oeil d’Or al Festival di Cannes, Simone Massi ha realizzato e diretto animazioni selezionate nei festival di 75 paesi e quest’anno è in concorso a Orizzonti – 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il suo primo lungometraggio animatoInvelle. Un legame profondo, quello di Massi con la Mostra del Cinema di cui ha realizzato i manifesti ufficiali e le sigle delle edizioni 69, 70, 71, 72 e 73.

Invelle prende vita attraverso i circa 40.000 fotogrammi disegnati a mano uno per uno e grazie alle voci dei personaggi prestate da Marco Baliani, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Achille Massi, Gemma Massi, Toni Servillo e Filippo Timi.

Nato a Pergola nel 1970, dove tuttora vive, Massi così racconta il suo film: “Nel pezzo di terra dove sono nato e cresciuto non c’è niente di importante da vedere e da ricordare, niente che possa essere considerato degno di finire sui libri. Una sorta di “Invelle”, un non luogo da cui la Storia con la maiuscola ha preso e preteso tutto quello che voleva e poteva. In cambio abbiamo avuto le storie con la minuscola, quelle che o le tramandi a voce oppure si perdono.

immagine film Invelle

Invelle, la trama

La storia di Invelle inizia nel 1918: Zelinda è una bambina contadina con la madre in cielo e il padre in guerra. Le tocca smettere l’infanzia e indossare la casa, i fratelli, la stalla e le bestie. Un giorno Zelinda torna ad avere una madre e un padre. Alla fiera del paese la bambina si stringe al babbo e spalanca gli occhi per far posto a tutte le cose che gli si parano davanti. Vere o immaginate che fossero, Zelinda quelle cose ormai le ha viste e si è fatta una sua idea di come gira il mondo.

Gira così velocemente che di colpo la sua storia diventa quella di un’altra. Nel 1943 Assunta è una bambina contadina che sta in equilibrio su una gamba, con la testa guarda il cielo e tiene il piede in guerra (un’altra!). Ma appena ha modo Assunta si cuce un vestito colorato, fa un saltello e hop! la guerra era tutto uno scherzo, o comunque adesso non c’è più.

La guerra (forse!) non c’è più e con essa scompare un mondo intero: un salto più grande di quel che sembrava. Nel 1978 Icaro è un bambino contadino che gira in tondo attorno al niente. È stato sognato tanti anni prima e deve fare e farà quello che non è stato possibile per sua madre e sua nonna. E per chi è venuto prima di loro. E prima ancora. E prima ancora.

Il film è prodotto da Salvatore Pecoraro e Daniele Di Gennaro per Minimum Fax Media in collaborazione con RAI Kids, in coproduzione con Amka Films Productions e RSI, con il contributo del Ministero della Cultura e Eurimages, con il sostegno di Regione Lazio ed ECRA Edizioni del Credito Cooperativo.


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