Venezia 79: “Stella Dallas” di Henry King nella serata di preapertura
Il classico del cinema muto “Stella Dallas” (1925), con Belle Bennett, Ronald Colman, Lois Moran e Douglas Fairbanks, Jr, diretto da Henry King, è il film scelto per la serata di Preapertura di martedì 30 agosto della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si terrà in Sala Darsena (Palazzo del Cinema) al Lido.
“Stella Dallas” sarà proiettato in prima mondiale nel nuovo restauro digitale in 4K realizzato dal Museum of Modern Art (MoMA) di New York e dalla Film Foundation presieduta da Martin Scorsese.
La proiezione di “Stella Dallas” sarà accompagnata dall’esecuzione della colonna sonora composta per l’occasione dal musicista inglese Stephen Horne, commissionata dal MoMA ed eseguita dal vivo dalla Gaga Symphony Orchestra, costituita da 13 elementi oltre al Direttore e orchestratore Ben Palmer e al pianista Daniel King Smith.
“Stella Dallas è stato uno dei maggiori successi popolari del cinema muto hollywoodiano” – ha dichiarato il Direttore della Mostra Alberto Barbera – “non a caso rifatto per ben due volte: la prima nel 1937, con la regia di King Vidor e Barbara Stanwyck nel ruolo della protagonista; poi nel 1990, con Bette Midler e la regia di John Erman. Ma non c’è dubbio che la prima versione sia di gran lunga superiore alle successive, in virtù della straordinaria interpretazione di Belle Bennet e la superba regia di Henry King che sfrutta nel modo migliore le potenzialità espressive sviluppate dal linguaggio del cinema muto al vertice della sua evoluzione estetica, prima dell’avvento del sonoro”.
“Stella Dallas è stato acquisito per la collezione del Museum of Modern Art da Iris Barry, prima curatrice del dipartimento film, negli anni ’30, in un periodo in cui i ‘ritratti di donne’ non erano considerati degni di seria attenzione” – spiega Dave Kehr, Curatore del Dipartimento Film del MoMA – “Oggi, quasi un secolo dopo, il film ha giustamente assunto lo status di un classico. Insieme ai nostri partner della Film Foundation, siamo molto grati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, di averci dato l’opportunità di presentare il nostro nuovo restauro di Stella Dallas, nel modo in cui dovrebbe essere visto, sul grande schermo e con l’accompagnamento di un’orchestra”.
“La prima volta che ho visto Stella Dallas è stato nel 2007” – racconta Stephen Horne – “quando Kevin Brownlow mi ha chiesto di accompagnare il film al pianoforte a un evento privato. Non avevo avuto la possibilità di vederlo in anticipo, così l’ho scoperto mentre suonavo. Tuttavia, mi è apparso subito chiaro che si trattava davvero di un grande film. L’ho accompagnato diverse volte negli anni successivi, sviluppando la musica dall’improvvisazione alla composizione. Nel 2016 ho preparato un arrangiamento per piano e arpa, ma la portata emotiva del film me lo faceva sempre sentire “orchestrale”. Così sono grato al MoMA per aver commissionato questa partitura, quindici anni dopo quella prima proiezione”.
Stella Dallas – una madre della classe lavoratrice che compie un estremo sacrificio per assecondare le ambizioni sociali della figlia – divenne una delle figure più celebri della cultura americana da quando il romanzo di Olive Higgins Prouty apparve nel 1923. Seguirono presto un adattamento teatrale e questa versione cinematografica nel 1925 (la prima di tre).
Prodotto da Samuel Goldwyn e diretto da Henry King, il film è un potente atto d’accusa alle rigide barriere che persistono nella prosperosa America postbellica degli anni ’20. Ma il centro emotivo del film è Stella (una brillante interpretazione di Belle Bennet, una delle 73 attrici testata per il ruolo), che si sposa “sopra il suo status” (con il figlio di un banchiere talvolta imbarazzato, interpretato da Ronald Colman) e non è capace di adattare abiti e comportamento agli standard borghesi del marito. Quando la figlia (Lois Moran) si fidanza con un affascinante rampollo dell’alta società (un giovane Douglas Fairbanks, Jr), il dilemma di Stella diventa drammaticamente chiaro: solo rinunciando alla sua vita potrà assicurare la felicità alla figlia.
Grazie alla sceneggiatura di Frances Marion, la principale sceneggiatrice di Hollywood, il film è particolarmente sensibile alla violenza emotiva di offese, sottovalutazioni e mancanze, mentre King costruisce l’azione verso uno degli sviluppi più visivamente ed emotivamente incisivi tra i melodrammi. Come scrisse il critico del Moving Picture World nel 1925: “Ci sono poche persone così insensibili da non sentire un tumulto al cuore, un nodo alla gola e le palpebre umide guardando Stella Dallas”.
La Redazione