Valentina Romani ospite a #Giffoni2022: “Il cinema può essere un divertimento ma occorrono studio e disciplina”
Valentina Romani si racconta ai giffoner, la giovane attrice romana il cui ultimo ruolo è stato quello di Laura Bortolani nella miniserie TV Alfredino – Una storia italiana di Marco Pontecorvo dedicata alla tragedia di Vermicino del 1981, per quasi un’ora ha risposto entusiasta alle domande dei bambini tra i dieci e i dodici anni che hanno affollato per lei la Sala Alberto Sordi. I giffoner, incuriositi dal successo cinematografico di una ragazza così giovane, hanno posto diverse domande sull’opportunità di essere e fare l’attrice e sulle eventuali difficoltà o ostacoli che una famiglia potrebbe porre. “Ho sognato di fare l’attrice da quando ero davvero piccola, avevo 6 anni” – racconta la Romani – “certo, la mia famiglia era titubante ma mi hanno sempre incoraggiato perché hanno visto in me forza di volontà, determinazione e voglia di apprendere. Fare l’attrice è una professione seria e, anche se puo’ essere un vero divertimento, lo studio e la disciplina sono fondamentali ed essenziali per riuscire. Allo stesso tempo un attore non deve mai non dare voce al bambino che c’è in ognuno di noi e non bisogna mai dimenticare di essere “accoglienti”, di cercare di provare e dare forma ad ogni emozione che si prova”.
L’attrice si è espressa anche sul tema del Giffoni Film Festival, Invisibili: stimolata dalla domanda di una bambina, ha raccontato che il sentirsi “invisibili” è il non sentirsi ascoltati, non sentirsi compresi, l’essere feriti da un’altra persona anche se involontariamente e senza dolo. Entusiasta di partecipare al Festival, Valentina Romani ha raccontato storie ed aneddoti sui diversi ruoli a cui ha preso parte in televisione, ruoli che le hanno permesso di coltivare le sue passioni come la danza nel caso della fiction dedicata al Carla Fracci. “Anche se oggi mi capita di lavorare maggiormente per la tv continuo a venerare il Teatro” racconta. L’attrice, nel corso dell’incontro, ha risposto a domande anche su temi scottanti quali il bullismo: “Non l’ho provato sulla mia pelle ma ho visto molti casi di ragazzi ragazze davvero vessate. Occorre sempre ricordare che il vero debole è il bullo e non bisogna mai abbassare la testa”. Molti i ruoli che sono rimasti impressi alla giovane attrice: “L’esperienza di Gran Hotel fu meravigliosa, ricordo quegli splendidi luoghi e i costumi bellissimi” – racconta- “ma un ruolo in particolare l’attrice menziona, quello di Blu nel film “Un bacio” diretto da Ivan Cotroneo. Lavorare con Cotroneo è stato davvero un onore e un arricchimento, è un regista che avevo sempre stimato. “Un bacio” è un film molto importante perché è un film che racconta valori quali l’amicizia o tematiche importantissime quali la lotta all’omofobia”. Romana ma napoletana d’adozione: alla domanda di un giovane giffoner su quanto le mancasse Roma quando si allontana dalla sua città, la Romani risponde: “Roma mi manca ma quando sono a Napoli sto benissimo. I napoletani sono affettuosi, ospitali, eleganti e la loro lingua (perché il napoletano è un’autentica lingua, è difficile ma estremamente affascinante”.
La Redazione