Uno Rosso, la recensione della commedia natalizia con Dwayne Johnson e Chris Evans

Al cinema dal 7 novembre distribuito da Warner Bros Pictures: Uno Rosso, la commedia diretta da Jake Kasdan.

Anticipando l’arrivo delle festività natalizie, Uno Rosso sbarca nelle sale italiane il 7 novembre con la distribuzione di Warner Bros., proponendosi come una commedia leggera e dal sapore familiare, diretta da Jake Kasdan. Il film, concepito con l’unico intento di intrattenere e far ridere, gioca sul classico spirito natalizio riletto però in chiave action-comedy, in uno stile che richiama le produzioni più recenti dello stesso regista, come i reboot di Jumanji.

Al centro della vicenda troviamo il rapimento di Babbo Natale – interpretato da un sorprendentemente energico J.K. Simmons – due giorni prima della vigilia, a salvarlo saranno chiamati il capo della sicurezza del Polo Nord, Callum Drift (Dwayne Johnson), e un improbabile alleato: il famigerato cacciatore di taglie Jack O’Malley (Chris Evans). Tra battute a raffica, azione a tutto spiano e qualche lampo emotivo, Uno Rosso si affida a un copione scritto da Chris Morgan (Fast & Furious) che mescola ingredienti già noti: redenzione, legami familiari, e il potere del Natale come forza unificante.

La forza del film, seppur non rivoluzionaria, sta nel tono scanzonato e nell’approccio volutamente sopra le righe. Il duo Johnson-Evans funziona grazie a una chimica visiva e comica ben rodata: il primo come colosso dal cuore tenero, il secondo nel ruolo del papà distante che, attraverso l’avventura, riscopre affetti e valori. Il tutto supportato dalla presenza decisa di Lucy Liu nei panni della glaciale direttrice dell’agenzia segreta MORA, incaricata di proteggere le entità mitologiche del mondo.

A fare da comprimari ci sono personaggi iconici e rivisitati, come Krampus (Kristofer Hivju) e Grýla (Kiernan Shipka), che contribuiscono a dare un tocco di mitologia nordica all’interno del mondo natalizio. Non manca nemmeno la Signora Natale, reinterpretata con umorismo da Bonnie Hunt, qui trasformata in personal trainer del marito, dimostrando che anche Babbo Natale può essere un coach motivazionale oltre che un dispensatore di regali.

Se da un lato l’idea di fondo del film si distingue per originalità – una sorta di Mission: Impossible con la neve – dall’altro la sua realizzazione soffre di una prevedibilità che ne limita il potenziale. I colpi di scena sono telefonati, i buoni sentimenti arrivano puntuali come un orologio svizzero, e l’intera struttura narrativa si muove entro binari ampiamente collaudati. Tuttavia, il film sa quando prendersi poco sul serio, e forse è proprio questa leggerezza a giocare a suo favore.

Con un budget esorbitante – si parla di oltre 200 milioni di dollari – e una prima destinazione pensata per Amazon Prime Video Uno Rosso arriva sul grande schermo offrendo un prodotto confezionato ad arte per le famiglie: un mix di effetti speciali, humor accessibile, buoni sentimenti e un pizzico di azione spettacolare. Insomma, il classico film natalizio da guardare senza troppe aspettative, lasciandosi trasportare dal caos divertente che genera.

In definitiva, Uno Rosso è una pellicola che non ambisce a essere innovativa né memorabile, ma che fa il suo dovere nel regalare un paio d’ore di svago festivo. Un film che sa dove vuole andare e ci arriva senza deviazioni: tra slitte volanti, inseguimenti nevosi e un messaggio universale che ci ricorda che, anche per i più cinici, non è mai troppo tardi per essere buoni.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

6


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