La recensione di: Una Vita Spericolata, il film diretto da Marco Ponti interpretato da Lorenzo Richelmy e Matilda De Angelis.
UNA VITA SPERICOLATA, diretto e sceneggiato da Marco Ponti, si propone come un action-comedy dal sapore nostrano, ma finisce per rivelarsi un’opera priva di mordente e fortemente derivativa. La storia ruota attorno a Roberto Rossi (interpretato da Lorenzo Richelmy), un giovane disperato in cerca di un prestito bancario per risollevarsi economicamente. Il suo destino prende una piega inaspettata quando, a causa di un malinteso e di un momento di tensione, si trova protagonista di una rapina. Coinvolta nell’evento è Soledad Agramante (Matilda De Angelis), ex enfant prodige alla ricerca di una seconda possibilità, la quale, anziché essere una semplice vittima, si trasforma in una complice inaspettata. A loro si aggiunge BB (Eugenio Franceschini), ex campione di rally, che si unisce alla fuga disordinata del trio con il sogno di cambiare vita.
Nonostante la premessa possa sembrare intrigante, il film si arena fin dai primi minuti in una narrazione prevedibile e priva di originalità. Gli inseguimenti, che dovrebbero rappresentare il cuore pulsante della pellicola, risultano esagerati e privi di una reale tensione, mentre le scene d’azione sembrano più un collage di cliché cinematografici che una proposta fresca e innovativa. I dialoghi, piatti e spesso forzati, mancano di quella brillantezza che ci si aspetterebbe da un film che cerca di giocare con il genere della commedia d’azione.
La vera occasione sprecata sta proprio nella dinamica tra i tre protagonisti: la loro inaspettata amicizia avrebbe potuto essere un punto di forza, capace di dare una svolta emotiva e coinvolgente alla narrazione. Invece, il legame tra i personaggi rimane superficiale, non riuscendo mai a dare una reale profondità ai loro percorsi personali. Anche le interpretazioni, seppur sostenute da un cast valido, non riescono a sollevare una sceneggiatura debole e priva di guizzi creativi.
Esteticamente, il film presenta una regia che alterna momenti visivamente accattivanti ad altri che appaiono confusi e poco curati. Le ambientazioni e la fotografia non offrono spunti particolarmente memorabili, contribuendo a rendere la pellicola poco incisiva anche dal punto di vista visivo.
In definitiva, UNA VITA SPERICOLATA si rivela un’occasione mancata: un film che avrebbe potuto offrire un mix di adrenalina e ironia, ma che finisce per scivolare in una narrazione priva di personalità e originalità. Seppur con qualche momento di leggerezza e qualche sporadico guizzo comico, la visione risulta deludente, lasciando la sensazione di aver assistito a un racconto privo di vera identità e spessore.
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Emanuela Giuliani
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