“Una Famiglia Mostruosa”: ogni famiglia ha le proprie mostruosità
Al cinema da giovedì 25 novembre con 01 Distribution “Una Famiglia Mostruosa”, la nuova commedia di Volfango de Biasi, prodotta da Fulvio e Federica Lucisano per IIF – Italian International Film con Rai Cinema, il cui cast include i nomi di: Massimo Ghini, Lucia Ocone, Lillo, Ilaria Spada, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei e Paolo Calabresi, con la partecipazione di Barbara Bouchet e Pippo Franco.
Quando Luna e Adalberto scoprono di aspettare un figlio, per il ragazzo arriva il momento di presentare la fidanzata alla sua blasonata famiglia. Peccato che i suoi si rivelino “mostruosi” nel vero senso del termine: un padre vampiro, una madre strega, una nonna fantasma e uno zio zombie. Riusciranno a sopportare l’unione del loro rampollo con una comune mortale?
“Il concetto alla base del film è che ogni famiglia è un po’ mostruosa, e che non conosci mai profondamente qualcuno fino quando non ti conosci la sua famiglia, la storia, le contraddizioni, le note che la rendono unica, imperfetta e definita dal fatto di costituire un’eccezione” – svela il regista Volfango de Biasi – “Io lavoro sempre sulla diversità su chi è e non è mostro con leggerezza, ed un gioco che ho trovato divertente per realizzare un film che parlasse di una famiglia e che potesse piacere alle famiglie. Una commedia family di costume che scorre su un doppio binario e mette a confronto i mostri letterari e i mostri dei nostri tempi, dimostrando come per ciascuno il mostro sia sempre ‘l’altro’. E’ stato estremamente interessante lavorare con gli attori sulle maschere, riuscire ad accompagnarli in una recitazione inedita, immaginifica e sorprendente che mi ha permesso di affrontare la sfida dell’utilizzo degli effetti speciali, che richiedono complessi tecnicismi e lunghi tempi di lavorazione, ma che sullo schermo scorrono in un istante e funzionano davvero solo se non si percepisce che esistano” – prosegue – “Dal punto di vista produttivo ovviamente è stato impegnativo, considerando i grandi blockbuster che noi tutti vediamo, questo film potrebbe esserne il teaser. Ma forse la fascinazione del cinema è proprio questa.”
“Ciò che mi è piaciuto fin dall’inizio è proprio il fatto che non si trattasse della solita commedia scontata, bensì un passo in avanti, una provocazione da esempio anche per gli altri per spingerli a fare qualcosa di diverso” – dichiara Massimo Ghini presente assieme al regista e parte del cast alla conferenza stampa avvenuta in occasione della presentazione in anteprima del film, e interprete del Conte Vladimir padre di vampiro di Adalberto – “Mi ha fatto molto ridere l’idea che la storia mettesse insieme delle persone tra le quali in un certo senso non è ben chiaro chi siano veramente i mostri, e il fatto che noi ci spaventiamo all’arrivo della famiglia di Luna, quindi di Lillo e di tutta la sua band alla guida di un gigantesco Hammer giallo, è un meccanismo di comicità nuovo in grado di riaprire una strada, come quella degli effetti speciali, in cui eravamo dei maestri, con delle caratteristiche intelligenti che non fa capire chi è il bello e chi è il brutto, con una comicità di situazione e non solo fatta di battute. Per questo ho deciso far parlare il mio personaggio un po’ come l’avvocato Agnelli, con questa particolare erre moscia, anche perché un uomo nato intorno al 1300 non poteva parlare con un dialetto” – conclude – “In ogni caso penso che non abbiamo messo in messo in scena i veri mostri, che sono quelli che fanno del male agli altri per un tornaconto, gli egoisti e chi discrimina gli altri convinto di essere nel giusto.”
“Io realtà era da tempo che cercavo il modo, dopo una carriera tutto sommato dignitosa, di smettere di lavorare, e perdere la dignità mi sembrava il modo migliore. Da anni Volfango Di Biase mi regala la possibilità di interpretare personaggi di ogni genere, dall’onanista al coatto innamorato di un caprone, ed ora è arrivato con questo, una specie di Frankenstein con metà cervello la cui unica cosa positiva è che non dovevo imparare le battute al momento che si esprime con un strano grammelot, attraverso cui ogni tanto si intuisce cosa vuole dire” – afferma invece Paolo Calabrese il quale ha dato il volto a Nanni, ovvero lo ‘zio ricucito’ , una sorta di Frankenstein, come da lui detto, che per l’appunto si esprime con dei buffi versi.
Ilaria Spada infine, la quale veste il ruolo della moglie del personaggio coatto che interpreta Lillo, e quindi madre di Luna dice: “Ci siamo ispirati a dei modelli” – spiega ridendo – “La verità è che la nostra famiglia era può mostruosa di quella dei mostri veri e propri, ed è divertente interpretare questi ruoli perché ti danno la possibilità di esagerare, liberarti. Le mostruosità che abbiamo preso come esempio, sono quelle comuni e che fanno parte della comicità italiana e dell’essere umano, quei difetti da cui tutti cerchiamo di prendere le distanze ed in cui non vogliamo riconoscerci. Per quanto riguarda i nostri personaggi, sono figure senza filtri e diretti.”
“Una Famiglia Mostruosa” come più volte detto quindi è una commedia adatta a tutte le età, ironica e divertente che ribadisce che spesso l’apparenza inganna, e che i veri mostri il più delle volte si celano dietro altre identità e aspetti. Inoltre come svelato da Di Biase è già in lavorazione un sequel.
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