“Un Uomo Tranquillo” – Recensione: Hans Petter Moland guida il remake inglese del suo stesso film
Al cinema dal 21 febbraio, distribuito da Eagle Pictures, “UN UOMO TRANQUILLO”, versione inglese del film originale scandinavo “In Ordine di Sparizione”, che vede dietro la macchina da presa il medesimo regista Hans Petter Moland.
Una rielaborazione, ben riuscita, il cui spiccato ed accattivante humor, contribuisce a focalizzare l’attenzione per l’intera durata della gradevole visione, alleggerendone la narrazione senza penalizzarne la tensione e l’adrenalina delle azioni e degli inseguimenti, bensì bilanciando adeguatamente i vari elementi senza eccedere inutilmente nella rappresentazione.
Al centro della scena, Nels Coxman, Liam Neeson, da poco nominato Cittadino dell’Anno per i servizi svolti nel mantenere agibili le strade cittadine, l’uomo infatti lavora come spazzaneve nella località sciistica di Kehoe in Colorado, dove vive con la propria famiglia.
Una vita il cui scorrere sereno verrà bruscamente interrotto dall’erronea uccisione del figlio, interpretato da Michàel Richardson, per mano di criminali locali, che non solo catapulterà Nels nell’incubo nel dolore, ma lo spingerà a dare la caccia ai responsabili, imbracciando un fucile da caccia a canne mozze, con la speranza di placare il proprio sofferente stato d’animo con la vendetta.
“Un vaso di Pandora” – così l’attore protagonista Liam Neeson descrive il suo personaggio – “Un uomo che intraprende la via della vendetta, non rendendosi conto della reale pericolosità della situazione, che degenera in un escalation di violenza.”
Una corsa contro il tempo con rapimenti e scontri sulla neve, che coinvolge anche i due boss rivali della zona, il privo di scrupoli Vichingo, dal volto di Tom Bateman, e White Bull, Tom Jackson, mostrandone, di conseguenza, se pur non approfonditamente, le complesse personalità.
“Sono cresciuto con i film di Billy Wilder” – afferma il regista – “Ho amato la loro oscurità, il macabro umorismo che li avvolgeva e l’equilibrio dei due aspetti. Così, quando mi è stato offerta l’occasione di realizzare il remake del mio stesso lungometraggio in lingua inglese, poiché l’originale è nella lingua madre norvegese, ho accettato.”
“Quando ho visto “In Ordine di Sparizione” aveva tutto, e “Un Uomo Tranquillo” è uguale” – dichiara il Michael Shamberg, a cui è venuta l’idea di affidare il compito della regia di nuovo a Moland – “Il pubblico sarà sicuramente soddisfatto e divertito dall’azione e dai personaggi. E’ un film equilibrato con uno splendido Liam Neeson che porta il suo classico personaggio in una nuova direzione, e dimostra attraverso la violenza, l’inutilità di quest’ultima”.
Per questa nuova rielaborazione inoltre Moland, oltre a portare con sé buona parte della precedente troupe, ha arruolato lo sceneggiatore Franck Baldwin, il quale come da lui detto, si è divertito a disegnare le varie figure cattive, valorizzandone l’arroganza tanto da renderli piacevolmente ironici.
“Non volevo che il genere mi limitasse” – dice Baldwin – “Bensì volevo che la tragedia e la comicità di coesistessero tra loro in modo perfettamente bilanciato”.
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