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Tutti i soldi del mondo, la recensione: Un thriller con un potenziale non completamente sfruttato

La recensione del film di Ridley Scott: Tutti i soldi del mondo: Un thriller con un potenziale non completamente sfruttato.

Tutti i soldi del mondo, diretto da Ridley Scott, è un thriller drammatico basato su eventi reali, che racconta il rapimento del giovane John Paul Getty III e il successivo tentativo della madre, Gail Harris (interpretata da Michelle Williams), di negoziare con il nonno miliardario, J. Paul Getty (interpretato da Christopher Plummer), per ottenere il riscatto. La storia si sviluppa sullo sfondo di un dramma familiare, dove il denaro sembra avere la supremazia sulla vita umana.

La regia di Ridley Scott è solida e professionale, ma non spicca per originalità. Il regista, noto per i suoi lavori epici e ambiziosi, come Blade Runner e Gladiatore, si trova qui a narrare una storia che potrebbe sembrare più contenuta, ma non per questo meno coinvolgente. Nonostante il film non riesca a eguagliare i livelli di tensione di altre opere del regista, riesce comunque a mantenere un buon ritmo narrativo, alternando momenti di suspense a sequenze più riflessive.

Le performance degli attori sono, nel complesso, solide. Michelle Williams, nei panni di una madre che lotta per salvare il proprio figlio, offre una performance intensa ma non sempre riuscitissima. A tratti sembra un po’ monodimensionale, con poca variazione nel suo approccio al personaggio, che la rende meno empatica di quanto ci si aspetterebbe. Al contrario, Christopher Plummer, che ha preso il posto di Kevin Spacey nel ruolo di J. Paul Getty, è una rivelazione. La sua interpretazione è glaciale e magnetica, riuscendo a trasmettere perfettamente la freddezza e l’arroganza del magnate, anche se il personaggio risulta talvolta fin troppo caricaturale.

La sceneggiatura di Tutti i soldi del mondo è scritta in modo lineare e piuttosto convenzionale, purtroppo priva di grandi sorprese. Il film segue abbastanza fedelmente gli eventi reali, ma la sua narrazione manca di profondità, rendendo difficile per lo spettatore entrare veramente in sintonia con i protagonisti e i loro dilemmi morali. La storia si concentra sulla battaglia per ottenere i soldi necessari al riscatto e sulla dinamica familiare tra la madre e il nonno, ma non esplora abbastanza a fondo le emozioni e i conflitti interiori dei personaggi principali.

Il film affronta temi importanti come la corruzione del potere, l’egoismo e il cinismo dei ricchi, nonché la tensione tra denaro e famiglia. Tuttavia, la riflessione che scaturisce da questi temi non è mai abbastanza incisiva, e il film rischia di sembrare superficiale rispetto alla sua potenzialità. La figura del magnate J. Paul Getty è vista come quella di un uomo disposto a tutto per preservare la propria fortuna, ma la mancanza di una contestualizzazione storica più profonda lascia un po’ il pubblico con la sensazione di un ritratto incompleto.

Tutti i soldi del mondo è un film con un buon potenziale che, tuttavia, non riesce a svilupparsi pienamente. La regia di Ridley Scott è competente, ma la sceneggiatura e le interpretazioni non sempre riescono a rendere giustizia alla storia, che risulta a tratti prevedibile e poco emozionante. Nonostante la performance memorabile di Christopher Plummer, il film nel complesso è solo sufficiente. A chi è interessato a una storia vera di grande impatto, potrebbe comunque offrire un certo intrattenimento, ma non aspettatevi un’esperienza cinematografica particolarmente profonda.

Un film che, pur con alcuni pregi, non riesce a superare la sufficienza, rimanendo un thriller drammatico dalla trama interessante ma senza troppo mordente.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

6


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