Tuo Simon, la recensione: una commovente storia di scoperta e accettazione

La recensione di Tuo Simon, la commovente storia di scoperta e accettazione diretta da Greg Berlanti al cinema dal 13 maggio.

TUO, SIMON, nelle sale dal 31 maggio, è una commedia sentimentale diretta da Greg Berlanti che ha affascinato il pubblico statunitense raccontando la storia dell’adolescente Simon. Interpretato da Nick Robinson, già protagonista di “Noi siamo tutto”, Simon è un ragazzo amato dalla sua famiglia e dai suoi amici, ma che nasconde un grande segreto: la sua omosessualità.

La paura della discriminazione e la difficoltà nel trovare il coraggio di dichiararsi spingono Simon a cercare conforto nel mondo virtuale. Così, inizia uno scambio epistolare con un misterioso ragazzo che si cela dietro il nome di Blue. Messaggio dopo messaggio, la loro conoscenza si trasforma in un sentimento profondo e sincero. Tuttavia, la serenità di Simon viene minacciata quando Martin, un compagno di scuola esuberante, scopre casualmente le sue conversazioni private e lo ricatta. Simon si trova costretto ad aiutare Martin a conquistare la ragazza di cui è innamorato, pena la rivelazione del suo segreto. Questo imprevisto mette a rischio il tanto atteso incontro con Blue e spinge Simon a confrontarsi con le sue paure più profonde.

Il lungometraggio è ispirato al best seller internazionale della psicologa Becky Albertalli, “Non so chi sei, ma io sono qui”, e si distingue come il primo blockbuster hollywoodiano con un protagonista gay. Nonostante la presenza di alcuni luoghi comuni e una narrazione non particolarmente innovativa, “Tuo, Simon” riesce a catturare e coinvolgere lo spettatore grazie alla sua freschezza emotiva e alla delicatezza con cui affronta il tema dell’accettazione di sé. Il film evita di scivolare nel melodramma grazie a una componente ironica ben calibrata, che alleggerisce il tono e rende la storia ancora più godibile.

Un altro punto di forza del film è il cast di supporto, composto da attori talentuosi come Jennifer Garner e Josh Duhamel nei panni dei genitori di Simon, che regalano interpretazioni toccanti e sincere. La loro reazione alla rivelazione del figlio è trattata con grande sensibilità, offrendo un messaggio di amore incondizionato e di accettazione. Anche gli amici di Simon, interpretati da Katherine Langford, Jorge Lendeborg Jr. e Alexandra Shipp, aggiungono profondità alla narrazione, mostrando le difficoltà e le dinamiche delle relazioni adolescenziali.

La regia di Berlanti è sobria ma efficace, con una colonna sonora accattivante che accompagna perfettamente i momenti più emozionanti della storia. La fotografia luminosa e i colori vivaci contribuiscono a creare un’atmosfera positiva e ottimista, nonostante il tema delicato affrontato dal film.

In definitiva, “Tuo, Simon” si rivela un’opera capace di mettere in luce il percorso di ricerca, accettazione e dichiarazione della propria identità, un’esperienza che molti adolescenti affrontano nella loro crescita personale. Il film non delude le aspettative e conferma la sua importanza nel panorama cinematografico contemporaneo, offrendo un racconto autentico e toccante sulla libertà di essere se stessi. Grazie alla sua onestà emotiva e alla capacità di raccontare una storia universale, “Tuo, Simon” si afferma come un film significativo non solo per il pubblico LGBTQ+, ma per chiunque abbia vissuto il difficile percorso della scoperta di sé e dell’autenticità.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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