Tonya, la recensione del film di Graig Gillespie con Margot Robbie

La recensione di: Tonya, il film diretto da Graig Gillespie con protagonisti Margot Robbie e Sebastian Stan.

Tonya, biopic diretto da Craig Gillespie, offre un ritratto potente e senza filtri della controversa e talentuosa pattinatrice Tonya Harding (interpretata magistralmente da Margot Robbie). La pellicola ripercorre la sua vita e la sua carriera, culminando nello scandalo che sconvolse il mondo sportivo degli anni ‘90: l’aggressione ai danni della rivale Nancy Kerrigan (Caitlin Carver), orchestrata dal marito Jeff Gillooly (Sebastian Stan) con la complicità dell’eccentrico e inadeguato Shawn Eckardt (Paul Walter Hauser).

Attraverso un montaggio dinamico e un uso sapiente delle testimonianze reali, il regista costruisce un racconto che non si limita a ricostruire i fatti, ma offre uno sguardo approfondito sulla tumultuosa esistenza della protagonista. Il film evita la trappola del melodramma, bilanciando sapientemente la narrazione con una vena ironica e grottesca che conferisce unicità alla storia e ai suoi personaggi.

L’esistenza di Tonya è segnata da una lunga catena di abusi, iniziata nell’infanzia con la madre autoritaria e anaffettiva, LaVona Golden (Allison Janney, premiata con l’Oscar come Miglior Attrice non Protagonista). LaVona, determinata a fare della figlia una campionessa, utilizza metodi educativi spietati, fatti di umiliazioni e violenze fisiche e psicologiche, annientando progressivamente l’autostima della giovane. A questa tossica relazione materna si aggiunge poi il rapporto distruttivo con Jeff, il primo grande amore di Tonya, che perpetua il ciclo di violenza e dipendenza emotiva.

Tonya Harding è un personaggio complesso, al tempo stesso vittima e carnefice, il cui unico desiderio è essere accettata e amata. La sua incapacità di sottrarsi alle dinamiche autodistruttive della sua vita suscita nello spettatore sentimenti contrastanti: si passa dalla compassione all’indignazione, dalla simpatia al disprezzo. A rendere il suo percorso ancora più drammatico è l’imposizione da parte della società di un’immagine idealizzata della pattinatrice, che mal si concilia con il carattere ribelle e istintivo della Harding, contribuendo ad alimentare la sua frustrazione e la sua rabbia latente.

Margot Robbie offre una performance straordinaria, riuscendo a trasmettere con intensità e sensibilità tutte le sfumature del personaggio: la fragilità, la determinazione, la rabbia e il dolore. La sua interpretazione restituisce con autenticità la psicologia di una donna segnata da continue scelte sbagliate, che hanno contribuito a renderla dura e diffidente, incapace di esprimere i suoi veri bisogni se non attraverso la rabbia e la ribellione.

Tonya, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e in uscita nelle sale italiane il 29 marzo, è un’opera potente e coinvolgente, capace di emozionare e far riflettere. Grazie a una regia brillante, a una sceneggiatura avvincente e a interpretazioni memorabili, il film si impone come uno dei biopic più originali e riusciti degli ultimi anni. Un’opera imperdibile per gli amanti del cinema di qualità.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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