scena film timor - finchè c'è morte c'è speranza

Timor – Finché c’è morte c’è speranza di Valerio Di Lorenzo al cinema a novembre, il poster

Il poster di: Timor – Finchè c’è morte c’è speranza, il film di Valerio Di Lorenzo al cinema dal 7 novembre.

Il poster del film Timor – Finché c’è morte c’è speranza di Valerio Di Lorenzo, al cinema dal 7 novembre prodotto da Blooming Flowers e Sarabi Productions e distribuito da Blooming Flowers.

Già alla regia di numerosi cortometraggi e del film Quid, selezionato per la candidatura ai David di Donatello nel 2021, il cineasta Valerio Di Lorenzo torna dietro la macchina da presa con una dissacrante black comedy di cui firma anche la sceneggiatura in collaborazione con Andrea D’Andrea.

Al centro della vicenda lo sgangherato tentativo di una comitiva di quasi-trentenni di occultare il corpo di un uomo ucciso per sbaglio da uno di loro. Il cadavere diventa la metafora della loro spensieratezza e protratta adolescenza, che sta sfumando per lasciare posto ad una stagione della vita auspicabilmente più matura e responsabile.

poster finchè c'è morte c'è speranza

Strizzando l’occhio allo stile di Guy Ritchie, Di Lorenzo firma un’avventura esilarante corredata da un imprevedibile twist finale, cercando di creare un lecito dubbio sui luoghi comuni della morale e del giudizio, che spesso non tengono conto della qualità forse più importante in una persona, l’empatia.

Protagonisti gli attori Rocco Marazzita (già nella serie tv “Dostoevskij” dei Fratelli D’Innocenzo e nell’horror “Sound of Silence”, qui nel ruolo di Calamaro), Giorgio Montalto (Jason) e Francesca Olia (Rebecca). Completano il cast la cestista e modella Valentina Vignali, nei panni della spacciatrice Involtina, insieme a Sandro Bonvissuto (Emanuele), Daphne Scoccia (Pollice) e Stefania Visconti (Alessandra).

Calamaro, un giovane della periferia romana, deve aiutare i suoi amici storici nell’occultamento di un cadavere. Tutta colpa di Jason, che nella notte del suo trentesimo compleanno ha combinato un disastro. L’incapacità del gruppo nel gestire la situazione porterà a scelte sempre più scellerate e ad un inevitabile confronto. 


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