Roland Emmerich spera in una seconda stagione di: Those About To Die che segua lo stile narrativo de: Il Padrino – Parte II.
Roland Emmerich con la prima stagione della serie Amazon Prime Video: Those About to Die, è tornato indietro nel 79 d.C., ed ora, come riportato da The Hollywood Reporter, per la seconda stagione del dramma storico sui gladiatori da lui diretto, e creata dallo scrittore candidato all’Oscar® Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan) , sogna di tornare ancora più indietro.
“Speriamo di fare un po’ quello che ha fatto Il Padrino II”, ha dichiarato Emmerich in merito a una potenziale seconda stagione, svelando che lo show potrebbe raccontare due storie attraverso una linea temporale del presente e una del passato, come ha fatto Il Padrino – Parte II nel 1974, che ha esplorato l’ascesa di Vito Corleone (Robert De Niro) tramite flashback, continuando a raccontare la storia di suo figlio Michael Corleone (Al Pacino) nella storia presente.
Nella seconda stagione di Those About to Die , i flashback esplorerebbero l’Anno dei Quattro Imperatori, che si è svolto 10 anni prima degli eventi della serie e ha incluso momenti al quanto destabilizzanti come il suicidio dell’Imperatore Nerone e la successiva presa di potere dei leader in competizione, che si è conclusa con Vespasiano (Anthony Hopkins) a capo del governo di Roma.
Emmerich immagina già chi potrebbe interpretare Nerone, e un dramma ancora più forte coinvolgerebbe sia i nuovi che i vecchi personaggi. Domiziano (Jojo Macari), che ha concluso la prima stagione come imperatore, aveva solo 18 anni durante l’Anno dei quattro imperatori e ha affrontato diverse sfide alla morte che Emmerich, regista, noto per aver diretto film catastrofici come Independence Day e The Day After Tomorrow, sarebbe ansioso di esplorare.
La prima stagione dello show, che ha condotto gli spettatori nello straordinario, complesso e corrotto mondo delle corse delle bighe e delle lotte tra gladiatori nell’antica Roma, è stata trasmessa in streaming su Peacock negli Stati Uniti e su Amazon a livello internazionale, e sebbene Peacock non condivida dati dettagliati con Emmerich, lo show a quanto pare si è piazzato al sesto posto delle classifiche di streaming Nielsen delle serie originali, nella settimana dal 22 al 28 luglio, registrando 399 milioni di minuti di visione. Mentre Parrot Analytics ha affermato che è stato lo show n.1 di Peacock nella settimana dal 16 al 22 agosto, per quanto riguarda i progetti che hanno debuttato nell’ultimo anno.
Emmerich ha diretto cinque episodi dei dieci episodi di: Those About to Die, con Marco Kreuzpaintner alla guida degli altri cinque. Durante i 108 giorni di riprese, Emmerich ha stimato di aver trascorso circa il 45% del suo tempo in Volume, il set di produzione virtuale reso popolare da The Mandalorian, e per la seconda stagione ha intenzione di affidare le operazioni quotidiane a un altro regista, anche se probabilmente dirigerà qualche episodio. Ciò gli darebbe il tempo di portare sullo schermo un altro progetto appassionante, ovvero la sua versione di: Lawrence in Arabia, a cui sta lavorando con lo scrittore Anthony McCarten, e intitolato: In Arabia, poiché presenta più personaggi rispetto all’amato classico del 1962 con Peter O’Toole.
Al momento tuttavia, la seconda stagione di Those About to Die, ispirata all’omonimo romanzo di Daniel P. Mannix, il medesimo del pluripremiato Il Gladiatore, non è stata ancora rinnovata ufficialmente e non è in lavorazione.
Those About To Die, sinossi prima stagione
Panem et Circenses, Roma, 79 a.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte di gladiatori.
Those About To Die esplora il mondo di questi giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni Blu, Rossa, Bianca e Verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue, e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che morirebbero per i giochi.