una donna pronta a combatter

The Woman King, la recensione: La Forza delle Guerriere del Dahomey tra Storia e Libertà”

La recensione del film con Viola Davis: The Woman King: La Forza delle Guerriere del Dahomey tra Storia e Libertà.

Il 1° dicembre è uscito al cinema The Woman King, un film che segna l’arrivo della regista Gina Prince-Bythewood sul grande schermo con una storia epica e potente, ispirata a fatti realmente accaduti. Il film racconta le gesta del generale Nanisca e dell’esercito delle Agojie, un corpo militare composto interamente da donne guerriere, che per secoli hanno protetto il Regno del Dahomey, l’odierno Benin. Questo regno, tra i più potenti dell’Africa tra il XVIII e il XIX secolo, è stato al centro della tratta degli schiavi, un contesto che il film non solo esplora, ma trasforma in un tributo alle donne che si sono battute contro le ingiustizie e le oppressioni del loro tempo.

Nanisca, il cui personaggio è interpretato da una straordinaria Viola Davis, è la leader di queste guerriere che, con forza e determinazione, difendono il loro regno dalle mire di conquista degli stati vicini, tra cui l’Impero Oyo. Le Agojie, famose per le loro abilità straordinarie in battaglia e per la loro ferocia, sono pronte a fare qualsiasi sacrificio pur di proteggere la loro gente e il loro onore. Il film si concentra sull’intensa preparazione e sull’addestramento delle nuove reclute, in particolare una giovane guerriera, interpretata da Thuso Mbedu, che deve affrontare il suo passato doloroso per diventare parte di questa leggendaria forza militare.

Nel contesto storico, il Dahomey è stato un potente attore nella tratta degli schiavi, fornendo agli europei una porzione significativa di schiavi destinati alle Americhe. Il conflitto tra il Dahomey e l’Impero Oyo, culminato nella ribellione del 1818 con l’ascesa di Re Ghezo, è la cornice per una guerra brutalmente violenta, in cui le Agojie combattono non solo contro un nemico esterno, ma anche contro le forze interne del sistema schiavista che li ha da sempre sfruttati.

Il film, purtroppo, non è esente da imprecisioni storiche, ma riesce comunque a ritrarre con intensità e coinvolgimento la sorellanza che legava queste donne, pronte a combattere contro ogni forma di oppressione e a rifiutare il destino di moglie e madre che la società imponeva loro. La regista Prince-Bythewood riesce a portare sullo schermo non solo la violenza della battaglia, ma anche la forza emotiva e la determinazione delle sue protagoniste, che in ogni combattimento non difendono solo un regno, ma la loro libertà e la loro dignità.

Nel cast, oltre a Viola Davis, spiccano le performance di Thuso Mbedu, Lashana Lynch e Sheila Atim, che insieme creano una dinamica di forza e vulnerabilità che rende il film ancora più potente. La presenza di John Boyega, nei panni di un uomo che cerca di trovare il suo posto in un mondo dominato dalla forza femminile, aggiunge un ulteriore strato di complessità alla narrazione.

The Woman King è, senza dubbio, una storia avvincente e ispiratrice, che, pur con le sue licenze storiche, celebra il coraggio, la resilienza e la determinazione delle donne di un’epoca passata che, in molti modi, continuano a lottare per un futuro migliore. La frase “l’amore rende debole”, che si ripete nel film, è simbolica del sacrificio che queste guerriere sono disposte a fare per difendere non solo il loro regno, ma la loro libertà e il loro diritto di esistere al di là dei ruoli tradizionali.

Il film, prodotto da Sony Pictures e distribuito in Italia da Warner Bros. Entertainment, è una testimonianza di forza femminile, un inno alla lotta per l’uguaglianza e alla resistenza contro ogni forma di oppressione, che risonano ancora nel mondo di oggi.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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