“The Witcher 2”: proteggere Cirilla per salvare il mondo
“Sulla strada dell’eternità, ognuno procederà lungo la propria scala, portando il proprio fardello”
La nuova stagione di “The Witcher” inizia davvero a fare sul serio, innalzandosi tra messinscena e racconto ed innescando l’attesa per “la caccia selvaggia”.
Ritroviamo finalmente quel mondo potente e inquieto creato dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Una saga fantasy che dai videogiochi è sbarcata sulla televisione, ed ora finalmente grazie al cospicuo aumento di budget, spicca il volo riaccendendo l’interesse su questa trasposizione. Effetti visivi che hanno finalmente abbandonato quella patina anni 90, scenari meravigliosi come la “casa dei witcher” Kaer Morhen, i costumi e le ambientazioni.
Il tema che attraversa questa stagione è la genitorialità e la “condanna” al destino ordito per ognuno di noi. Assistiamo ad un Geralt più riflessivo e meno violento, che si interroga e si consolida attraverso il suo legame con Ciri, a cui lo accomuna la necessità di non sentirsi mai soli, anche se li divide il modo di vivere il mondo.
La vera sorpresa di questa stagione è proprio Ciri, Freya Allan, che non è più la bambina impaurita della prima stagione, ma segue un percorso di formazione che la rende matura e complessa, non è più la “sfortunata” rimasta sola al mondo, ma la chiave per cambiare le sorti del mondo, sia in negativo, che in positivo. Anche Geralt cambia e da assassino a pagamento diventa un mentore, che si ricongiunge e si confronta con una delle sorprese della stagione, il suo maestro Vesemir (Kim Bodnia), che porta in scena un personaggio notevole e nostalgico per il suo legame con Geralt.
CI troviamo davanti ad un dark fantasy più maturo e cruento, dove il sangue che scorre nelle vene di una giovane “principessa” porta con sè un segreto ancestrale, che sta per affrontare un destino tanto oscuro quanto crudele.
Una ragazzina che non intende essere un peso per nessuno e diventa testarda e forte… come il simbolo che lei ha imparato ad ammirare: i witcher. L’unica indecisione di questa stagione risiede nella parte centrale, sovrastata da eccessivi dialoghi e pregna di risvolti politici, che comportano un calo del ritmo, provocano una battuta d’arresto che interrompe la magia.
Una messa in scena che trasuda realismo, dai dettagli studiati nei minimi particolari, soprattutto negli interni, usati in modo cospicuo e suggestivi, quanto i paesaggi mozzafiato. Un mosaico sfaccettato che definisce perfettamente i personaggi e i poteri di tutte le forze in gioco, illuminati da una sorpresa inaspettata: una scena post- credit che è il trailer di “The Witcher: The Blood Origin”, la serie prequel in arrivo il prossimo anno.
Ciri rappresenta la svolta per ogni fazione in gioco, ognuno vuole usarla per raggiungere l’obiettivo, il personaggio perno di questa stagione, al contrario di Yennefer, che scende tra i personaggi secondari e oltre a confermarsi una donna indecifrabile, si scopre ancora più egoista e manipolatrice, ma fino a che punto arriverà? Forse le cose non stanno veramente cosi, non fino in fondo. A coronamento di una storia che cresce prepotentemente si staglia un finale che chiude questo arco narrativo e getta le basi per il futuro: riuscirà Cirilla a proteggere chi ama con il suo potere? O diventerà essa stessa un’arma?
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Chiaretta Migliani Cavina