scena the watchers loro ti guardano

The Watchers – Loro ti guardano, la recensione dell’esordio alla regia di Ishana Night Shyamalan

La recensione di: The Watchers – Loro ri guardano, film esordio alla regia di Ishana Night Shyamalan nei cinema dal 6 giugno.

Basato sul l’omonimo romanzo di A.M. Shine: The Watchers – Loro ti Guardano, nelle sale italiane dal 6 giugno distribuito da Warner Bros. Pictures., segna il debutto dietro la macchina da presa di un lungometraggio di Ishana Night Shyamalan, figlia di M.Night Shyalaman qui in veste di produttore. Un debutto attraverso cui Ishana, autrice anche della sceneggiatura e i cui rimandi, paragoni e similitudini con il celebre genitore nascono in modo spontanei, traccia una propria, se pur acerba, identità.

The Watchers – Loro ti guardano, segui le regole

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In The Watchers – Loro ti guardano, Mina, dal volto di Dakota Fanning, artista di 28 anni di Dublino che non riesce ad affrontare e superare un passato drammatico, resta bloccata in una vasta e incontaminata foresta nell’Irlanda occidentale, da cui nessuno è mai riuscito a sopravvivere e a fuggire.

Isolata e avvolta dalla sinistra atmosfera del bosco dagli oltremodo disorientanti confini, incontra Maddeleine una donna che la condurrà nel Covo, uno strano riparo dove assieme ad altri due sconosciuti, intrappolati come lei da un tempo indefinito, ogni notte, come in una sorta di folle ‘grande fratello’, vengono spiati e perseguitati da misteriose creature chiamate: Osservatori. Una situazione con un’unica possibilità di salvezza, che prima di tutto consiste nel rispettare tre semplici regole: Non devi mai dare le spalle allo specchio; Non devi mai aprire la porta quando fa buio; Non devi mai entrare nelle tane.

The Wachers – Loro ti guardano, un esordio sufficiente

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Ishana Shyamalan, con The Watchers – Loro ti guardano approda nelle sale cinematografiche con una storia inquietante ponendo per l’appunto le basi per suo distinto percorso personale, ma che tuttavia non convince a pieno.

Affondando le radici in quelle leggende, parte integrante soprattutto della cultura e del folklore dei Paesi occidentali nordici, che tanto affascinano tutti noi, Ishana infatti si limita a costruire una storia dalla struttura basilare che non osa e sfrutta i numerosi spunti narrativi e visivi originali a disposizione. Elementi che contribuiscono da sempre a rendere accattivanti le favole nere la cui oscurità delle foreste maledette e creature fantasy horror ammalia, incuriosisce e terrorizza, ma che qui restano in superficie.

Se nella prima parte The Watchers – Loro ti guardano presenta i personaggi e permette allo spettatore di approcciarsi al racconto, creando la curiosità nei confronti di queste sconosciute figure, la seconda che dovrebbe accrescere la suggestione, la tensione e l’attenzione nel voler scoprire chi sono, come sono fatte e soprattutto perché è così importante per loro osservare e comprendere gli umani, si trascina l’attesa delle risposte. Perdendosi inoltre anche nel labirinto delle riflessioni relative all’incapacità dell’umanità di convivere con altre culture e razze, alla capacità di far fronte all’imprevedibilità, all’assenza di libertà e a fin dove si è disposti a spingersi per rompere un insensato controllo.

Nonostante abbia tutte le carte in regola, i simbolismi intriganti per spiccare il volo: The Watchers – Loro ti guardano resta quindi sospeso nel limbo del già visto che lascia l’amaro sapore di un quadro dalla sufficienza strappata. Un ritratto non all’altezza nei confronti di una regista da cui ci si aspetta decisamente molto di più. Ciò nonostante, non dobbiamo dimenticarci che si tratta di un inizio, di un esordio, e considerando l’evidente potenziale, Ishana Night Shyamalan di certo apprendendo dall’esperienza e facendo tesoro dei preziosi consigli del suo mentore e padre, avrà sicuramente modo di stupirci molto presto.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

6


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