The Suicide Squad – Missione Suicida, la recensione: Un’esplosione di caos, umorismo e brutalità

La recensione di: The Suicide Squad – Missione Suicida di James Gunn: Un’esplosione di caos, umorismo e brutalità.

James Gunn è finalmente tornato! Dopo il clamoroso licenziamento da parte della Disney a causa di alcuni tweet controversi, seguito dalla sua altrettanto attesa riassunzione, il regista non solo è riuscito a riprendere le redini del franchise di “Guardiani della Galassia” con il terzo capitolo, ma ha anche portato sul grande schermo una delle sue opere più audaci e selvagge: The Suicide Squad – Missione Suicida, che debutta il 5 luglio, con un’anteprima il 2 luglio.

Liberato da ogni vincolo, Gunn ha preso le distanze dal precedente (e poco apprezzato) capitolo del 2017, diretto da David Ayer, e ha creato qualcosa di completamente nuovo, esplosivo e sopra le righe. La sua visione per The Suicide Squad è quella di un film DC senza freni, esageratamente violento, cinico, irriverente, e soprattutto, incredibilmente divertente. La narrazione è un turbinio di azione adrenalinica, colpi di scena imprevedibili e, soprattutto, un cast di personaggi così fuori di testa da conquistare il pubblico sin dal primo minuto.

La premessa del film rimane simile a quella di Ayer: un gruppo di criminali superpoterosi, provenienti dai penitenziari più pericolosi degli Stati Uniti, sono costretti a unirsi alla Task Force X, un’operazione segreta della CIA guidata dalla spietata Amanda Waller. Ma Gunn infonde una nuova vita al concetto, con un gruppo di “eroi” (o meglio, antieroi) più folli e caotici che mai, ognuno con un proprio bagaglio di problemi, follie e motivazioni.

La scena è ambientata nella pericolosissima prigione di Belle Reve, da dove i malfattori vengono reclutati per un’altra missione suicida. L’azione si sposta su Corto Maltese, una remota isola sudamericana dove il gruppo dovrà distruggere una minaccia militare, affrontando guerriglieri, creature mostruose e, ovviamente, il rischio costante di morire. La missione sembra scritta per fallire, eppure è qui che emerge la brillantezza del film: l’imprevedibilità e la tensione sono palpabili, con una continua sensazione di caos fuori controllo.

Ogni personaggio è sviluppato in modo incredibilmente profondo e sorprendente. Bloodsport (Idris Elba), Peacemaker (John Cena), King Shark (doppiato da Sylvester Stallone), Ratcatcher 2 (Daniela Melchior), Harley Quinn (Margot Robbie), e gli altri sono tratteggiati come persone vere, nonostante siano criminali, e possiedono un codice morale quanto mai sfocato. L’umanità di questi personaggi, le loro debolezze e le loro aspirazioni, non solo li rendono affascinanti, ma anche molto divertenti.

Il film esplode letteralmente grazie alla chimica tra i suoi protagonisti. Idris Elba dimostra un carisma da leader, riuscendo a sostituire Will Smith nei panni di Bloodsport con successo. La competizione tra Peacemaker (John Cena) e Rick Flag (Joel Kinnaman), entrambi con un ego smisurato, crea una tensione che scivola facilmente tra il comico e il drammatico, offrendo uno dei punti più divertenti del film. La vera sorpresa arriva dal personaggio di King Shark, doppiato da un Sylvester Stallone che riesce a trasmettere, sotto uno spesso strato di CGI, un’anima tenera e divertente.

Margot Robbie, come sempre, dà il meglio di sé nel ruolo di Harley Quinn, un personaggio che Gunn riesce a far brillare ancora di più, restituendole quella follia tanto amata dai fan, ma anche una profondità che ne arricchisce la personalità. La sua Harley è quella che ci aspettavamo, ma con un’energia tutta nuova.

La regia di Gunn è perfetta per questo tipo di film. Grazie al suo stile viscerale, caotico e imprevedibile, il film mantiene un ritmo serrato senza mai cadere nel banale. La violenza è esagerata e la comicità spesso dark, ma tutto è orchestrato con tale maestria che il risultato è un’esperienza unica e senza compromessi. L’umorismo è crudele, ma anche sorprendentemente intelligente, e riesce a bilanciarsi con i momenti di introspezione dei personaggi.

Inoltre, The Suicide Squad è un film che non ha paura di andare oltre i limiti. Ci sono morti inaspettate, momenti di puro caos e scene tanto ridicole quanto emozionanti, con Gunn che gioca con l’assurdo e con l’imprevisto senza mai perdere il controllo della storia.

The Suicide Squad – Missione Suicida è un trionfo per James Gunn e per l’universo DC. È tutto ciò che avremmo voluto dal film del 2017, ma con una portata e una qualità che si elevano di gran lunga. Gunn ha preso una scommessa difficile e l’ha vinta alla grande, riuscendo a creare il miglior film DC degli ultimi anni. Con un cast stellare, una trama esilarante e piena di azione, e una regia frenetica e brillante, questo è un film che non solo diverte, ma che lascia il segno.

In poche parole, The Suicide Squad – Missione Suicida è una festa per gli occhi, il cuore e la mente: una vera e propria esplosione di energia, umorismo e caos che farà felici i fan dei cinecomics e non solo. Un film che non ha paura di essere se stesso, e che segna una nuova era per l’universo DC.

Emanuela Giuliani

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Il Voto della Redazione:

8


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