The Sisters Brothers, la recensione: Un Western Emozionante tra Tradizione e Riflessione Intima”

La recensione di The Sisters Brothers di Jacques Audiard: Un Western Emozionante tra Tradizione e Riflessione Intima.

Adattamento cinematografico del romanzo omonimo scritto da Patrick deWitt nel 2011, The Sisters Brothers segna il debutto in lingua inglese di Jacques Audiard, presentato in concorso alla 75esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Il regista, celebre per il suo approccio intenso e sfumato nelle storie di intensità emotiva, riesce a ricreare un’atmosfera avvolgente e coinvolgente, mantenendo quel delicato equilibrio tra ironia, sarcasmo tagliente e momenti di commozione genuina.

Nel cuore della pellicola risiede un western che conserva le radici dei valori classici del genere, ma li rielabora in una chiave inedita e profonda. Il mondo del più forte e dell’astuto, dove la morte altrui è condizione di sopravvivenza, è qui contrapposto a una visione più umana e famigliare. The Sisters Brothers torna infatti al calore della famiglia, al valore dei legami affettivi, al conforto dei legami materni. Questo contrasto tra la brutalità della frontiera e la dolcezza dei sentimenti è il cuore pulsante del film, che riesce a toccare corde emotive senza scivolare nel sentimentalismo.

Protagonisti di questa storia sono Eli e Charlie Sisters, interpretati rispettivamente da John C. Reilly e Joaquin Phoenix. Reilly, nel ruolo del fratello più riflessivo, aggiunge profondità e sensibilità al suo personaggio, mentre Phoenix, sempre più versatile e audace nella sua carriera, regala un’interpretazione mozzafiato nei panni di Charlie, il fratello impetuoso e privo di scrupoli. Il contrasto tra i due personaggi è palpabile, e l’alchimia tra i due attori è uno degli aspetti più riusciti della pellicola.

I due uomini, ingaggiati per uccidere il chimico Hermann Kermit Warm (Riz Ahmed), sono mossi da un solo obiettivo: recuperare una formula che permette di estrarre l’oro dai letti dei fiumi, rubata dal chimico a chi li ha assoldati. A guidarli nella missione è il prospettore John Morris, interpretato da Jake Gyllenhaal, che si trova a fare da tramite tra i due sicari e l’oggetto della loro missione. Tuttavia, la trama prende una piega inaspettata quando si scopre che la verità sulle intenzioni di Warm potrebbe stravolgere non solo il piano, ma anche il destino dei tre protagonisti, costringendoli a confrontarsi con il loro passato e le ferite che hanno segnato la loro vita.

Audiard, co-autore della sceneggiatura insieme a Thomas Bidegain, riesce a mantenere un perfetto equilibrio tra tutti gli elementi narrativi, evitando i clichè tipici del genere. Non ci sono inseguimenti tra indiani e cowboy né storie d’amore forzate, ma piuttosto una riflessione sulla redenzione, la solitudine e la capacità di cambiare. Ogni scena è curata nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso, e l’intero film si sviluppa con un ritmo avvincente ma mai forzato.

The Sisters Brothers è, senza dubbio, una delle sorprese più piacevoli di questa 75esima Mostra di Venezia. Audiard riesce a sorprendere e a conquistare il pubblico con un film che non solo rispetta la tradizione del western, ma la rinnova in maniera originale e sofisticata. La pellicola ha il merito di essere al contempo un’avventura epica e una riflessione intima sulla condizione umana, rendendo questa esperienza cinematografica un viaggio emozionante e profondo.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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