“The Shape of Water – La Forma dell’Acqua” – Recensione
“L’acqua prende la forma di tutto ciò che la contiene in quel momento e, anche se l’acqua può essere così delicata, resta anche la forza più potente e malleabile dell’universo. Vale anche per l’amore, non è vero? Non importa verso cosa lo rivolgiamo, l’amore resta sé stesso sia verso un uomo, una donna o una creature.”
Una favola dall’affascinante sapore retrò quella che Guillermo del Toro racconta nel suo: “The Shape of Water – La Forma dell’Acqua”, scritta assieme a Vanessa Taylor. Un racconto in grado di trasmettere e far percepire, attraverso ogni singolo gesto e sguardo, la sentita, tenera e delicata sensibilità, del mondo di Elise (Sally Hawkins), addetta alle pulizie affetta da mutismo, soffocato dall’aspro e discriminatorio atteggiamento bigotto tipico società, adottato nei confronti di chi, suo malgrado, non corrisponde alla falsa immagine di ordine e perfezione richiesta e pretesa. Un disagio spezzato che verrà spezzato e stravolto dall’arrivo di una sconosciuta creatura acquatica simile ad un uomo, imprigionata e sottoposta a crudeli esperimenti scientifici governativi.
Con “The Shape of Water – La forma dell’acqua”, del Toro, grazie ad una romantica e favolistica rappresentazione dal tono gotico, da vita ad una poesia senza tempo che oltrepassa la barriera dell’apparenza invitando a guardare con gli occhi dell’animo tutto ciò che è attorno e, soprattutto, accanto noi, facendo emergere il celato e raro, universo costituito dall’essenza dei sentimenti.
Un rifugio, in cui trovare protezione, conforto e affetto, rassicurazioni, queste, che solo chi è emarginato e considerato “imperfetto”, è in grado di donare, comprendendone il senso di inferiorità e impotenza di cui si è vittima, sentendosi finalmente liberi di abbandonarsi mostrando il proprio essere, relegato fino a quel momento nell’angolo buio della paura e solitudine.
“…lui non sa cosa mi manca né che sono incompleta. Lui mi vede per ciò che sono, come sono ed è felice di vedermi ogni volta…”
Un opera coinvolgente fin dai primi minuti, che commuove andando a toccare le corde profonde dell’animo, focalizzando e catturando l’attenzione in modo tale da stabilire una totale, immediata, intima connessione empatica con la storia ed i personaggi.
Travolge con un crescente vortice emotivo guidato dall’improvviso riconoscimento della così detta altra metà della mela, e dalla conseguente, e naturale, resa verso quest’ultimo, abbracciandone il concetto espanso di un sentimento universale.
The Shape of Water, La Forma dell’Acqua, di cui presto arriverà anche l’omonimo libro nato dall’idea dello stesso Del Toro e Daniel Kraus, già vincitore del Leone d’oro come Miglior Film alla 74° Mostra di Venezia, candidato a ben 13 Premi Oscar, arriverà nelle sale cinematografiche il 14 febbraio.
“Incapace di percepire la forma di Te, ti ritrovo tutto intorno a me. La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo amore, umilia il mio cuore, perchè tu sei ovunque”
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Emanuela Giuliani
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