“THE NEST/IL NIDO” – Incontro Stampa: l’esordio cinematografico di Roberto De Feo

“THE NEST/IL NIDO” – Incontro Stampa: l’esordio cinematografico di Roberto De Feo

L’adolescente Samuel, paraplegico fin dalla tenera età in seguito all’incidente automobilistico in cui il padre perse la vita, vive con l’iperprotettiva madre Elena nella misteriosa residenza, circondata dai boschi, di “Villa dei Laghi”. Un luogo isolato, dove il ragazzo è bloccato in una rigida routine quotidiana con il rigoroso divieto di lasciare la dimora, causandogli una profonda insoddisfazione ed irrequietezza interiore che lo tormenta e cresce giorno dopo giorno.

A sconvolgere la monotonia di quell’inquietante, e soprattutto fragile, equilibrio familiare, sarà l’inaspettato arrivo nell’abitazione di Dafne, la cui amicizia, porterà Samuel ad una graduale ribellione nei confronti delle incomprensibili restrizioni materne, e di conseguenza, Elena, terrorizzata dal possibile allontanamento del figlio, a tentare con tutte le proprie forze ad impedire che ciò accada.

Ma perché la donna costringe Samuel a vivere come un prigioniero nella sua stessa casa vietandogli di uscire? Quale oscuro segreto nasconde?

“THE NEST/IL NIDO”, esordio cinematografico di Roberto De Feo, regista dei cortometraggi “Ice Scream”, tributo ai B – Movies, venduto a MTV International e selezionato al Rhode Island Festival, e di “Child K”, primo cortometraggio italiano a sbarcare negli Stati Uniti grazie a Branko Lustig, produttore di “Schindler’s List”, è un ambizioso progetto, che abbandonando i conosciuti luoghi comuni degli horror, si spinge verso una visione innovativa, che strizza l’occhio alle atmosfere ed ambientazioni internazionali.

“The Nest è il sogno di una vita, dal momento che debuttare con un progetto come questo, per chi oggi vuole fare cinema di genere in Italia, è un vero privilegio, e per questo devo ringraziare chi ha creduto in me” – dichiara il De Feo presente all’incontro stampa, assieme al cast ed agli autori dello script, in occasione dell’anteprima – “E’ un film atipico che si differenzia molto dai classici film horror che troviamo nelle sale. Assieme agli sceneggiatori, Lucio Besana e Margherita Ferri, abbiamo cercato di costruire qualcosa che avesse un’impianto narrativo ed impatto visivo internazionale, in grado di staccarsi dal riconoscibile stampo italiano. Questo naturalmente non vuol dire che io lo disprezzi, tutt’altro, si potrebbe dire che siano stati quasi i nostri maestri del passato ad inventare il genere” – prosegue – “Ogni regista sogna di uscire in sala, ed io sapendo di averne la certezza, ho avuto come obiettivo primario quello di dare al pubblico ciò che voleva. Spero di esserci riuscito. Avevo a disposizione una location incredibile, che abbiamo trovato semplicemente cliccando su google le classiche parole chiavi “casa – horror – Italia”. La villa è enorme e si trova all’interno del Parco Regionale La Mandria nei pressi di Torino, fatta erigere tra il 1863 e il 1868, da Re Vittorio Emanuele II, come reposoir di caccia. Me ne sono innamorato subito, è un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, in cui ogni ambiente racconta qualcosa di sé.”

Un progetto quindi, come si può ben intuire, dalla costruzione estremamente complessa e curata, non solo per quanto riguarda la parte scenico narrativa, bensì anche i personaggi, che mira a farne emergere l’emotività, in modo da stupire lo spettatore con una visione introspettiva e psicologicamente tediante, catapultandolo in mondo parallelo apparentemente sconosciuto.

“Devo dire che questo personaggio l’ho subito individuato e visto, è una madre dolorosa ma anche militaresca, è un generale, che ha messo da parte la propria femminilità per accudire il figlio in questa sorta di Truman Show, da cui non può uscire” – afferma Francesca Cavallin, interprete di Elena“Per quanto riguarda Roberto, mi ha fatto un regalo grandissimo poco prima dell’inizio delle riprese, che ha avuto tempi molto ristretti, mi ha inviato una playlist che scandiva i vari stati emotivi di Elena, e questo è un enorme regalo per attore, poiché ti permette non solo di comprendere lo stato emotivo del personaggio, bensì di immergerti immedesimandosi in esso . Mi ha dato delle indicazioni ben precise, grazie a degli storyboard curatissimi che ogni giorno portava sul set. Per preparami sono andata a scavare negli angoli più bui della maternità, legati ai quei risvolti inquietanti, che mai si affrontano e sviscerano, perché nel momento in cui si mette al mondo un figlio si stabilisce un legame così intenso e profondo che uccideresti chiunque tenti di portartelo via. Un grande merito va naturalmente anche alla scenografia ed ai costumi, il cui straordinario lavoro svolto ha permesso a tutti noi di entrare completamente nella particolare atmosfera della storia.”

“Beh se un regista ti propone di interpretare una parte del genere, fuori da comuni canoni, devi accettare e basta, perché non ti capiterà mai più, in Italia, un’occasione così” – afferma Maurizio Lombardi volto dell’oscuro medico di famiglia – “Quando ho iniziato a lavorare sulla sceneggiatura, non avendo molti elementi a disposizione, ho cominciato a mettere a fuoco i vari dettagli del mio personaggio nel momento in cui ho incontrato il cast e ho visto la location. E’ stato divertente entrare nei panni una figura così agghiacciante, è stato come avere la licenza di uccidere, puoi fare ciò che vuoi.”

“THE NEST/IL NIDO”, nelle sale dal 15 agosto con Vision Distribution, tuttavia, nonostante le aspettative iniziali dettate, soprattutto, dalla forte curiosità suscitata essendo un inusuale progetto italiano, non convince del tutto.

La storia infatti, spesso resta sospesa nel limbo dell’incertezza non riuscendo a focalizzare e delineare il proprio percorso, stile ed identità in modo incisivo, privo di quell’intrigante e accattivante profonda tensione in grado coinvolgere lo spettatore tenendolo completamente con il fiato sospeso fino alla fine, al quale però, va riconosciuto il pregio di aver coraggiosamente rischiato abbandonando i soliti stereotipi. Un ottimo punto di partenza quindi per i futuri progetto di De Feo.

Emanuela Giuliani

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