“The Lego Movie 2: Una Nuova Avventura” – Recensione: i cittadini di Bricksburg tornano al cinema
Tornano nelle sale cinematografiche, il 21 febbraio con Warner Bros., i simpatici cittadini di Bricksburg, conosciuti nel 2014 grazie al film campioni d’incassi: “The Lego Movie”.
In questo nuovo entusiasmante racconto di animazione, diretto da Mike Mitchell e scritto dai produttori candidati agli Oscar 2019 per “Spider – Man: Un Nuovo Universo”, Phil Lord e Christopher Miller, vedremo i nostri eroi unire le forze con la speranza di salvare la loro amata città dalla minaccia aliena dei lego Duplo, invasori capaci di distruggere tutto più velocemente di quanto si possa costruire.
Una battaglia dura che condurrà Emmet, Lucy, Batman e gli amici di sempre, in un mondo lontano ed inesplorato popolato da strani personaggi, dove tutto è scintillante ed il tempo scorre al ritmo di vivaci melodie orecchiali. Situazione che, non solo contribuirà a far scoprire loro quanto siano speciali, mettendoli a dura prova, bensì spingerà Emmet, scosso dal rapimento di Lucy, a far emergere la propria grinta, ed intraprendere il rischioso viaggio fino ai confini della galassia per salvare amica.
Mantenendo il cast vocale del precedente primo capitolo, con Chris Pratt nei panni di Emmet, Elizabeth Banks, in quelli di Lucy, Will Arnett nel ruolo di Batman, Alison Brie in Unkitty, Nick Offerman di Barbacciaio e Charlie Day in Benny, ai quali si aggiungono Tiffany Haddish, Stephanie Beatriz, rispettivamente la Regina Wello ke Wuoglio e Generale Sconquasso, e Maya Rudolph, “THE LEGO MOVIE 2: UNA NUOVA AVVENTURA”, colpisce e ammalia per l’accattivante esplosione dei colori, intrattenendo con l’energia dei motivetti dinamici che, senza alcun dubbio ed esitazione, rimangono impressi nella mente di grandi e piccini.
Forte di una rappresentazione, costruzione e sviluppo scenico narrativo, curato e dettagliato, il film soddisfa le aspettative, intrattenendo con divertimento e leggerezza, ed affrontando temi importanti quali i cambiamenti della crescita di un bambino, e la naturale, conseguente influenza che questi hanno sul suo modo di giocare ed interagire con gli amici, ed i propri fratelli o sorelle.
Difficoltà ed incomprensioni dalla complessità non sempre percepita, che turbano profondamente gli animi, tanto da suscitare in loro confusione e smarrimento, e che il regista rappresenta con il parallelismo del conflitto ed il percorso di cui Emmet è protagonista. Un’analisi delicata e sensibile all’interno delle emozioni e dei sentimenti infantili, che afferma e ribadisce l’importanza di essere sempre se stessi, accettando e comprendendo ciò che si ha attorno.
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