“The Conjuring: Per ordine del diavolo” – Recensione: quando il diavolo reclama l’anima…
“O Signore, siamo qui riuniti nel tuo nome. Illumina i nostri cuori. Dacci la luce e la forza. Sostienici con il tuo potere, perché tu sei Dio”
Con questa benedizione del Vescovo Bryan D. Ouellette, della Holy Nicholean Catholic Church di Atlanta, sono state inaugurate le riprese del settimo film dell’universo creato da James Wan di “The Conjuring”, “The Conjuring: Per ordine del diavolo”.
Una tradizione inusuale che può far sorridere, ma che oramai da sempre accompagna l’inizio di ogni titolo e spin – off legato al franchise. Una rassicurazione, se così si può definire, grazie alla quale tutti i membri del cast e della troupe invitati a partecipare trovano conforto a prescindere dal proprio credo, e che dettata, forse, dalla semplice suggestione ha l’obiettivo di mitigare gli effetti degli argomenti trattati relativi alle possessioni demoniache e ai riti satanici, che inevitabilmente influenzano e condizionano pesantemente lo spirito della lavorazione e la visione del set stesso.
“Chiunque abbia qualsivoglia tipo di esitazione” – ha dichiarato il regista Michael Chaves – “questo lo mette a proprio agio”.
“Non importa a cosa si crede nella infinita battaglia fra il bene e il male, riesce veramente a calmare lo spirito di chiunque” – concorda il produttore Peter Safran.
Superando il popolare concetto di superstizione l’intera saga, traendo spunto dai casi realmente affrontati dagli investigatori del sovrannaturale Ed e Lorraine Warren, si muove tra le insidie di una paura tanto sottovalutata quanto temuta. Attraverso delle ovvie licenze narrative, affronta quindi un male oscuro che da sempre si contrappone con la medesima forza alla fede spesso messa in discussione da eventi nei confronti dei quali la Chiesa stessa, perennemente in prima linea nella lotta tra il bene e il male, spesso non si pronuncia prendendo le dovute distanze.
Un’agghiacciante storia di omicidio e oscurità maligna, tra le più sensazionali trattate di Warren, quella al centro di “The Conjuring: Per ordine del diavolo”, che pur non osando sufficientemente e restando confinato all’interno di una costruzione a tratti non originale, riesce a stupire ed impressionare donando il giusto peso allo scioccante evento accaduto.
Dopo una prima parte estremamente intensa infatti, la storia tende ad adagiarsi non coinvolgendo e catapultando a pieno lo spettatore nel brutale scontro dei due demonologi per salvare l’anima di un ragazzo, per poi però riprendersi sul finale in cui viene tra l’altro sottolineato il profondo legame sentimentale tra Ed e Lorraine. Un caso questo, che ha visto per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, la possessione demoniaca costituire l’elemento principale della linea difesa all’interno di un processo di omicidio.
Nel 1981 Arne Johnson, fu il protagonista di quello che i giornali definirono “Brookfield Demon Murder” o “Demon Murder Trial”, ovvero del processo all’assassino demoniaco. Accusato dell’uccisione del suo padrone di casa Alan Bono, al quale infierì numerosi coltellate, il giovane chirurgo prima del processo venne esaminato da Ed e Lorraine Warren. I coniugi confermarono la possessione usata, per l’appunto come detto dall’avvocato Martin Minnella, come linea di difesa in aula, data la conseguente mancanza di coscienza al momento dell’atto dovuta all’influenza sovrannaturale. Il demone sarebbe entrato nel corpo di Arnie durante l’esorcismo di David Glatzel, il fratello undicenne della sua fidanzata Debbie, a cui ovviamente questo era presente, e malgrado non ricordasse nulla dell’assassinio Johnson venne in ogni caso condannato.
“The Conjuring: Per ordine del diavolo” racconta un mondo degli Warren, interpretati ancora una volta da Vera Farmiga e Patrick Wilson, ancora sconosciuto ed inesplorato dalla saga. Un mondo fatto di totem di streghe, maledizioni, visioni, altari dannati e anime innocenti reclamate da un patto stretto con il diavolo da chi ne è rimasto in fondo volontariamente affascinato.
Una consapevolezza da parte di chi ha deciso di intraprendere la viscerale terrificante strada che ha condotto la coppia all’interno di una dimensione che supera ogni immaginazione, ma tuttavia non approfondita in quello che sembra a tutti gli effetti essere il finale di una trilogia che omaggia, come confermato dallo stesso Chaves, il celebre horror di William Friedkin “L’esorcista”, riproponendone una delle scene cult. A conclusione di un atteso episodio che di certo non deluderà.
“The Conjuring: Per ordine del diavolo” arriverà in sala il 2 giugno distribuito da Warner Bros.
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Emanuela Giuliani
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