The Conjuring: Per ordine del diavolo, la recensione: Un Ritorno Agghiacciante alla Lotta tra Bene e Male

La recensione di: The Conjuring: Per ordine del diavolo, Un Ritorno Agghiacciante alla Lotta tra Bene e Male.

Con la benedizione del Vescovo Bryan D. Ouellette della Holy Nicholean Catholic Church di Atlanta, sono iniziati i lavori per il settimo capitolo dell’universo horror creato da James Wan, The Conjuring: Per ordine del diavolo. Una tradizione che, pur potendo sembrare singolare, è ormai una costante per ogni film e spin-off legato al franchise. Si tratta di un gesto di rassicurazione che, al di là delle credenze personali, ha come scopo quello di calmare lo spirito di tutti i membri della produzione. Un’idea che sembra appartenere più alla suggestione che alla religiosità, ma che, come affermato dal regista Michael Chaves, ha un potere rassicurante: “Chiunque abbia qualsivoglia tipo di esitazione, questo lo mette a proprio agio”. Concorda anche il produttore Peter Safran, sottolineando come questa pratica calmi lo spirito di chiunque, indipendentemente dal proprio credo.

La saga di The Conjuring, basata su eventi realmente accaduti e sui casi trattati dagli investigatori paranormali Ed e Lorraine Warren, si distingue per il suo approccio al sovrannaturale. Un male oscuro che si contrappone con la stessa intensità alla fede, trattato con un mix di licenze narrative e una forte enfasi sulla lotta eterna tra il bene e il male. Questo episodio in particolare si concentra su una delle storie più agghiaccianti dei Warren: la famosa vicenda del “processo per omicidio demoniaco”, che nel 1981 vide per la prima volta la possessione demoniaca come linea di difesa in un’aula di tribunale.

Nonostante la trama di The Conjuring: Per ordine del diavolo resti fedele al canone del franchise e purtroppo non riesca ad osare quanto avrebbe potuto, il film riesce comunque a impressionare. La storia di omicidio e oscurità maligna riesce a colpire per la sua portata scioccante, conferendo giusto peso all’evento che ne è al centro. La vicenda prende avvio con una parte iniziale molto intensa, che coinvolge lo spettatore in un crescendo di tensione. Tuttavia, a un certo punto, la narrazione perde un po’ di slancio, non riuscendo a immergere completamente il pubblico nella lotta brutale dei due demonologi, interpretati ancora una volta da Vera Farmiga e Patrick Wilson, per salvare l’anima di un giovane ragazzo. Fortunatamente, il film si riprende nel finale, dove, oltre al risvolto drammatico, emerge anche il legame emotivo tra Ed e Lorraine.

La vicenda che dà il via a The Conjuring: Per ordine del diavolo è realmente accaduta. Nel 1981, Arne Johnson uccise Alan Bono, il suo padrone di casa, infierendo su di lui con numerosi colpi di coltello. Johnson, prima del processo, venne esaminato da Ed e Lorraine Warren, che confermarono che il giovane era stato posseduto dal demonio. Questo divenne il perno della difesa legale di Johnson, che si dichiarò non colpevole per via dell’influenza sovrannaturale che avrebbe influenzato il suo comportamento. Nonostante l’assenza di ricordi dell’omicidio, Johnson venne comunque condannato.

Nel film, la saga si avventura in un territorio fino ad ora poco esplorato, quello delle maledizioni, dei totem, degli altari dannati e delle anime strappate al loro destino da un patto con il diavolo. Ci viene mostrato un mondo sinistro e inquietante, che contribuisce a creare un’atmosfera di grande intensità, ma che viene in parte frenato dalla mancanza di audacia nella narrazione. Il film tocca anche una visione più ampia del contesto sovrannaturale, facendo riferimento a elementi come visioni profetiche e culti misteriosi, che però non vengono esplorati a fondo. A questo si aggiunge il richiamo a L’Esorcista di William Friedkin, un omaggio che si manifesta in una delle scene più celebri del film, un rimando che renderà sicuramente felici i fan del genere.

In conclusione, The Conjuring: Per ordine del diavolo non deluderà gli appassionati del franchise. Pur non offrendo novità straordinarie o soluzioni narrative particolarmente originali, mantiene l’intensità e il fascino che hanno contraddistinto gli altri capitoli della saga. Il film, infatti, si conferma come una solida proposta per chi cerca brividi e un’immersione nell’universo inquietante dei Warren.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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