La recensione di The Batman, il film diretto da Matt Reeves e con Robert Pattinson nei panni dell’Uomo Pipistrello.
Coraggioso, ambizioso, violento, reale, oscuro: questi sono solo alcuni degli aggettivi con cui è stato definito quello che senza alcun dubbio è uno dei film più attesi del 2022, ovvero The Batman di Matt Reeves. Dopo numerosi rinvii, il film approda finalmente nelle sale cinematografiche italiane, in tutta la sua cupa e affascinante maestosità, presentando una Gotham City ancora più opprimente, pervasa da un’atmosfera che sembra sfidare ogni speranza.
The Batman è una vera e propria immersione in un mondo tormentato, in cui il paesaggio urbano è dipinto in toni di grigio e nero, costantemente attraversato dalla pioggia incessante, una scelta visiva che richiama la tradizione noir e che ricorda da vicino il cult del 1985 Blade Runner di Ridley Scott. Ma mentre il film di Scott esplorava il futuro distopico, Reeves ci immerge in una Gotham del presente, ancora intrisa di corruzione e decadenza, ma allo stesso tempo palpabilmente vicina e tangibile. Il Cavaliere Oscuro di The Batman non è il supereroe invincibile che abbiamo visto in altri adattamenti, ma un uomo giovane, imperfetto, in lotta con se stesso e con la città che ha giurato di proteggere. Questa versione di Batman è quella che finalmente scava in profondità nella psiche del personaggio, sfidando il mito del supereroe indistruttibile e mostrandone il lato più vulnerabile.
“Giovedì 31 ottobre.
Le strade sono affollate per la festa. Nonostante la pioggia.
Nascosta nel caos, c’è una forza pronta a colpire come i serpenti.
Ma ci sono anche io. E sorveglio.”

Reeves si distacca nettamente dalle versioni precedenti di Batman e, pur restando fedele ai fumetti, in particolare a Anno Uno e Il lungo Halloween, esplora il lato umano e tormentato di Bruce Wayne. Il regista non si limita a raccontare la nascita di Batman, ma concentra la sua attenzione sulla crescita emotiva e psicologica del personaggio, presentando un Bruce Wayne che, pur avendo già indossato il mantello da due anni, è ancora un uomo giovane, segnato dal dolore e dalle perdite. Lontano dalla figura implacabile di un “giustiziere notturno“, Reeves ce lo presenta come un uomo che lotta con le proprie insicurezze, il dolore per la morte dei genitori e il peso della sua eredità.
“Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno.
Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. E’ una grande città. Non posso essere ovunque.
Ma loro non sanno dove sono io.”
In questo viaggio introspettivo, la Gotham di Reeves diventa un riflesso delle sue inquietudini interiori. Un luogo dove la corruzione è endemica, e dove la violenza e la vendetta sono le uniche risposte che sembrano possibili. Le sue fragilità sono messe in evidenza attraverso il confronto con la brutalità della città e la sua incapacità di fermare il male che l’ha radicata così profondamente. La sua lotta non è solo contro i criminali, ma contro se stesso, un uomo che si ritrova a fronteggiare le proprie paure più intime e la frustrazione di non riuscire a cambiare davvero le cose.

Questa versione di Batman non è solo un vigilante, ma un investigatore. Un Batman che, seppur in un contesto di violenza e paura, tenta di seguire la sua missione di giustizia come un detective del passato. Mentre le indagini si sviluppano, incontriamo una serie di personaggi noti, ma mai visti in questa luce così realistica e psicologicamente complessa. Da Selina Kyle (Zoe Kravitz), che qui non è solo una ladra, ma una donna con un forte senso di giustizia, a un Pinguino (Colin Farrell) che sembra più un uomo d’affari corrotti che una figura comica, fino a Carmine Falcone (John Turturro), il boss della criminalità organizzata, che mostra una faccia molto più complessa e umana rispetto ad altre rappresentazioni.
“Credono che mi nasconda nell’ombra. Ma io sono l’ombra.”
Ma l’antagonista per eccellenza in The Batman è l’Enigmista, interpretato magistralmente da Paul Dano. In un’interpretazione che ricorda molto quella dei killer psicopatici dei film di David Fincher, in particolare Zodiac, l’Enigmista di Reeves è un personaggio inquietante, ossessionato dalla necessità di sfidare Batman con enigmi e indizi criptici. La sua intelligenza e la sua follia lo rendono un avversario temibile, capace di manipolare la città e di svelare le sue paure più oscure.
La lotta interiore di Batman è ulteriormente accentuata dal suo rapporto con Alfred (Andy Serkis), una figura paterna che cerca di guidarlo, ma che allo stesso tempo non può proteggerlo dal peso delle sue scelte. La dinamica tra i due è profonda e ricca di sfumature, mostrando come, pur nella solitudine e nel conflitto, Bruce non è mai completamente solo, anche se il suo cammino verso la redenzione sembra solitario e interminabile.
“Abbiamo un segnale adesso, per quando c’è bisogno di me.
Ma quella luce nel cielo, non è solo un richiamo, è un avvertimento per loro.
La paura è uno strumento.”
La colonna sonora di Michael Giacchino, che mescola tensione, dramma e intensità, diventa un altro protagonista del film. La musica non è solo un accompagnamento, ma un elemento che amplifica le emozioni e i temi del film, creando un’atmosfera unica che si fa sentire a livello fisico, facendo quasi vibrare le corde più profonde dello spettatore. Le note dolenti e le crescite esplosive della partitura di Giacchino accompagnano il crescendo di tensione e di rivelazioni, creando un’esperienza sensoriale completa.
In definitiva, The Batman è una visione radicalmente nuova e più profonda del mito del Cavaliere Oscuro. Non si tratta solo di un film di supereroi, ma di un thriller psicologico che esplora la dualità tra il bene e il male, tra la giustizia e la vendetta. La battaglia di Batman è anche una lotta con se stesso, e il film non offre risposte facili, ma stimola lo spettatore a riflettere sulle sue stesse paure, sul dolore e sulla possibilità di redenzione. Con una performance incredibile di Robert Pattinson, che riesce a incarnare un Bruce Wayne più vulnerabile e imperfetto che mai, The Batman è un film che sfida le aspettative e offre una nuova visione, più cruda e profonda, del più grande detective del mondo.
“La vendetta non può migliorare il passato, né il mio né quello degli altri. Devo diventare altro”
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Emanuela Giuliani
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