Aspettando Simon Boccanegra è la rassegna di tre appuntamenti che, dal 16 al 24 novembre che inaugura la stagione 2024/25.
Si intitola “Aspettando Simon Boccanegra” ed è una rassegna di tre appuntamenti che, dal 16 al 24 novembre, anticipa la messa in scena del capolavoro verdiano che il 27 novembre inaugura, con la regia di Richard Jones e la direzione di Michele Mariotti, la Stagione 2024/25 dell’Opera di Roma (repliche fino al 5 dicembre). Il ciclo di iniziative permette al pubblico di approfondire la storia del primo doge di Genova, che in Verdi diventa figura simbolo della crisi di un sistema politico e di un sofferto scontro tra responsabilità istituzionali e affetti familiari.
Oltre a incontri e lezioni d’opera, tra gli appuntamenti in rassegna anche una nuova produzione, lo spettacolo teatrale Il sogno di Simon Boccanegra, adattamento del tutto inedito dell’opera lirica di Verdi scritto e diretto da Dario D’Ambrosi, prodotto dal Teatro Patologico in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma e con il supporto dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata e della Fondazione Angelini. Un progetto unico in cui mondo della lirica e dell’arte terapia si incontrano, con protagonisti sul palco gli attori con disabilità della Compagnia stabile del Patologico.
Il primo appuntamento di “Aspettando Simon Boccanegra” è in programma sabato 16 novembre alle ore 18.00 in Sala Grigia al Teatro Costanzi, con la consueta “Lezione di Opera” a cura di Giovanni Bietti, la prima della Stagione 2024/25 dell’Opera di Roma. Tra i più apprezzati divulgatori italiani e voce radiofonica di Radio3 Rai, Bietti illustra contesto e drammaturgia del capolavoro verdiano, con esempi musicali sia dal vivo sia registrati. Biglietti in vendita su Ticketone, sul sito del Teatro e al botteghino.
Si prosegue venerdì 22 novembre (ore 17.30 in Sala Grigia al Costanzi) con la presentazione a ingresso libero del Simon Boccanegra e del quinto numero di “Calibano”, la rivista di approfondimento culturale del Teatro dell’Opera di Roma realizzata in collaborazione con effequ. Lo spettacolo è raccontato dal direttore musicale della Fondazione Capitolina Michele Mariotti. A presentare in anteprima il nuovo numero di “Calibano”, dedicato alla figura di Simon Boccanegra e al tema del potere, sono invece Paolo Cairoli, direttore della rivista, Donata Columbro, insegnante di Data Journalism al Master di giornalismo LUISS e autrice di un saggio sulle discriminazioni e sui pericoli del potere algoritmico, e il musicologo Giuliano Danieli. Quest’ultimo ha scritto per la rivista un contributo sull’evoluzione dei teatri d’opera come spazi di rappresentazione del potere nel corso dei secoli.
Sabato 23 novembre (ore 20.00) e domenica 24 novembre (ore 18.00), al Teatro Nazionale (Via del Viminale 51) va in scena lo spettacolo teatrale Il sogno di Simon Boccanegra, prodotto dal Teatro Patologico in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma e con il supporto dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata e della Fondazione Angelini. Dario D’Ambrosi – regista, drammaturgo, creatore del movimento teatrale chiamato Teatro Patologico, che ha come principale mission l’integrazione delle abilità della persona con disabilità nel contesto delle Arti tutte – propone una personale rielaborazione dell’opera lirica Simon Boccanegra di Verdi, affinché lo spettacolo possa essere a misura di attore con disabilità.
“Tenendo conto delle patologie singole e condivise, il potenziale di ognuno e ciò che dalle stesse malattie può essere estrapolato (e diventare così risorsa, novità e non più disagio) – dice Dario D’Ambrosi – si è approfondito il materiale umano di cui ogni singolo attore disabile è prezioso portatore, ambientando lo spettacolo in un luogo inedito (un Conservatorio), dove il lavoro del Teatro Patologico nell’arte terapia si armonizza perfettamente con la messa in scena di un Simon Boccanegra assolutamente affascinante.”
Lo spettacolo, che vede protagonisti sul palco gli attori con disabilità della Compagnia stabile del Patologico, racconta di uno scontro tra promotori della musica del corpo e dell’anima. Ad emergere da questo conflitto è tutta la potenza della teatralità degli attori con disabilità, che cattura la scena stravolgendo la drammaturgia classica per trasportare il pubblico nel mondo e nella musica che lo compone. La drammaturgia è di Dario D’Ambrosi, le musiche di Francesco Crudele e Ilaria Serrato. Scene e costumi a cura rispettivamente di Danilo Mancini e Mario Celentano. Luci di Danilo Facco. Assistenti Matteo Binetti e Ilaria Serrato. Biglietti in vendita dal 5 novembre sul sito del Teatro dell’Opera di Roma e al botteghino.