Stanlio & Ollio, la recensione: Un Omaggio alla Magia di Due Leggende della Commedia

La recensione di Stanlio & Ollio, il film diretto da Jon Baird e scritto da Jeff Pop presentato alla 13esima Festa del Cinema di Roma.

“STANLIO & OLLIO”, presentato alla Tredicesima Edizione della Festa del Cinema di Roma, diretto da Jon Baird e scritto da Jeff Pop, non è un semplice biopic. È, piuttosto, un omaggio sensibile, sincero e toccante alla profonda amicizia e collaborazione che ha legato due figure iconiche del cinema comico: Stan Laurel e Oliver Hardy. Un legame che, attraverso la magia della loro arte, ha continuato a incantare generazioni di spettatori, e che il film riesce a restituire con grande delicatezza.

Ambientato nel 1953, il film racconta il tour teatrale che i due comici intrapresero in Inghilterra, un viaggio che, nonostante l’esiguo pubblico e le incertezze per il futuro, riaccendeva la passione e l’amore dei fan per le loro performance. Il pubblico che assisteva alle loro esibizioni è ridotto, ma l’incanto delle loro risate continua a risplendere come un faro, e la riscoperta del loro legame, tanto intimo quanto artistico, diventa il cuore pulsante del film.

Il tour si rivela un successo, ma la difficoltà di staccarsi dalle ombre del passato e la salute ormai precaria di Oliver Hardy minacciano di mettere a rischio quel legame che ha caratterizzato la loro carriera. I fantasmi del passato, i matrimoni falliti, le difficoltà fisiche e il timore del futuro emergono con forza, ma nonostante ciò, la forza dell’amicizia tra i due comici supera ogni ostacolo. È questo il cuore della narrazione: una storia che non è solo quella di un’arte, ma anche di un’amicizia indissolubile.

Il film non si limita a ricostruire in maniera didascalica l’ultimo periodo della loro carriera, ma con una narrazione discreta e rispettosa, riesce a penetrare nel lato privato dei protagonisti. Stan e Ollio, ormai lontani dalle luci della ribalta, vivono in piccole pensioni e si esibiscono in minuscoli teatri, tra ambizioni, timori, screzi e matrimoni falliti. Eppure, nonostante tutto, non è mai venuta a mancare la loro voglia di ridere, di divertirsi e, soprattutto, di far ridere il pubblico. In ogni battuta e gag genuina, si ritrova la semplicità di un tempo, quella che, alla fine, rappresenta il vero successo di Stan e Ollio: il loro reciproco bene, il loro affetto incondizionato.

Nel periodo compreso tra il 1927 e il 1950, Stan e Ollio sono apparsi in oltre 107 film, tra cui 32 cortometraggi muti, 40 parlati, 23 lungometraggi e 12 camei, consolidando una chimica comica che, pur essendo apparentemente spontanea, era frutto di un lavoro meticoloso e perfetto nei minimi dettagli. La loro partnership ha resistito alla transizione dal cinema muto al sonoro, aggiungendo alle gag fisiche dei giochi di parole che hanno arricchito la loro arte.

Steve Coogan, interprete impeccabile di Stan Laurel, afferma: “Spesso si fa l’errore di tracciare una biografia raccontando cronologicamente la vita di una persona. Invece, è meglio mettere in luce un aspetto specifico della sua esistenza e scoprire molte cose da quello spaccato. Si può cogliere l’umanità in un solo istante”.

Coogan riesce perfettamente a incarnare la fragilità e la genialità di Stan, portando sullo schermo una performance tanto comica quanto profondamente umana. Anche John C. Reilly, nei panni di Oliver Hardy, offre una performance magnifica, raccontando l’evoluzione del suo personaggio con grande rispetto e sensibilità. “Mi terrorizzava accettare questa parte”, afferma l’attore, “Era una responsabilità enorme, è il mio eroe, ma non avrei permesso a qualcun altro di avere il ruolo”.

“STANLIO & OLLIO” è, in conclusione, un film che emoziona e tocca l’animo con una dolce nostalgia. Non solo una ricostruzione storica, ma un ritratto intimo e autentico di due uomini che hanno fatto della risata la loro arte e del legame reciproco la loro forza. La regia, i costumi, le scenografie e le movenze dei protagonisti sono tutte curate nei minimi dettagli, dando vita a un affresco che celebra l’umiltà e la genialità di Stan Laurel e Oliver Hardy, rendendo ancora più speciale il loro ricordo nel cuore degli spettatori. Un film che fa amarli ancora di più.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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