Spider -Man: Far From Home, la recensione: l’inizio della nuova fase del MCU

La recensione dell’attesissimo: Spider-Man: Far From Home, l’inizio della nuova fase del Marvel Cinematic Universe.

Il 24 aprile, l’arrivo nelle sale di Avengers: Endgame ha rappresentato la conclusione di una saga epocale che rimarrà scolpita nella memoria collettiva di fan e non. Il film ha sancito la fine di un ciclo narrativo che ha attraversato più di dieci anni di storie, con legami indissolubili tra i personaggi iniziati nel 2008 con Iron Man, e generando di conseguenza una serie di riflessioni e discussioni in merito al futuro dell‘Universo Cinematografico Marvel (MCU), dei suoi protagonisti e su quali direzioni avrebbe preso lo studio.

La malinconia per la fine di un’era, unita alla tristezza dei sacrifici e delle perdite mostrate nel film, ha inevitabilmente segnato l’animo degli appassionati e alimento ulteriormente un profondo senso di smarrimento che ha reso ancora più forte l’attesa per: Spider-Man: Far From Home, punto di partenza della nuova era Marvel. Film che, nonostante un contesto che rielabora il lutto per i protagonisti scomparsi, ha un tono fresco e leggero in grado in ogni caso di rendere omaggio alla gloriosa conclusione di una saga che come detto resterà nella storia.

Celebrando per l’appunto quei personaggi che non ci sono più, in un atto di commemorazione che prepara il terreno per le sfide a venire, Spider-Man: Far From Home prosegue la storia del giovane Peter Parker (interpretato da Tom Holland), il quale ancora scosso dal dolore per la morte del suo mentore Tony Stark. Peter, e costretto ad affrontare con le sue insicurezze. Deciso a prendersi una pausa dal suo ruolo di Spider-Man, Peter parte con i suoi amici, Ned (Jacob Batalon) e MJ (Zendaya), per una vacanza in Europa, dove spera di dichiarare il proprio interesse a quest’ultima e vivere una vita normale, almeno per un po’.

Ma come spesso accade con Peter Parker, la normalità è un lusso che non può permettersi, e la vacanza viene interrotta da Nick Fury (Samuel L. Jackson) che lo richiama in servizio per fermare l’attacco di creature misteriose, le Elementali, che stanno devastando l’Europa. Al suo fianco, un nuovo alleato: Mysterio (Jake Gyllenhaal), un enigmatico eroe proveniente da un mondo parallelo, che diventerà un compagno di battaglia per Peter. Tuttavia, dietro la maschera dell’eroe si nasconde un piano di inganno che mette in discussione la fiducia di Peter e, di conseguenza, la sua capacità di prendere decisioni cruciali per il bene del mondo.

La forza di Spider-Man: Far From Home risiede nella sua capacità di bilanciarsi tra l’elemento adolescenziale e quello supereroistico, creando un mix narrativo brillante e ironico che riesce a trattare temi più profondi senza mai perdere il suo spirito vivace, con la prima parte del film che esplora la vita quotidiana di Peter, i suoi sogni e la sua lotta per trovare un equilibrio tra la sua identità di ragazzo normale e quella di supereroe. Con il passare del tempo, però, la sua evoluzione lo porta a confrontarsi con il peso delle responsabilità che derivano dall’eredità di Tony Stark.

Il film si sviluppa quindi in due fasi: una iniziale incentrata su Peter e le sue incertezze, e una successiva più drammatica, che mostra la sua crescita come eroe e come persona. Il colpo di scena finale, tanto inaspettato quanto stupefacente, chiude il film con una nota di inquietante realismo, in cui emerge la fragilità della società moderna, pronta a credere in illusioni e menzogne pur di sentirsi protetti che fa di Far From Home non solo un film su Spider-Man, bensì una riflessione sul bisogno di credere in qualcosa o qualcuno per andare avanti.

La nuova fase del MCU inizia così quindi con un piede nel futuro, ma sempre con un occhio rivolto al passato, e Spider-Man: Far From Home ne è il perfetto apripista. Grazie a un mix di emozioni, azione e riflessioni, il film riesce a fare da ponte tra il passato che abbiamo appena lasciato e il futuro che ci aspetta, con un personaggio in continua evoluzione, ma ancora molto lontano dal raggiungere il suo pieno potenziale.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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