4 film da vedere di Sofia Coppola, una delle registe più apprezzate e influenti del cinema indipendente americano.
Tra le grandi figure femminili del cinema attuale non possiamo non citare Sofia Coppola, figlia del celebre cineasta italoamericano Francis Ford Coppola, e il cui lungometraggio: Priscilla, da lei scritto e diretto, è stato presentato in anteprima all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Approdato nelle sale statunitensi lo scorso 3 novembre distribuito da A24, Priscilla, vede al centro della scena la moglie del Re del rock’n roll Elvis Presley. Basato sul libro best seller pubblicato nel 1985 dal New York Times: “Elvis e Io”, scritto proprio da Priscilla, sposata con l’iconica star dal 1967 al 1973, anno in cui la coppia ha divorziato, il film arriverà nelle sale italiane a primavera con Vision Distribution, ed è interpretato da Cailee Spaney e Jacob Elordi, rispettivamente nei panni dei protagonisti, e in particolare si concentra sulla vita di Priscilla Presley, dall’adolescenza al matrimonio con Elvis.
Leggi anche:
Priscilla, recensione: la conferma che il meglio di Sofia Coppola è alle sue spalle
Priscilla – press conference: Sofia Coppola racconta Priscilla Presley
Priscilla: la sceneggiatura del film scritto e diretto da Sofia Coppola
Chi è Sofia Coppola, la figlia d’arte che ha conquistato il cinema?
Regista, sceneggiatrice, attrice e produttrice cinematografica statunitense Sofia Coppola nasce a New York nel 1971, figlia del regista italoamericano Francis Ford Coppola, autore di capolavori come Il padrino, Apocalypse Now e Dracula di Bram Stoker, ha iniziato la sua carriera proprio come attrice recitando in diverse pellicole del padre, tra cui Il padrino – Parte III (1990), Jack (1996) e Sleepers (1996).
Nel 1998 debutta dietro la macchina da presa con il cortometraggio Lick the Star, a cui segue il lungometraggio Il giardino delle vergini suicide del 1999, che riscuote un grande successo di critica e pubblico. Ma è nel 2003 con Lost in Translation – L’amore tradotto, sua seconda regia che raggiunge il successo, essendo stata nel 2004 la prima donna statunitense e la terza in assoluto ad avere ottenuto una candidatura all’Oscar come miglior regista, e aggiudicandosi l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, il Golden Globe per la miglior sceneggiatura, e l’Independent Award Spirit Award per il miglior regista e la miglior sceneggiatura.
A caratterizzare le sue opere è l’atmosfera intima e poetica, che avvolge ed esplora le emozioni e le relazioni umane. I suoi personaggi sono spesso giovani e in cerca di sé stessi, e le storie sono perlopiù ambientate in mondi lontani e affascinanti.
Nel 2006 dirige il film biografico Marie Antoinette, candidato alla Palma d’oro al Festival di Cannes, e nel 2010 vince il Leone d’oro al miglior film per il suo Somewhere alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia assegnatole dalla giuria presieduta da Quentin Tarantino. Nel 2013 dirige il film Bling Ring, nel 2017 L’inganno, grazie al quale porta a casa il Prix de la mise en scène al Festival di Cannes dello steso anno. Ma ora in attesa scopriamo 4 film di Sofia Coppola.
DI SEGUITO I 4 FILM DA NON PERDERE
1.Lost in Translation – L’amore tradotto (2003)
Scritto, diretto e prodotto da Sofia Coppola nel 2003, Lost in Translation è uno dei film più celebri della cineasta americana, interpretato da Bill Murray, vincitore di un Golden Globe per la sua brillante interpretazione, e Scarlett Johansson. Il film ha ottenuto un buon riscontro di critica, ed è stato candidato a quattro premi Oscar, quelli di miglior film, miglior attore per Bill Murray, miglior regista per Sofia Coppola e miglior sceneggiatura originale ancora per Sofia Coppola, che si è aggiudicata proprio quest’ultima statuetta. Scarlett Johansson ha vinto invece un BAFTA per la miglior attrice protagonista.
La storia segue Bob Harris è un ex star di Hollywood che arriva a Tokyo per girare una pubblicità per una marca di whisky. Dall’altra parte c’è Charlotte, una ventenne che ha appena finito l’università e che arriva nella capitale giapponese per accompagnare il marito John, fotografo di celebrità. Entrambi vivono relazioni che non li soddisfano più e sentono di avere un grande vuoto nella loro vita.
Dopo essersi incontrati al bar dell’hotel, i due ben presto diventano amici e insieme iniziano ad esplorare la caotica Tokyo. Attraverso la loro amicizia, Bob e Charlotte si immergono in un’esperienza trasformativa che li porta a riflettere sulle loro esistenze, sulla solitudine e sull’importanza dei legami umani.
2.Marie Antoinette (2006)
Nel 2006 Sofia Coppola ha diviso la critica dirigendo Marie Antoinette, un biopic in chiave pop sulla vita di corte della giovane regina di Francia, interpretata da Kristen Dunst. dal suo difficile ingresso a Versailles nella primavera del 1770, sino allo scoppio della Rivoluzione e al trasferimento al Palazzo delle Tuileries il 6 ottobre 1789. Il film, tratto dalla biografia di Maria Antonietta scritta da Antonia Fraser Maria Antonietta – La solitudine di una regina, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un premio Oscar per i migliori costumi, offre un ritratto inedito e controverso di una delle figure più discusse della storia europea.
Descritta spesso come una regina frivola e superficiale, nel lungometraggio Sofia Coppola sceglie di ritrarre Maria Antonietta come una giovane donna ingenua e inesperta, che si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto e alienante. La corte di Versailles è un luogo di etichette e formalismi, dove la giovane regina si sente incompresa e sola.
Per evadere dalla rigidità della vita di corte, Maria Antonietta si rifugia nei piaceri mondani, come la musica, la moda e i balli. Questa sua indole leggera e lussuosa ovviamente attira le critiche della corte e del popolo francese, che la accusano di essere una dissipatrice completamente disinteressata ai problemi del Paese.
Una storia di formazione quella messa in scena dalla Coppola, con una donna cerca del suo posto nel mondo, caratterizzata da un’estetica pop e glamour, che si contrappone al dramma degli eventi storici.
3.Somewhere (2010)
Presentato in concorso alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’oro, Somewhere diretto nel 2010 da Sofia Coppola è interpretato da Stephen Dorff, Elle Fanning e Michelle Monaghan. Il film dalla regia elegante e uno stile visivo evocativo, è un ritratto introspettivo e commovente dell’alienazione moderna e della possibilità di trovare redenzione nei legami familiari.
Ambientato nel famoso hotel Chateau Marmont di Los Angeles Somewhere racconta la vita solitaria e vuota dell’attore di Hollywood Johnny Marco (Stephen Dorff), intrappolato nella routine delle feste sfrenate e delle relazioni superficiali.
Un’esistenza piatta che tuttavia subirà una svolta inaspettata quando sua figlia di undici anni, interpretata da Elle Fanning, arriva per stare con lui e sarà proprio attraverso il rapporto padre-figlia che Sofia Coppola ci mostrerà le crepe della vita glamour dell’industria dell’intrattenimento, esplorando la solitudine, la disconnessione emotiva e la ricerca di significato in un mondo abbagliante ma vuoto.
4.L’inganno (2017)
Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1966 di Thomas P. Cullinan, già portato sul grande schermo nel 1971 da Don Siegel col film La notte brava del soldato Jonathan, L’Inganno scritto e diretto nel 2017 da Sofia Coppola è interpretato da Colin Farrell, Nicole Kidman, Kristen Dunst ed Elle Fanning.
Presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2017 dove Sofia Coppola ha conquistato la Palma d’Oro come miglior regista, diventando la seconda donna a riuscirci, ne L’Inganno ambientato nella Virginia del 1864, Martha Farnswort gestisce un collegio femminile il quale, a causa della guerra di secessione americana, è rimasto quasi del tutto abbandonato e isolato. Le uniche persone a viverci sono la stessa direttrice, la maestra Edwina Morrow e cinque studentesse, che si sono adattate a vivere da sole e nascoste per paura di subire scorrerie e violenze da parte dei soldati.
Un giorno il caporale nordista John McBurney, scampato all’attacco nemico ma gravemente ferito a una gamba, viene trovato nel bosco dalla piccola allieva Amy, che conduce l’uomo al collegio, dove Martha lo accoglie e gli presta le prime cure come esempio di carità cristiana da offrire alle fanciulle, ma ben consapevole del potenziale pericolo che la presenza dell’uomo può costituire e dunque incerta su cosa fare una volta che l’uomo si sarà ristabilito.
In pochi giorni il caporale riesce così ad entrare nelle grazie tanto della direttrice quanto di Edwina, nonché delle stesse giovani educande, le quali iniziano a prestargli molte attenzioni e a truccarsi e ingioiellarsi per piacergli. L’uomo, consapevole di questo ascendente, esercita su tutte loro un fascino ambiguo, convincendole di essere interessato alle premure che riceve solo per ottenere dei vantaggi personali. In effetti la stessa Martha, dapprima intenzionata a consegnarlo ai sudisti appena guarito, riflette sulla possibilità di tenerlo al collegio come giardiniere e tuttofare. Intanto l’uomo dichiara il suo amore ad Edwina, la quale è diventata insofferente alla vita collegiale e vorrebbe essere portata via dal posto, mentre Alicia, una studentessa adolescente, sperimenta le sue prime passioni baciando di nascosto John.
Una notte, dopo aver promesso a Edwina di passare la notte con lei, John si introduce invece in camera di Alicia; l’insegnante però li scopre a letto insieme e, nell’impeto della lotta che ne consegue, lo fa precipitare per le scale, spezzandogli la gamba in via di guarigione. A questo punto la direttrice è costretta ad amputargli la gamba ferita e lo segrega a chiave nella sua stanza. Quando rinviene, l’uomo è furioso e accusa la direttrice e l’insegnante di averlo voluto mutilare per tenerlo a loro disposizione. In preda alla sua furia, John convince Alicia a portargli la chiave della stanza e una pistola in possesso di Martha.
Il soldato, armato, assume il controllo del collegio, tenendo in scacco le donne e impedendo loro di chiedere aiuto. L’unica a essere ancora al suo fianco è Edwina, felice di concedersi all’uomo di cui si è innamorata; approfittando di un momento in cui i due si isolano per consumare un violento rapporto sessuale, le restanti donne escogitano un modo estremo per liberarsi definitivamente di lui. Marie propone di ucciderlo per mezzo di alcuni funghi velenosi, consapevole che questo alimento piace molto al giovane; imbandiscono dunque una sontuosa cena a cui John presenzia con accanto Edwina. Questa è l’unica ignara del complotto e sta per farsi servire lo stesso letale piatto, ma viene prontamente fermata e salvata da Amy. John subisce il proprio destino, e dopo pochi bocconi stramazza a terra morto.
Le donne cuciono tutte insieme un sudario da avvolgere intorno al cadavere di John, il quale viene portato all’esterno del collegio. Le donne, tornate all’isolamento e alla reciproca interdipendenza, attendono silenziosamente che il corpo del soldato venga portato via dai militari.
© Riproduzione Riservata
Giacinta Carnevale