“SE SON ROSE”: IL RESOCONTO DELL’INCONTRO STAMPA CON LEONARDO PIERACCIONI ED IL CAST.
L’adolescente Yolanda, stanca di vedere il padre, Leonardo giornalista di tecnologia e innovazioni per il web, alle prese, per suo volere, in relazioni non impegnative, decide di inviare alle sue ex fidanzate un fatale messaggino: “Sono cambiato, riproviamoci!..”. Le inaspettate risposte di alcune di loro, spingeranno l’uomo, attraverso un viaggio che miscela i ricordi del passato con il presente, a riflettere su sé stesso e, soprattutto, su ciò che conta veramente nella vita e per lui, il tutto avvolto dalla consueta ironia che da sempre contraddistingue Leonardo Pieraccioni e i suoi racconti.
In occasione della presentazione in anteprima alla stampa, abbiamo incontrato il regista ed il cast, tutto al femminile: Michela Andreozzi, Elena Cucci, Caterina Murino, Claudia Pandolfi, Gabriella Pession, Antonia Truppo, la giovane Mariasole Pollio, nel ruolo della figlia, e Nunzia Schiano.
Qui il resoconto completo dell’incontro, le cui prime domande sono naturalmente per Leonardo Pieraccioni.
-Come è nata l’idea del film?-
“Semplice, una figlia quindicenne vedendo che il padre ha tirato i remi in barca per quanto riguarda i sentimenti, gli chiede il perché le sue ex, tra le quali la sua mamma, non gli fossero andate bene, e lui, per tagliare corto, risponde che erano altri tempi ed ora che è cambiato se tornasse indietro…. Forse andrebbe diversamente. A quel punto la ragazza, incoraggiata da quella risposta, prende il cellulare del padre e dopo aver ritracciato le ex invia a tutte loro lo stesso, fatidico, messaggio: “Sono cambiato, riproviamoci!”, a cui quattro di loro rispondono, facendo ritrovare e rivivere a Leonardo, i motivi fondamentali per cui ci si lascia, ossia la noia, la litigiosità, i grandi cambiamenti, la gelosia e il tradimento, ognuno dei quali incarnato rispettivamente dalle donne che hanno accettato di rivederlo.”
–Come è il tuo personaggio ed in cosa ti somiglia?-
“Beh….diciamo che si tratta di una storia, in un certo senso, autobiografica, a cinquant’anni dopo aver affrontato commedie sentimentali, dove arrivava sempre una bellezza eccezionale e poi vivono felici e contenti, mi sono chiesto se alla fine fossero veramente felici e contenti, ed ora avendo una figlia meravigliosa, tra l’altro presente nel film con una piccola parte, ed alle spalle molte storie finite a “ramengo”, ho deciso di raccontare quelli che non vanno oltre i tre anni di relazione. E’ una storia su quelli che dicono: “Funzionerà tutto!” e poi invece crolla ogni cosa. Su questo tema c’è un libro di Frédéric Beigbeder: “L’amore dura tre anni”, ed io stesso posso dire, che i miei legami, spesso non superano neanche le tre ore.”
–Come ti sei trovato ha lavorare con tutte queste donne-
“Dovrei dire: E’ stato meraviglioso, mi sono trovato benissimo!, invece no!! – ride – “Sono una banda di matte!! Forse l’unica che si salva è la Pollio, perché è ancora giovane, tutte le altre sono proprio matte, e la loro pazzia è direttamente proporzionale alla loro bravura, ed è grazie a questo che non ho faticato a ricostruire le mie vere ex fidanzate, ma è meglio non dirlo, non vorrei mi chiedessero i diritti Siae.”
-Come reagiresti se ricevessi un messaggio come quello che delle tue ex nel film?-
“Mi ci butterei subito, dal momento che con questo film ho capito che io le amate tutte, anche con i loro difetti, ed ho compreso che l’elemento zoppicante ero io. Le riprenderei tutte, magari per periodi limitati, ma temo che loro non vorrebbero, perché credo di non aver lasciato dei grandissimi ricordi.”
La parola passa alle protagoniste che descrivono il rispettivo personaggio interpretato e l’esperienza del film.
Michela Andreozzi: “Angelica è il primo amore di Leonardo, è una donna che ha perso parte della propria memoria a causa di una malattia, disegna tutto il giorno e definisce il marito, essendo toscana, becco. Io e Leonardo siamo molto amici, non so cosa abbia visto in me tanto da decidere da affidarmi questo ruolo, per alcuni aspetti drammatico, è stata una sfida difficile e bellissima. Se dovessi ricevere un messaggio del genere, mi emozionerei, lo accoglierei come se arrivasse in una bottiglia arrivata dal mare sulla spiaggia.”
Claudia Pandolfi: “Io sono Fabiola, ex moglie di Leonardo e madre di Yolanda, donna simpatica, emancipata e grazie alla sua intelligenza sono rimasti amici. Sono stata bene sia con Leonardo che con Mariasole. Nel corso delle riprese sono stata lasciata per un’intera giornata su una barca, sotto al sole, senz’acqua, tanto che mi sono ustionata i piedi, ma va tutto bene, lavori con Pieraccioni.”
Gabriella Pession: “Elettra è proprio come suggerisce il nome, è elettrica, una professoressa di filosofia colta e di classe, ha due figli gemelli, abbastanza impegnativi, è autoritaria ed il suo carattere spigoloso ha fatto finire la sua storia con Leonardo, ma non ha paura a riprovare. Sono sempre tornata sul luogo del delitto, perché generale non mi capacito che le cose finiscano, ora queste cose non capitano più, perchè sono felicemente sposata e mamma, tuttavia, facendo un salto nel passato ed immedesimandomi, dipenderebbe da quale ex torna” – ride – “Se si trattasse di un uno che rallegra le giornate, perché no! Sarei curiosa di sapere cosa bolle in pentola. E’ la terza volta che lavoro con Leonardo, ed è come tornare a casa, ho debuttato con lui in “Fuochi d’Artificio” nel 1997, mi chiamava “fiammifera” perché ero magrissima e piena di boccoli, mi piacque e decisi di continuare a fare cinema.”
Elena Cucci: “Girnora, o Quarantotto come la chiama lui, è un’amica un po’ speciale del protagonista, dal momento che i due hanno una relazione che hanno deciso di non approfondire, è una donna vivace, un po’ sopra le righe, generosa con uno spirito leggero. Personalmente ad un messaggio così risponderei: grazie e buona vita, perché se è finita un motivo c’è stato ed è inutile ritentare.”
Antonia Truppo: “Interpreto un ex che nel frattempo ha fatto un percorso di vita particolare, perché vuole diventare uomo, mi sono divertita tantissimo, e con Leonardo abbiamo riso tanto. Ho sempre voluto bene ai miei ex, ma dal momento che li ho lasciati non voglio riprovarci con nessuno.”
Mariasole Pollio: “Yolanda è una ragazza di quindici anni, sensibile curiosa e simpatica, che quando si confronta con il padre sembra ne abbia trenta. E’ molto simile a me, soprattutto perché è sempre online, e ne sono molto felice. Leonardo è energia pura, rende il lavoro meraviglioso.”
Caterina Murrino: “Benedetta, ha fatto un percorso diverso nella sua vita, ed è diventata una suora laica, io avevo un po’ paura perché temevo di non essere all’altezza, invece è stato bello e divertente, e Leonardo ha accettato il mio modo di rappresentarla. Per quanto mi riguarda, essendo rimasta amica con i miei ex, non sarebbe un problema incontrali di nuovo con uno di loro.”
“SE SON ROSE..” arriverà nelle sale cinematografiche il 29 novembre 2018.
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