“ROTTA PER L’ALDILÀ”: la LOCANDINA dello spettacolo sul palco del TEATRO LE SEDIE

“ROTTA PER L’ALDILÀ”: la LOCANDINA dello spettacolo sul palco del TEATRO LE SEDIE.

L’Associazione Culturale Il Rinoceronte è lieta di annunciare l’arrivo, sul palco del Teatro Le Sedie, dell’affascinante reading performativo/musicale Rotta per l’Aldilà” adattato, diretto ed interpretato per l’occasione da Giuseppe Iacono. Con le musiche originali di Gennaro Di Meglio eseguite da Francesco Falanga e la scenografia di Jean Manuel Martinez.

Tratto dall’ultimo romanzo breve di Mark Twain “Visite in Paradiso” e “Istruzioni per l’Aldilà, Extract From Captain Stormfield’s Visit to Heaven; il testo è basato sul vero racconto di un marinaio conosciuto nel 1866 durante un viaggio di Twain verso il Nicaragua e, così narra la leggenda, passato a miglior vita per un tempo sufficiente a dare un’occhiata a cosa succede lassù tra le nuvole e tornare a riferire; un carosello di scoperte analizzate dall’occhio rude ma fino del capitano Eli Stormfield di San Francisco.

Un’opera per tutti che prova ad indurci a riflettere, col pungolo di un intelligente sarcasmo, sulla convivenza, le differenze razziali e di credo accennando inoltre ad una critica verso la deriva imperialista americana di inizio ‘900. Nel suo adattamento teatrale, Giuseppe Iacono propone la formula del reading musicale. La creatività spicca nella ricerca della partitura della linea vocale narrante, nella colonna sonora originale di genere country, blues composta da Gennaro Di Meglio e Francesco Falanga ed eseguita dal vivo da Falanga stesso ed infine, nella suggestiva polena-leggio, realizzata dal maestro scenografo Jean Manuel Martinez, che campeggerà sul un palco nero, scarno.

«In scena viene portato un testo saggio, narrato quasi come una favola “dinamica”, in cui s’incrociano, spesso confondendosi, le caratteristiche proprie di tutte le religioni, provenienti magari da galassie distanti milioni di anni luce dalla Terra, avvalendosi di un linguaggio chiaro e diretto al tempo stesso, fonologicamente perfetto, metaforico ed ossimorico al contempo, nel quale ogni uomo potrebbe riconoscersi, all’interno del quale sono celatamente designate le convinzioni e le credenze proprie della società moderna».

(Gerardina Di Massa, recensione pubblicata su Libero Pensiero)

La Redazione.


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