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Robert Pattinson: 5 ruoli che hanno definito la sua carriera

Dal vampiro romantico al Cavaliere Oscuro ecco 5 ruoli significativi che hanno definito la carriera di Robert Pattinson.

Robert Pattinson è sicuramente uno degli attori più affascinanti e intriganti della sua generazione, con una carriera che ha preso pieghe sorprendenti e talvolta inaspettate. La sua capacità di adattarsi a una vasta gamma di ruoli – dai blockbuster ai progetti più intimi e indipendenti – dimostra una poliedricità che lo rende unico nel panorama cinematografico contemporaneo. In questo percorso, ha scelto ruoli che non solo lo hanno sfidato artisticamente, ma gli hanno anche permesso di evolversi, superando l’immagine di “vampiro romantico” che gli era stata cucita addosso. Ecco i cinque ruoli più significativi che hanno definito la sua carriera e che hanno contribuito a consolidarlo come uno degli attori più interessanti della sua generazione.

1. Edward Cullen in Twilight (2008)

Il ruolo di Edward Cullen, il vampiro affascinante e tormentato della saga Twilight, è stato, senza dubbio, il trampolino di lancio per la carriera di Robert Pattinson. Sebbene inizialmente scettico sul prendere parte al progetto, Pattinson si è ritrovato al centro di un fenomeno globale che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo. Il personaggio di Edward era carico di complessità: un giovane immortale che lotta con il desiderio di nutrirsi di sangue umano e il suo amore per Bella Swan, interpretata da Kristen Stewart.

Il successo di Twilight lo ha reso un’icona del cinema teen e un simbolo della cultura pop del decennio. La saga, che ha generato quattro film, ha diviso il pubblico, ma la performance di Pattinson ha sempre brillato per la sua capacità di incarnare un personaggio introverso e malinconico. La pressione derivante dall’immenso seguito di Twilight ha, però, anche spinto Pattinson a cercare ruoli più complessi e meno convenzionali per non restare imprigionato nell’immagine del “vampiro bello e triste”. Questo desiderio di allontanarsi dal personaggio lo ha portato a scelte più coraggiose in seguito, ma Edward Cullen rimane un ruolo che ha segnato la sua carriera e la sua popolarità internazionale.

2. Dali in Little Ashes (2008)

Nel 2008, mentre il successo di Twilight lo stava rendendo una star globale, Pattinson decise di affrontare un ruolo completamente diverso con Little Ashes, in cui interpreta Salvador Dalí. Il film esplora la giovinezza dell’artista surrealista e la sua relazione con il poeta Federico García Lorca, portando sullo schermo le complesse dinamiche tra i due uomini. Pattinson affronta il ruolo di Dalí con grande impegno, cercando di rendere giustizia alla personalità eccentrica e al talento straordinario di Dalí, ma anche al suo lato più vulnerabile.

La sua interpretazione del pittore, con il suo mix di genialità e stravaganza, è un’esperienza unica, in cui Pattinson si distacca completamente dal personaggio di Edward Cullen. La sua interpretazione è delicata e intensa, riuscendo a trasmettere il conflitto interiore di Dalí e la sua ricerca di identità. Nonostante Little Ashes non abbia avuto un enorme successo commerciale, il film ha dimostrato la capacità di Pattinson di diversificarsi e di intraprendere ruoli che richiedono una preparazione emotiva e psicologica profonda.

3. Pat in Good Time (2017)

Good Time è uno dei film più apprezzati della carriera di Robert Pattinson, dove interpreta Connie Nikas, un uomo coinvolto in una rapina andata storta. La pellicola, diretta dai fratelli Josh e Benny Safdie, è un thriller ad alta tensione che segue Connie durante una notte frenetica mentre cerca disperatamente di salvare il fratello disabile, finito in prigione a causa dell’errore commesso durante la rapina.

La performance di Pattinson in Good Time è straordinaria: l’attore abbandona ogni traccia della sua immagine da “teen idol” e si immerge in un personaggio che è un mix di disperazione, cinismo e amore familiare. La sua interpretazione è cruda e realistico, capace di esprimere l’ansia e la paura di un uomo che non ha scrupoli e che agisce sempre sotto pressione. Pattinson è completamente trasformato, con un accento newyorkese spiccato e una presenza scenica potente, che lo porta a ricevere ampi consensi dalla critica. Good Time è considerato uno dei migliori film indipendenti degli ultimi anni e una delle migliori performance di Pattinson.

4. Rey in The Rover (2014)

The Rover, diretto da David Michôd, è un altro esempio di come Pattinson abbia scelto di intraprendere ruoli audaci e fuori dal circuito mainstream. Ambientato in un futuro post-apocalittico, il film racconta la storia di Eric (interpretato da Guy Pearce), un uomo solitario che insegue un gruppo di banditi che gli ha rubato la sua auto. Pattinson interpreta Rey, uno dei membri di questa banda, un giovane fragile e poco lucido che si ritrova coinvolto in un’avventura violenta e disperata.

Il personaggio di Rey è un giovane sconvolto dalla vita e dall’ambiente in cui si trova, segnato da un passato doloroso. Pattinson riesce a dare profondità a un ruolo che potrebbe sembrare secondario, ma che in realtà è essenziale per lo sviluppo della trama e del personaggio principale. La sua performance, piena di sofferenza e vulnerabilità, è ancora una volta una dimostrazione del suo impegno a esplorare ruoli complessi e meno convenzionali.

5. Bruce Wayne/Batman in The Batman (2022)

Nel 2022, Robert Pattinson ha avuto l’opportunità di reinterpretare uno dei personaggi più iconici della storia del cinema: Bruce Wayne, alias Batman, nel film The Batman diretto da Matt Reeves. La sua versione di Batman è un giovane detective oscuro e introverso, che indaga su una serie di omicidi commessi dal misterioso Enigmista (interpretato da Paul Dano). Pattinson ha scelto di rappresentare un Batman più umano, più vulnerabile, meno incentrato sull’azione rispetto ad altri precedenti film della saga. La sua interpretazione si concentra più sul lato psicologico e sull’oscurità interiore del personaggio.

La performance di Pattinson è stata apprezzata per la sua capacità di esplorare la psicologia di Bruce Wayne, un uomo che ha perso i genitori e che, pur essendo un supereroe, è spesso sopraffatto dalle sue stesse emozioni e dal suo dolore. La sua interpretazione è intima e riflessiva, lontana dalle versioni più “eroiche” e perfezioniste di Batman. L’approccio più introspettivo e realistico ha riscosso un grande successo tra i fan e la critica, e The Batman ha rapidamente raggiunto il successo sia al botteghino che nelle valutazioni di critica, segnando un nuovo capitolo nella saga del Cavaliere Oscuro.

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Emanuela Giuliani


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