Andrew Scott non accetta che il personaggio di Ripley da lui interpretato nella serie venga paragonato a Moriarty.
Recentemente nelle sale cinematografiche con l’intenso All of Us Strangers, Andrew Scott, nel corso della sua carriera ha interpretato molti personaggi cattivi, tra questi il malvagio Jim Moriarty di Sherlock Holmes grazie al quale ha vinto un BAFTA. Tuttavia, come riportato da Deadline, per quanto riguarda il ruolo da lui vestito in Ripley, la nuova serie limitata che debutterà su Netflix il 4 aprile, Scott rifiuta tale definizione e non accetta paragoni.
A tal proposito, parlando alla BBC, Scott ha svelato qualche dettaglio in merito al personaggio della serie TV in otto episodi tratta dal celebre romanzo di Patricia Highsmith: Il talento di Mr. Ripley.
“È diverso [nell’interpretare Moriarty]. Nei panni di Moriarty mi sentivo come se stessi interpretando un cattivo e per qualche motivo mi rifiuto nel definire Ripley un cattivo. È un antieroe e spetta a me far capire al pubblico cosa vuol dire essere Ripley, non essere una vittima di Tom Ripley. Dovremmo entrare in empatia con lui. Lui è il protagonista in questo”.
Il dono di Highsmith nel suo romanzo è quello di “farti tifare per lui”, ha detto Scott.
Il thriller psicologico, in cui Ripley è stato interpretato da Matt Damon nel film del 1999, vede il personaggio omonimo assunto da un uomo ricco per convincere il figlio ribelle a tornare a casa dall’Italia. Ma l’introduzione di Ripley alla piacevole vita di Dickie Greenleaf all’estero è il primo passo in una vita complessa fatta di inganni, frodi e omicidi.
“Questo è un uomo con un talento enorme che vive nello stress dove i suoi vicini sono topi”, ha aggiunto Scott. “È invisibile e può fare quello che fa per sopravvivere come fanno tante persone, e poi approda in questo mondo dove le persone hanno meno talento di lui e non hanno scrupoli nel definirsi artisti. Il messaggio è: ‘Se si ignorano alcuni fattori della comunità, qualcosa diventa marcio nello stato della Danimarca’”.
Ripley, sinossi, cast e produzione serie
Ispirata come detto a Il talento di Mr. Ripley, primo dei cinque romanzi della saga di Tom Ripley scritti da Patricia Higsmith, pubblicati tra il 1955 e il 1991, Ripley che per l’appunto debutterà il 4 aprile su Netflix, è diretta da Steven Zaillian (The Irishman, The Night Of), autore anche della sceneggiatura, e il cui obiettivo è quello di adattare ogni libro con una stagione da 8 episodi.
In questa prima stagione Tom Ripley, dal volto di Andrew Scott, è un truffatore che cerca di sopravvivere nella New York dei primi anni ’60. Assunto da un uomo benestante per recarsi in Italia per convincere il figlio a tornare a casa, Tom entrerà in una complessa realtà fatta di inganni, truffe e omicidi.
Nel cast anche: Dakota Fanning nei panni di Marge Sherwood, Johnny Flynn in quelli di Dickie Greenleaf, Eliot Sumner, Maurizio Lombardi, Margherita Buy, John Malkovich, Kenneth Lonergan e Ann Cusack.
Girata per la maggior in Italia con la supervisione di Enzo Sisti (I due Pali, e No Time to Die) e a New York, Ripley è co-prodotta da Showtime ed Endemol Shine North America in collaborazione con Entertaiment 360 e Filmrights. A produrre esecutivamente sono stati: Steven Zaillian, Garrett Basch, Clayton Townsend, Guymon Casady, Ben Forkner, Sharon Levy e Philipp Keel di Diogenes. Andrew Scott ah coperto anche il ruolo di produttore.