“RED JOAN” – la Recensione
A firmare la regia di “RED JOAN”, è Trevor Nunn, regista delle produzioni londinesi “I Miserabili” e “La Dodicesima Notte”, sulla base di una sceneggiatura originale di Lindsay Shapero, “Royal Wives at War” e “Enid”, tratta dal romanzo scritto da Jennie Ronney “La Ragazza del KGB”.
Film e racconto che narrano la vera storia dell’anziana Joan Stanley arrestata con nella sua tranquilla abitazione alle porte della città, dall’MI5 nel 2000. con l’accusa di spionaggio ed alto tradimento ai danni della Corona, avendo consegnato segreti militari, riguardanti la bomba atomica, all’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale, poiché sconvolta dalle tragiche conseguenze di tale progetto. Nel corso dell’interrogatorio, ad oltre 40 anni di distanza dai fatti, emergeranno non solo la vera identità della donna, bensì le ragioni che la spinsero a tradire il proprio paese, attraverso un viaggio tra i ricordi del passato da studentessa.
Joan, infatti, ripercorre le trappe fondamentali dell’intricata vicenda, quando nel 1938 a Cambrige, si lasciò coinvolgere da un vivace ed energico gruppo fondatore di un’associazione studentesca di stampo comunista, e della forte attrazione e sentimento per l’affascinante e carismatico studente di origine russa Leo Galich, rifugiatosi in Germania per via dei pogrom e trasferitosi in Inghilterra, lontano dall’antisemitismo nazista.
Situazione tuttavia la cui mancata espressione dell’intima ed intensa difficoltà della ragazza, nel conciliare l’aspetto romantico con la sensazione di disagio, spesso suscitata dall’attività del Partito, causata da una rappresentazione scenica che pecca senza dubbio di una cura superficiale, e da una narrazione priva di quella viscerale, frenetica emotività racchiusa nella reale vicenda, che non scava affondo nei sentimenti dei protagonisti, non permette allo spettatore di percepirne il concreto dramma e turbamento, trasformando il tutto in una banale storia di spionaggio, priva di inquietudine, intrigo, tensione, romanticismo e dilemmi morali che caratterizzano e legano le azioni ai personaggi.
Un adattamento cinematografico in conclusione, quello di “RED JOAN”, al cinema dal 9 maggio prodotto da Trademark Film in associazione con Cambrige Picture Company, il cui cast vede la presenza della pluripremiata Judi Dench, Sophie Cookson, Stephen Campbell Moore, Tom Hughes, Ben Miles e Tereza Srbova, dall’amaro ed insoddisfacente sapore finale, non in grado si sfruttare le potenzialità offerte degli elementi a disposizione, che delude fortemente le aspettative riducendosi ad una visione non coinvolgente ed entusiasmante, nonostante l’imponente cast tecnico e artistico.
Dietro la macchina da presa, infatti, affianco di Nunn, troviamo l’autore della fotografia Zac Nicholson, vincitore del BAFTA, la montatrice vincitrice del BAFTA Kristina Hetherington, la scenografa Cristina Casali, il Premio Oscar e compositore vincitore del BAFTA George Fenton, la costumista Charlotte Walter e la hair stylist vincitrice del premio BAFTA Sallie Jaye.
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