Ready Player One, la recensione del film di Steven Spielberg

La recensione di Ready Player One, il nuovo attesissimo film diretto da Steven Spielberg ambientato nel 2045.

“OASIS, la gente ci va per tutto quello che si può fare, ma ci rimane per tutto quello che si può essere.”

In questo universo immaginario, dove tutto è possibile, il regista Premio Oscar Steven Spielberg catapulta lo spettatore a bordo della celebre DeLorean di Ritorno al Futuro. Ready Player One è ambientato nel 2045, un futuro distopico in cui i lussuosi grattacieli dei quartieri ricchi si contrappongono ai fatiscenti sobborghi fatti di container sovrapposti, ammassati come i tasselli di un precario Tetris, senza alcuna prospettiva di salvezza.

In questo mondo in declino, l’unica via di fuga è la realtà virtuale: un luogo dove i sogni e i desideri, ormai dimenticati, possono prendere forma attraverso un avatar, specchio dell’io interiore spesso soffocato dalla rassegnazione.

È proprio in questo scenario che il giovane Wade Owen Watts (Tye Sheridan), conosciuto come Parzival in OASIS, tenta di risolvere l’Easter Egg, un segreto nascosto nel gioco Anorak, lasciato dall’ideatore James Halliday (Mark Rylance) prima della sua morte. La ricompensa? Il controllo totale di OASIS.

La competizione per conquistare il premio è straordinaria, resa ancora più coinvolgente da un impatto visivo impeccabile grazie all’uso magistrale del digitale. Spielberg fonde perfettamente fantascienza e azione, mettendo in primo piano i valori dell’amicizia, dell’amore e della collaborazione, trasmettendo un messaggio di fiducia in se stessi e negli altri, senza mai arrendersi.

Pur con alcune differenze rispetto all’omonimo romanzo del 2010 di Ernest Cline, co-autore della sceneggiatura, Ready Player One è un’avventura avvincente ed emozionante, capace di catturare l’attenzione per tutta la durata dei suoi 140 minuti.

Il film entusiasma, affascina e conquista, omaggiando con intelligenza gli anni ’80 attraverso innumerevoli citazioni cinematografiche e videoludiche cult. Tra queste spiccano mostri iconici come King Kong e Godzilla, la moto di Akira, Gundam, pilotato da Samantha Evelyn Cook alias Art3mis (Olivia Cooke), fino a suggestive ricostruzioni di film come Shining. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora che include le leggendarie hit di Van Halen, George Michael e Billy Idol, contribuendo a creare un’atmosfera irresistibile.

Ready Player One è un’opera imperdibile, l’ennesima dimostrazione dello straordinario talento creativo di Steven Spielberg. Il film, oltre all’intrattenimento visivo e nostalgico, lascia anche un messaggio profondo: non bisogna farsi ingannare dall’illusione della felicità digitale, ma vivere pienamente la realtà e il tempo con le persone che ci circondano.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

8


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