La recensione di Rabbia Furiosa – Er Canaro, il film diretto da Sergio Stivaletti evento speciale al 19º ShorTS International Film Festival.
Sergio Stivaletti, celebre maestro degli effetti speciali, torna al cinema il 7 giugno con il suo terzo lungometraggio: “Rabbia Furiosa – Er Canaro”. Il film trae ispirazione da un episodio di cronaca nera avvenuto a Roma alla fine degli anni ’80: il brutale omicidio di un ex pugile, membro della criminalità della Magliana, per mano di colui noto come “Er Canaro” per la sua attività di toelettatore di cani.
Ambientato nella periferia romana del quartiere Mandrione, il film si distacca dalle classiche produzioni horror di Stivaletti per concentrarsi su un’analisi psicologica e introspettiva dell’evento. Non si tratta di una semplice ricostruzione della vicenda, ma di un’esplorazione delle emozioni e delle tensioni che portano Fabio, interpretato da un convincente Riccardo De Filippis, a compiere un atto di efferata violenza. Il film non si schiera moralmente, non giustifica, né assolve: analizza piuttosto le cause profonde di una rabbia repressa e di un desiderio di rivalsa.
La narrazione si addentra nei meandri di un’amicizia tossica, dominata dalla figura ambigua e brutale di Claudio, interpretato da Virgilio Olivari. Il rapporto tra i due protagonisti riflette una dinamica di sopraffazione e sottomissione, ambientata in un contesto sociale che richiama il mondo del western, dove vige la legge del più forte. Il degrado sociale emerge non solo attraverso gli atti di violenza, ma anche tramite l’omertà e l’indifferenza collettiva che alimentano un circolo vizioso di soprusi e vendette.
La pellicola affronta il tema della rabbia repressa, esplorando il modo in cui l’abuso prolungato può portare a una reazione estrema e imprevedibile. Fabio, schiacciato da un sistema che premia i più forti e lascia indietro i più deboli, subisce continue umiliazioni e violenze, fino al punto di rottura. La sua furia, amplificata forse dall’uso di una droga sintetica, si scatena con una brutalità disumana, in una disperata ricerca di giustizia e riscatto personale e familiare.
Uno degli aspetti più toccanti del film è il contrasto tra la crudeltà umana e la purezza degli animali. Il film suggerisce che i sentimenti più autentici risiedano proprio in essi: i cani, incapaci di provare odio, incarnano la lealtà e l’amore incondizionato, in netto contrasto con l’avidità e la brutalità degli uomini. La simbologia della figura canina diventa quindi centrale nel film, accentuando ancora di più il senso di solitudine e disperazione del protagonista.
La regia di Stivaletti si distingue per un’estetica sporca e realistica, con inquadrature che amplificano il senso di claustrofobia e tensione. La fotografia cupa e i toni cromatici spenti accentuano il senso di abbandono e degrado che permea l’intera vicenda. L’uso sapiente degli effetti speciali, cifra stilistica del regista, contribuisce a rendere le scene di violenza ancora più disturbanti e immersive.
“Rabbia Furiosa – Er Canaro” verrà presentato come evento speciale alla 19º edizione dello ShorTS International Film Festival, che si terrà dal 29 giugno al 7 luglio a Trieste, alla presenza del regista. Con un linguaggio visivo crudo e senza filtri, il film colpisce lo spettatore con la forza di un pugno nello stomaco, scuotendone la sensibilità e lasciando una profonda riflessione sulla violenza, sulla vendetta e sulla natura umana.
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Emanuela Giuliani
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