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Povere Creature!: 10 curiosità sul film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone

10 curiosità su Povere Creature!, il pluripremiato film diretto da Yorgos Lanthimos con protagonista Emma Stone.

Povere Creature! è una delle opere più recenti del regista greco Yorgos Lanthimos, noto per il suo approccio anticonvenzionale al cinema. Tratto dal romanzo omonimo di Alasdair Gray, il film fonde elementi di dramma, commedia e horror gotico, creando una narrazione unica che esplora temi complessi come la creazione, l’identità, l’emancipazione e la sessualità.

La storia segue Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe), che, come un moderno Frankenstein, si ritrova a dover affrontare le sfide di un mondo che non l’ha mai davvero conosciuta. Il film, che ha suscitato un ampio interesse e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, sia per la sua regia che per l’interpretazione di Emma Stone nel ruolo di Bella, si distingue per la sua estetica visivamente innovativa, il suo linguaggio narrativo audace e una potente riflessione sulla condizione femminile.

Povere Creature! giocando con il surreale e il grottesco sfida le convenzioni cinematografiche e narrative, divenendo una potente riflessione sul desiderio di libertà, sul potere della creazione e sull’evoluzione dell’individuo. Di seguito, esploreremo dieci curiosità che hanno contribuito a rendere Povere Creature! un’opera tanto originale quanto provocatoria. Dall’ispirazione letteraria alle scelte stilistiche, passando per le riflessioni sulla sessualità e l’emancipazione, ogni aspetto del film contribuisce a costruire un mondo visivamente affascinante e narrativamente stimolante.

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1. Ispirazione letteraria

Il romanzo di Alasdair Gray da cui è tratto il film è un’opera complessa che mescola diversi generi, tra cui il gotico, la satira e la filosofia. La storia di Bella Baxter, una donna riportata in vita dal dottor Godwin Baxter, esplora tematiche di esistenza, coscienza e identità. La narrazione è un intreccio di eventi che sfida le convenzioni classiche, giocando con le idee di rinascita e creazione come nell’opera di Mary Shelley, ma con un tono decisamente più irriverente e contemporaneo. Lanthimos, adattando il libro per il grande schermo, ha mantenuto questa struttura complessa, mescolando il tragico e il comico in modo da evocare una riflessione sull’essere umano e sulla sua creazione.

2. Riferimento a Mary Shelley

Il collegamento con Frankenstein non è solo un richiamo tematico, ma anche una riflessione sui ruoli tradizionali di creazione e controllo. Mentre nel romanzo di Mary Shelley il dottore (Victor Frankenstein) diventa il simbolo dell’arroganza scientifica e della mancanza di responsabilità verso le sue “creazioni”, nel film Povere Creature! il dottor Godwin Baxter, pur avendo le stesse caratteristiche di “scienziato folle”, sembra essere più un uomo tormentato dalla sua stessa creazione, spinto da motivazioni che mescolano la compassione, l’egocentrismo e la curiosità scientifica. Bella, invece, si trova a essere una figura che sfida i ruoli prestabiliti: la sua vita non è un semplice “esperimento”, ma diventa un percorso di autoscoperta che riscrive le regole di genere, sessualità e autonomia.

3. Collaborazione con Emma Stone

L’interpretazione di Emma Stone in Povere Creature! è decisamente una delle sue più audaci. Bella è un personaggio complesso e ambiguo, che deve affrontare il trauma del suo risveglio e la sua successiva evoluzione. Stone ha lavorato a stretto contatto con Lanthimos per catturare la sua visione del personaggio: Bella non è una “vittima” o un semplice oggetto della creazione scientifica, ma una figura che esplora se stessa e il mondo che la circonda in modo del tutto nuovo. La sua interpretazione è spesso espressiva e gestita tramite sottili sfumature emotive, che rendono il personaggio tanto intrigante quanto imprevedibile.

4. Innovazioni stilistiche

Lanthimos ha una fama consolidata per il suo approccio stilistico unico e Povere Creature! non fa eccezione. L’uso della lente fish-eye non è solo una scelta estetica, ma un espediente che immerge lo spettatore nel punto di vista di Bella. La distorsione visiva e l’angolo di ripresa curato riflettono l’alterato senso della realtà della protagonista, che si trova a vivere in un mondo che le è completamente estraneo. Ogni dettaglio visivo serve a enfatizzare la sensazione di estraneità e di disconnessione che Bella prova, e al contempo la sua ricerca di significato e di appartenenza in un mondo che non l’ha mai realmente accolta.

5. Omaggio all’espressionismo tedesco

L’espressionismo tedesco, con la sua enfasi sulle emozioni e le percezioni soggettive, è ben presente in Povere Creature!. Lanthimos utilizza scenografie distorte, luci intense e un’atmosfera surreale che richiamano i grandi classici come Il gabinetto del dottor Caligari (1920), un film che ha fortemente influenzato il cinema dell’orrore e quello psicologico. La scelta di utilizzare ambientazioni visivamente distorte aiuta a sottolineare il tema della deformazione della realtà e della percezione, rendendo l’esperienza visiva tanto potente quanto il viaggio psicologico di Bella. Le linee e gli spazi irregolari della città e degli ambienti in cui Bella si muove sono un’estensione della sua confusione e alienazione.

6. Esplorazione della sessualità

Uno degli aspetti più audaci del film è la rappresentazione della sessualità di Bella. All’inizio, la sua sessualità è infantile e quasi priva di significato, ma man mano che la trama si sviluppa, diventa sempre più chiaro che il suo viaggio è anche un’esplorazione della sua sessualità e del suo corpo. Lanthimos gioca con l’idea di “creazione” e “scoperta” anche in questo ambito: Bella non è solo una “creatura” che deve scoprire il mondo, ma anche una figura che deve imparare a gestire e comprendere i propri desideri e la propria identità sessuale. La sua evoluzione sessuale è trattata con una libertà e una sincerità che non temono di esplorare i lati più oscuri e complessi della condizione umana.

7. Riconoscimenti internazionali

Povere Creature! ha ricevuto ampi riconoscimenti, inclusi premi e nomination per la performance di Emma Stone, che ha ricevuto una nomination agli Oscar come miglior attrice. La critica ha anche lodato il film per il suo stile visivo innovativo, la sceneggiatura originale e la sua capacità di affrontare temi profondi e universali con un tono che alterna il comico e il tragico. Il film è stato un favorito nei festival cinematografici internazionali, inclusi quelli di Venezia e Toronto, dove ha suscitato reazioni entusiastiche per il modo in cui ha reso una storia di creazione e risveglio qualcosa di incredibilmente personale e universale al tempo stesso.

8. Ambientazione steampunk

L’approccio steampunk del film non è solo una scelta estetica, ma riflette anche il tema della tecnologia come forza di creazione e distruzione. Le invenzioni e le macchine in Povere Creature! sono parte integrante del mondo in cui Bella si muove: l’invenzione scientifica e il progresso tecnologico sono sia un mezzo di risveglio che una fonte di alienazione per lei. L’ambientazione steampunk, con i suoi congegni e meccanismi intricati, serve anche a mettere in evidenza la contraddizione tra la natura “viva” di Bella e la tecnologia “mortale” che la riporta in vita, creando un dialogo tra l’umano e il meccanico.

9. Uso del bianco e nero

L’inizio del film in bianco e nero non è solo un tributo alle radici cinematografiche del cinema classico, ma anche un simbolo della fase iniziale della vita di Bella, che è priva di colore, di esperienze e di consapevolezza. Il passaggio ai colori nel corso della pellicola coincide con il suo processo di crescita, di scoperta e di affermazione personale. Questo passaggio da una realtà monocromatica a una visione più complessa e sfumata è una metafora visiva della sua trasformazione interiore.

10. Riflessione sull’emancipazione

Il film, pur nella sua natura bizzarra e surreale, è una riflessione profonda sulla lotta per l’emancipazione. Bella rappresenta il processo di liberazione da una condizione di impotenza e vulnerabilità, e il film esplora come una persona possa, attraverso la consapevolezza e la lotta, affermare la propria autonomia, anche contro le convenzioni sociali. La sua crescita non è solo personale, ma anche una risposta alla società patriarcale che cerca di definirla e controllarla. Il film invita lo spettatore a riflettere sulla libertà di scelta, sulla sessualità e sull’autodeterminazione in un mondo che spesso limita le opportunità e i diritti delle donne.

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Emanuela Giuliani


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