Yorgos Lanthimos nel corso della press conference a Venezia 80 ha parlato della sua ultima opera: Poor Things.
Il sipario sull’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si è alzato il 30 agosto, e senza alcun dubbio tra i titoli più attesi di questa edizione c’è Poor Things! di Yorgos Lanthimos.
Il film, presentato in anteprima in concorso il 1° settembre, ha stupito e conquistato pubblico e critica, che come detto nella nostra recensione che potete leggere QUI, si tratta di “Una Fiaba grottesca, mutevole, coloratissima horror. Una gioia per gli occhi e per l’anima che non si può non amare”, e di cui il regista ha parlato nel corso della press conference.
“Cosa farebbe una donna se potesse partire da zero?”
“E’ un film difficile da descrivere, per essere onesti ci sono stati film nel tempo unici e eccezionali, ma forse non ce ne sono tanti di simili. E’ difficile per me dire di che cosa di tratti” – afferma Yorgos Lanthimos. “Abbiamo dovuto cambiare un po’ la struttura del romanzo, c’erano degli elementi che erano strumenti romanzeschi, documenti ritrovati che stavano bene nel libro la cui gran parte è un saggio politico su alcuni temi che interessavano a Alasdir Gray. Appena l’ho letto abbiamo deciso che sarebbe stata la storia di Bella, secondo il suo punto di vista, che è poi quello che mi ha attirato fin da subito. Questo personaggio mi è piaciuto più di qualsiasi altro abbia mai letto. Una mente libera, senza vergogna, senza pregiudizi che sperimenta il mondo nel suo modo, nei suoi termini. Era questa secondo me la linea da seguire per trasformarlo in un film. Abbiamo condiviso diverse cose lo humor del film, dei personaggi, ho amato l’essenza del romanzo che è presente nel film. Lei fa questo viaggio nel mondo che fa parte della sua istruzione ed educazione. Nel romanzo partiva da Glasgow noi invece siamo partiti da Londra con un dottore di Glasgow.”
“Credo davvero si tratti di un tema contemporaneo. Parlare di libertà nel modo in cui vediamo e percepiamo il mondo, la posizione della donna nella società e dell’uomo, le relazioni tra uomini e donne è ancora molto contemporaneo” – prosegue il regista. “Il romanzo è degli anni 90 quindi non molto è cambiato da allora ed è strano, abbiamo strumenti nuovi per identificare le cose. Trovo che il tema sia assolutamente contemporaneo in ogni suo aspetto, utilizza soltanto la forma di romanzo gotico di storia d’epoca per parlare di temi contemporanei.”
In merito al coinvolgimento di Emma Stone, alla sua interpretazione e al rapporto con lei, Lanthimos dice: “Emma è stata coinvolta fin dall’inizio perché avevo già letto il romanzo di Alasdair Gray nel ‘97 e avevo pensato di adattarlo. Tuttavia ci sono voluti diversi anni per farlo. Mentre stavamo lavorando a La Favorita avevo già iniziato a lavorare sulla sceneggiatura con Tony MacNamara e dopo aver finito per l’appunto La Favorita ne avevo parlato con Emma, che era entusiasta di poter interpretare questo personaggio e voleva essere coinvolta il più possibile. L’ho tenuta aggiornata il più possibile con le varie stesure della sceneggiatura, le idee di come disegnare quel mondo, su chi avrebbe lavorato con noi, sugli attori, e questo l’ha aiutata sicuramente per la sua performance perché ha tenuto in mente questa visione per tanto tempo, e quando è arrivato il momento di recitare veramente, se pur non in modo conscio, aveva vissuto con questo personaggio, era con lei.” – continua. “Ha partecipato ad ogni decisione presa sul film. La sua libertà, inclusa la sua sessualità era parte intrinseca del suo personaggio, e per me era importantissimo fare un film che non fosse esageratamente forte perché altrimenti avrebbe tradito il personaggio principale, dovevamo avere fiducia. I personaggi non si vergognano, Emma non si è vergognata della nudità del suo corpo quando gira le scene.”
“La cosa fantastica del rapporto tra e Emma e che avendo fatto 4 film insieme comunichiamo anche senza doversi spiegare tutto parlando. E’ stata un esperienza straordinaria poiché benchè lavorassimo in grandi studios, con set costruiti e tanto personale, abbiamo mantenuto la stessa atmosfera delle precedenti esperienze, e questo ci ha permesso di avere tre persone al massimo della stanza.” – conclude. “Abbiamo creato un ambiente confortevole grazie anche a un coordinatore di intimità che ci ha fatto sentire tutti a nostro agio, da Emma a Mark Ruffalo. C’era una sceneggiatura per le scene di sesso, tuttavia ci siamo seduti e abbiamo parlato e deciso quale posizione fare a seconda della scena e cosa dovevano descrivere in modo da renderlo una rappresentazione dei desideri umani. A volte è stato anche estremamente divertente.”
La parola passa allo sceneggiatore James Price: “Siamo stati in tour in Europa per trovare una città un luogo in cui fare il film, perchè Yorgos voleva costruire tutto ex novo. Ci serviva tempo e budget, abbiamo scelto alcune località al di fuori di Londra in cui avremmo potuto girare. Ci sono grandi studi in Dakota e Oregon, abbiamo scelto uno staff che potesse aiutarci perché eravamo al livello dei grandi film, avevamo delle ambizioni, volevamo costruire, creare un mondo di grande portata. A un certo punto della formazione lo staff era diventato grande, e molte persone lavoravamo anche per diverse produzioni. Il livello era elevatissimo. Le città sono state tutte ricostruire, Londra, Parigi, Lisbona, sono state tutte ricostruite da zero.”
Infine per quanto riguarda i costumi e il trucco, Nadia Stacey (hair, makeup and prosthetics Designer) e Holly Waddington (Costumi) spiegano.
Holly Waddington: “E’ stato quasi un puzzle mettere tutti i pezzi insieme dal momento che c’erano necessità diverse. Si trattava di un viaggio diverso guidato dalla drammaturgia e dai costumi che comincia quando lei è a casa. Abbiamo l’abbigliamento da ragazzina con le gonne scozzesi, tutto è adattato a una bambina piccola perché lei era come una bambina, veniva vestita la mattina ma in poco tempo perdeva gran parte di ciò che metteva ed era una strana combinazione. Quando poi si libera, lascia la casa e va a Lisbona non ha più Miss Prim che la veste e indossa questo abito da viaggio, fa sesso con Duncan in un albergo e poi scende con una gonna che non avrebbe mai pensato di indossare. E’ una delle mie scene preferite, lei cammina in mezzo a tanta gente con questo abito vittoriano ridicolo con il corsetto che non aveva mai indossato. Lei non pensa a come indossare nel modo corretto gli abiti.”
Nadia Stacey: “Per me non c’era mai stato un personaggio come Bella e ovviamente la sua veloce sperimentazione e il suo aspetto doveva segnare il suo viaggio. Non avevo il permesso di usare parrucche, avevamo delle lunghezze di capelli da aggiungere o togliere e ho collaborato con Holly a seconda del costume che indossava e in che fase si trovava nel film. Ho adorato l’immagine con i capelli lunghi, selvaggi, liberi rispetto alle persone che avevano le pettinature del tempo a Lisbona, lei mostra chi è alla società.”
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Emanuela Giuliani