La recensione del film diretto da Russell Crowe: Poker Face, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022.
Ambientato nel mondo del poker ad alta posta, Poker Face segue Jake Foley, interpretato da Russell Crowe, un miliardario che ha fatto fortuna nel settore della tecnologia ma è anche un appassionato di gioco d’azzardo, in particolare del poker. La sua passione lo spinge a organizzare una partita speciale con i suoi vecchi amici: Alex, Billy, Same e Paul. Ma la posta in gioco non è solo economica. Jake vuole scoprire i segreti che i suoi amici hanno nascosto per anni. Il film, presentato in anteprima mondiale ad Alice nella Città durante la 17esima Festa del Cinema di Roma, segna il ritorno di Russell Crowe dietro la macchina da presa, a otto anni di distanza dal suo esordio registica con The Water Diviner (2014), premiato con l’Oscar australiano come Miglior Film nel 2015.
Il titolo Poker Face fa riferimento alla capacità di Jake di nascondere ogni emozione dietro una faccia impassibile, proprio come nel poker, dove un’espressione neutra è fondamentale per non rivelare la propria mano. Crowe riesce a incarnare perfettamente questo tipo di carattere, giocando un uomo che non ha nulla da perdere e che è disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo. È l’unico dei cinque amici a mantenere il controllo completo delle proprie emozioni, conferendo al suo personaggio quella poker face che dà il titolo al film.
Tuttavia, nonostante i buoni presupposti, Poker Face non riesce a mantenere alta la tensione per tutta la durata della visione. Sebbene l’inizio del film, che presenta i protagonisti e li prepara per la partita, susciti una certa attesa, la tensione crolla rapidamente. La rivelazione dei segreti dei vari personaggi fin troppo prematura fa scivolare la storia in un territorio che mescola generi in maniera confusa, passando da un thriller psicologico a un heist movie e, successivamente, a una sorta di home invasion. Questo cambio repentino di registro indebolisce la narrazione, facendo perdere al film la sua coerenza e intensità.
La velocità con cui la trama si sviluppa gioca un ulteriore ruolo negativo. La narrazione frenetica non lascia spazio per costruire una connessione emotiva con il protagonista, né per permettere agli altri personaggi di evolversi o di farsi davvero conoscere. Le figure secondarie, in particolare, rimangono sfocate e spesso non è chiaro quale sia il loro ruolo all’interno della storia, rendendo difficile coinvolgersi pienamente nell’evoluzione della trama.
In definitiva, Poker Face è un film che, nonostante un’idea intrigante e un cast promettente, fallisce nel suo sviluppo. La storia ha potenziale, ma viene trattata in maniera frettolosa e disordinata, come un “classico studente che ha tutte le potenzialità ma non si applica”. È un peccato, perché c’era davvero spazio per un thriller psicologico più solido.
Il film sarà distribuito in Italia da Vertice 360 e uscirà nei cinema italiani a fine novembre. Oltre a Russell Crowe, il cast include Liam Hemsworth, RZA, Elsa Pataky, Aden Young, Steve Bastoni, Daniel MacPherson, Brooke Satchwell, Molly Grace, Paul Tasson e Jack Thompson.
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Emanuela Giuliani
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