Phantom Thread – Recensione
Paul Thomas Anderson, regista e sceneggiatore ambienta nella Londra degli anni’50 la sua splendida pellicola, prodotta da lui stesso assieme a Megan Ellison, JoAnne Sellar e Daniel Lupi, Phantom Thread: Il Filo Nascosto, in cui la vita del ricercato, bramato stilista Reynolds Woodcock (Daniel Day Lewis ritiratosi ufficialmente dalle scene nel giugno 2017).
Un uomo superbo dalla sottile fragilità d’animo visibilmente insofferente per tutto ciò che esula dai programmi di una vita pianificata dettagliatamente nel tempo e nello spazio, al vertice della moda assieme alla sorella Cyril (Lesley Manville), verrà stravolta dall’arrivo di Alma (Vicky Krieps), ragazza molto più giovane di lui, la cui indifesa sensuale dolcezza cela una ferrea sicura personalità.
Phantom Thread: Il Filo Nascosto è l’ammaliante metafora che testimonia l’intimo percorso alchemico, dell’affascinante simbolo in grado di unire, nell’immaginario, mente, cuore e anima, facendo emergere, paradossalmente, in tutto il loro raffinato, elegante splendore, ogni ostacolo, insicurezza e turbamento, analizzandoli con intelligente maturità, avvolti dalla regale atmosfera che rapisce trasportando in un mondo parallelo sospeso, dal sapore di rosa e acqua di colonia, la cui soave, sottile, personale, profonda percezione emotiva stupisce, togliendo il respiro, abbandonandosi alla sublime guida dei sensi.
“Mi sembra di averti cercato per moltissimo tempo.” -Reynolds Woodcook-
L’inaspettato riconoscimento dell’intrigante passione che cresce scorrendo sotto pelle accarezzandola come un brivido. Una connessione tanto intensa da ubriacare le due figure centrali, unici, assoluti ed indiscussi protagonisti della scena, disorientati nel tentativo di comprenderne le origini, provando a resistere, ribellarsi, mantenendo ostinatamente la propria posizione. Fino alla resa finale, accettandosi e lasciandosi trasportare da ciò che semplicemente racchiude l’inspiegabile, vivendo assaporandone ogni istante, ricercando la vera essenza dello spirito, innamorandosi e saziandosi lentamente di essa, goccia dopo goccia, come un sommelier degusta un vino pregiato, in un gioco di forza psicologico accattivante, privo di vinti e vincitori.
Un viaggio assolutamente coinvolgente in cui segreti e verità del passato, presente e futuro, appartenenti, fino a quel momento, a due distinte entità, si fondono, in un unico, complementare, elemento, dando vita ad un legame che supera il confine dell’essere, attraverso la tacita reciproca conoscenza, in cui odio e amore, pregi e difetti, si rivelano, affermandosi, con forza, determinazione e decisione, assumendo la forma di un morboso, necessario, indispensabile, bisogno l’uno dell’altra.
Phantom Thread: Il Filo Nascosto, un opera che conquista ed incanta, distribuito dalla Universal Pictures nelle sale dal 22 febbraio 2018 è da non perdere.
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