“Peter Rabbit 2: Un birbante in fuga” – Recensione: l’irreverente Peter alla ricerca di se stesso
L’irreverente coniglio Peter Rabbit dopo essere stato il protagonista del live action del 2018 “Peter Rabbit”, torna sul grande schermo con una nuova avventura ispirata, come la precedente, ai racconti di successo della scrittrice e illustratrice Beatrix Potter, il cui intento era quello di risollevare il morale del figlio malato della sua governante Noel Moore, e costretta, in seguito al rifiuto degli editori, ad auto pubblicare la sua prima opera.
Una storia che vede Bea e Thomas, ancora una volta rispettivamente interpretati da Domhnall Gleeson e Rose Byrne, sposarsi e formare finalmente una famiglia assieme ai conigli e Peter, con quest’ultimo però che, nonostante il cambiamento e gli sforzi, non riesce a scrollarsi di dosso la reputazione di ‘birbante’.
Definizione questa ovviamente non del tutto veritiera, e che lo porterà definitivamente a dubitare della fiducia che la sua famiglia dice di riporre in lui nel momento in cui l’editore di Gloucester, Nigel Basil – Jones, dal volto di David Oyelowo, deciderà di pubblicare il libro di Bea dedicato ai suoi amati conigli focalizzando l’attenzione sulla ‘cattiveria’ di Peter, e ponendola al centro della campagna promozionale etichettando il piccolo beniamino con l’appellativo di ‘mela marcia’.
Preso dallo sconforto, una volta arrivato in città assieme al resto della famiglia per discutere del progetto, Peter si allontanerà così da loro e nel corso della sua breve fuga cittadina farà amicizia con Barnabas, un coniglio anziano che non solo lo convincerà ad entrare a far parte della sua banda di ladruncoli, bensì lo spingerà a coinvolgere Flopsy, Mopsy, Coda – Tonda, Benjamin ed il resto degli animali suoi amici, con l’obiettivo di portare a termine un colpo al mercato contadino.
Peter si troverà così alle prese con un mondo sconosciuto, avventuroso e accattivante, che metterà a dura prova la sua tanto esuberante quanto ingenua personalità.
Diretto e scritto da Will Gluck, “Peter Rabbit 2: Un birbante in fuga” è un racconto rivolto come sempre al pubblico dei piccoli che non mancherà tuttavia di intrattenere piacevolmente con i divertenti episodi e la consueta ironia, anche gli accompagnatori adulti, con Peter impegnato nella ricerca di se stesso che sottolinea le difficoltà e le conseguenze causate dalle false definizioni con le quali troppo spesso si tende a qualificare erroneamente gli altri.
Tematica affrontata con la dovuta leggerezza ma in grado di mostrare come chiacchiere prive di fondamento spesso finiscono per segnare e influenzare irrimediabilmente l’animo, e proprio come in Peter condizionano facendo perdere la fiducia in se stessi allontanandoci da chi amiamo e ci ama. Opinioni che feriscono nel profondo e il cui smarrimento alimenta fragilità e insicurezze, ma alle quali non si deve dare ascolto, andando avanti forti del proprio essere e del sostegno di chi non smetterà mai di credere in noi.
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Giuliani Emanuela
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