“OVERLORD” – Recensione: il film nazi-horror prodotto da J.J. ABRAMS
Nel corso del Secondo Conflitto Mondiale, alla vigilia dello sbarco in Normandia, un gruppo di soldati americani in missione, in seguito ad un attacco nemico, è costretto a paracadutarsi nei pressi di un villaggio, in una zona non specificata della Francia, occupato dall’esercito tedesco. Rifugiatesi nell’abitazione di una giovane abitante del posto, ben presto si renderanno conto di dover portare a termine non solo un’operazione militare, bensì dovranno affrontare, e tentare di fermare, le forze soprannaturali nate dalla brutale mente nazista, il cui obiettivo è quello di creare un feroce esercito di invincibili immortali, che permetta loro di vincere la guerra.
Arriva nelle sale cinematografiche italiane l’8 novembre, l’attesissimo horror movie prodotto da J.J. Abrams e diretto da Julius Avery: “OVERLORD”, un concentrato di tensione ed adrenalina, in grado di conquistare e focalizzare completamente l’attenzione dello spettatore, permettendo a quest’ultimo di entrare in contatto con la storia, percependo il crescente, inquietante vortice emotivo, assolutamente ben studiato e calibrato, tenendolo con gli occhi incollati sullo schermo per l’intera durata della pellicola.
La sceneggiatura, scritta da Billy Ray e Mark L. Smith, nonostante la non originalità e prevedibilità degli eventi narrati, riesce nell’intento di trasformare un racconto dalla tematica, relativa alla sperimentazione sugli umani nel periodo bellico, conosciuta ed ampiamente trattata e vista, in una vicenda senza alcun dubbio trscinante, forte dell’adeguata scenografia di Jon Henson, e della colonna sonora di Jed Kurzel, che ne scandisce e sottolinea i momenti cruciali, enfatizzandone l’agitazione ed il timore.
OVERLORD, distribuita dalla 20th Century Fox, in conclusione, conferma le aspettative iniziali, grazie ad una prima parte che descrive, in modo chiaro e semplice, la situazione e le motivazioni delle aberranti conseguenti azioni, evitando di scivolare nella confusione con un’eccessiva esposizione dei fatti, costruendo, sviluppando gli elementi utili alla storia, che esplode ed implode, con graduale forza nel finale, così come i personaggi, ognuno dei quali emerge con determinazione con la propria delineata identità, senza che l’uno si sovrapponga all’altro, ed implode ed esplode gradualmente trasmettendone la suspance, per una visione dalla pungente, sarcastica, affatto fuori luogo, ironia che cattura, soddisfa e diverte.
© Riproduzione Riservata.