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Nosferatu, la recensione della disturbante e suggestiva rivisitazione di Robert Eggers

Nei cinema italiani dal 1° gennaio 2025: Nosferatu, la disturbante, inquietante e suggestiva rivisitazione di Robert Eggers.

Da sempre il mondo del cinema è affascinato dalla figura del Conte Dracula. Protagonista di numerosi film, ognuno dei quali ha la propria visione di questo oscuro personaggio concentrandosi in particolare su un aspetto della sua storia, Dracula continua e continuerà a sedurre menti e anime con il suo magnetismo dannato.

Dall’amore più romantico all’ossessione più violenta, dalla persecuzione reciproca con il genere umano, alla lotta con il lupo mannaro, unica creatura in grado di porre fine alla sua immortale esistenza, questo personaggio dall’ammaliante perversa oscurità, con le sue leggende è senza alcun dubbio una fonte inesauribile di idee per la settima arte.

Entrato di diritto a far parte dell’immaginario collettivo, nonostante la sua natura immonda viene visto come una sorta di eroe romantico, e forse il suo più grande potere sta in questa particolare connessione empatica che affonda le radici, anzi denti, nel capolavoro del 1922 del regista tedesco Friederich Wilhelm Muranu: Nosferatu.

Caposaldo del cinema horror ed espressionista ispirato liberamente a sua volta al romanzo del 1897 Dracula dello scrittore irlandese Bram Stoker, che vide Murnau, per problemi legati ai diritti dell’opera, essere costretto a modificarne il titolo, i nomi dei personaggi, con il Conte Dracula che diviene il Conte Orlok, e i luoghi, da Londra a Wisborg. E nonostante l’ulteriore denuncia da parte degli eredi di Stoker per violazione di diritti d’autore, e la condanna a distruggere tutte le copie della pellicola, Murnau ne salvò clandestinamente una, grazie al quale il film è arrivato a noi, e soprattutto a Robert Eggers.

Il regista di The Witch (2015), The Lighthouse (2019), e The Northman (2022) infatti, come da lui stesso svelato se ne innamorò quando a soli 8-9 anni lo vide per la prima volta, e da allora non solo prese definitivamente coscienza di cosa avrebbe fatto grande, ma che prima o poi avrebbe realizzato la sua versione di: Nosferatu, e finalmente quel momento è arrivato e il 1° gennaio 2025, distribuito da Universal Pictures, arriverà sul grande schermo.

Sinossi, un’ossessione nata dal bisogno di essere amata…

Wisborg, Germania, 1838. Il giovane agente immobiliare Thomas Hutter (Nicholas Hoult), riceve il suo primo incarico, il suo titolare Herr Knock (Simon McBurney) infatti, dopo aver ricevuto la richiesta da parte del suo ‘signore’ il Conte Orlok (Bill Skarsgard), desideroso di prendere casa in paese, lo invia da quest’ultimo per firmare gli atti di compravendita.

Hutter si mette così in viaggio noncurante degli oscuri presentimenti della moglie Ellen (Lily-Rose Depp), lasciata in affidamento all’amico Friedrich Harding e alla moglie di questo Anna Harding (Emma Corrin), e man mano che la sua meta si avvicina, entra in contatto con le superstizioni della gente del posto, convinta che il castello e il conte siano posseduti da forze oscure. Giunto dal suo cliente, questo rivelerà da subito la propria natura, il cui obiettivo altro non è che ricongiungersi con Ellen, la giovane sposa di Thomas, da cui è ossessionato e legato da un patto primordiale a lei, da quando ancora ingenua e pura fanciulla ignara delle conseguenze, ha risvegliato e cercato per puro bisogno d’amore il demone.

Una maledizione che lega le loro anime e il loro sangue e tormenta e possiede le sue notti con raccapriccianti incubi le notti di Ellen, e che inizierà a mietere vittime con un’epidemia di peste, con l’arrivo del Conte in città. Mattanza che farà comprende alla donna, aiutata dal Professor Albin Eberhart Von Franzsorta (Willem Dafoe) e dal Dottor Wihlem Sivers (Ralph Ineson), che l’unica arma per sconfiggere il conte e porre fine all’epidemia è lei stessa.

Nosferatu, il male è dentro di me o viene dal mondo?

immagine film nosferatu

Non un remake quindi come si è più volte detto, ma ribadiamo una rivisitazione, quella attraverso cui Eggers torna in un certo senso alle origini dell’horror costruendo una storia all’interno del quale sono ben chiare le leggende, i riti e le credenze folcloristiche di cui si nutre il mito di Dracula. Un rischio quello che il regista si è assunto per dare forma al suo Nosferatu, consapevole di dover fare i conti non solo con Murnau, bensì anche con il remake del 1979 di Werner Herzog interpretato da Klaus Kinski.

Una sfida che il giovane regista, sceneggiatore e produttore statunitense, ha affrontato con estrema passione e vincendo con un quadro composto da tanti ritratti seducenti e ripugnanti, su cui domina l’ombra dell’orripilante figura presente non presente del Conte Orlok, che si sazia del sangue delle sue vittime e dorme in una bara piena di topi, untori della peste nera. Un’ombra che omaggia egregiamente quella del capolavoro muto di Murnau, da cui prende facendo suoi dettagli fondamentali, ad esempio la mano dalle dita lunghe malformate e dalle unghie affilate mostrata nel trailer, per poi acquisire quella turpe e feroce identità superiore al diavolo.

immagine film Nosferatu di Robert Eggers

Una visione disturbante, suggestiva e inquietante dalla magistrale estetica e regia che si insinua nella mente dello spettatore strisciando come un serpente e trasportandolo nell’orrorifico mondo sospeso del vampiro numero uno, con quella netta, viscerale e atroce sensazione di alienante smarrimento. Un vuoto alla cui profondità hanno contribuito in modo essenziale e determinate la fotografia di Jarin Blascke, le magnifiche scenografie di Craig Lathrop, gli spettacolari costumi di Linda Muir, e l’incredibile trucco di Emily Barker.

Elementi parti integranti di un limbo dalle atmosfere intrise di una macabra famelica solitudine passata, che rinnova l’immortalità di una storia iconica di un predatore dal nefando ‘amore’ incarnato da uno Skarsgard che, dopo Pennywise si conferma l’interprete dei villain per eccellenza.

Un predatore che, come lui stesso si definisce è appetito, simbolo e riflesso di una società ipocrita che manipola la donna, cuore e liberatrice, che si sacrifica per la salvezza di un mondo logorato dai ratti e che qui ha il volto di un ammaliante nella sua fragilità e forza Lily-Rose Depp, la quale stupisce facendo emergere le complessità del suo personaggio preda dell’occulto e dal supplizio che nasce dal non riuscire a comprendere se il male è dentro di lei, o viene dal mondo che sta scivolando nel marcio. Non si può inoltre non citare Nicholas Hoult perfettamente a suo agio nella parte, così come Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin, nonostante il ruolo marginale, e Willem Dafoe e Simon McBurney dalle argute e impeccabili performance.

immagine film di Robert Eggers Nosferatu

Nosferatu, in conclusione, è un’opera assolutamente riuscita, e poco importa se ci sono alcuni momenti dal ritmo lento, fa parte della storia che Eggers arricchisce toccando tutti gli aspetti di un racconto e personaggio perenne, in modo da offrire allo spettatore tutti gli elementi necessari ad entrare in questo torbido racconto. Dettagli e scenari che riportano alla mente i tanti film realizzati, come il film del 2004: Van Helsing, con Hugh Jackman, e ovviamente il Dracula di Bran Stoker di Francis Ford Coppola del 1992.

Rimandi, ci teniamo ancora a sottolineare, frutto di un accurato studio rappresentativo e non di una copiatura, che hanno permesso a Eggers di spingersi coraggiosamente oltre con scene e inquadrature oltremodo audaci, la cui potenza emotiva è racchiusa nella straziante immagine finale di questo amore non amore.

©Riproduzione Riservata

Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

8


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