“Napoleon”: Ridley Scott ha riscritto il biopic seguendo i consigli di Joaquin Phoenix
Le riprese del biopic “Napoleon”, diretto da Ridley Scott con il premio Oscar Joaquin Phoenix nei panni del celebre condottiero Napoleone Bonaparte, come ben si sa sono attualmente in corso nell’Oxfordshire in Inghilterra.
Scritto da David Scarpa, autore di “Tutti i soldi del mondo”, diretto sempre da Scott nel 2018, “Napoleon”, finanziato dagli Apple Studios, dovrebbe debuttare su Apple Tv+ nel 2023, e racconterà attraverso uno sguardo inedito e personale le origini di Napoleone.
Dalla rapida e spietata scalata ad Imperatore al rapporto tanto avvincente quanto instabile con la moglie, unico suo vero amore, Josephine, con l’obiettivo in particolare di riportare in vita le famose battaglie di Napoleone, catturandone l’ambizione implacabile e la sbalorditiva mente strategica di uno straordinario leader militare e visionario della guerra.
Ma non è tutto, nel corso di un’intervista rilasciata a un numero speciale di Empire infatti, Scott ha svelato di aver riscritto molte parti della sceneggiatura a causa dei consigli di Phoenix, che vede al suo fianco Vanessa Kirby, nel ruolo di Marie Josèphe Rose Tascher, e Tahar Rahim, in quello di Paul Barras, l’influente capo del Direttorio che guidò la Francia della Rivoluzione dal 1795 al 1799.
“Una delle mie migliori interazioni con un attore, ma anche una delle più probanti. Joaquin è l’attore più scrupoloso con cui abbia mai lavorato, la persona più anticonvenzionale che esista. La sua però non è una posa.. è il suo intuito che lo porta a fare così.. ha reso Napoleon qualcosa di speciale grazie alle sue continue domande; la sua natura curiosa mi ha convinto a modificare pesantemente il film; se c’è qualcosa che non gli sta bene, lui te lo viene a dire” – ha dichiarato Scott al suo secondo film dall’ambientazione storica dopo “The Last Duel” del 2020, alla sua seconda collaborazione con Phoenix dopo “Il Gladiatore” del 2000.
“Solo con Joaquin nel cast può capitare di dover riscrivere da capo un intero film, se lui non si trova a suo agio. E infatti è più o meno quello che è successo con Napoleon: ho dovuto fare a pezzi il film e poi ricomporlo; lui aveva bisogno di capire chi fosse Napoleone; io ho dovuto rispettare quest’esigenza, perché alla fine tutto quello che è venuto fuori è stato incredibilmente costruttivo. E il film è diventato migliore, più completo. Credo di essere riuscito, scavando, a “trovare” Napoleone, o quantomeno qualcosa di molto vicino a ciò che è stato storicamente.” – ha poi concluso.