immagine film modi - tre giorni sulle ali della follia

MODI – Tre giorni sulle ali della follia, la recensione: tra richiami e omaggi è l’infelice ritorno di Depp alla regia

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024 MODI – Tre giorni sulle ali della follia è il ritorno infelice di Depp alla regia.

Travolto da scandali, accuse e processi, Johnny Depp sembrava essere oramai completamente fuori dal mondo cinematografico, invece a 25 anni dal suo esordio dietro la macchina da presa con Il Coraggioso, torna alla regia e presenta alla 19esima Festa del Cinema di Roma, dove ha ricevuto tra l’altro anche il premio alla carriera, Modi -Tre giorni sulle ali della follia, nelle sale italiane il 21 novembre distribuito da Be Water Film in collaborazione con Maestro Distribution e Medusa Film.

Modi – Tre giorni sulle ali della follia, il caos di Modi in sole 72 ore

In Modi – Tre giorni sulle ali della follia, al centro della scena c’è il vortice di eventi che si sono susseguiti nelle settantadue ore vissute dall’artista bohémien Amedeo Modigliani (Riccardo Scamarcio) – “Modi” per gli amici – nella Parigi del 1916 dilaniata dalla guerra.

Tre giorni di incontrollabile frenesia in cui il desiderio di Modi, in fuga dalla polizia, di porre fine alla sua carriera e abbandonare la città, è ostacolato dai suoi colleghi Maurice Utrillo (Bruno Gouery) e Chaim Soutine (Ryan McParland) e dalla sua musa Beatrice Hastings (Antonia Desplat). Un delirante caos mentale che vede Modi chiedere consiglio all’amico e mercante d’arte Leopold Zborowski (Stephen Graham), passare una notte di allucinazioni, e di fronte al collezionista americano Maurice Gangnat (Al Pacino), il quale ha il potere di cambiare la sua vita.

Modi – Tre giorni sulle ali della follia, un ritorno e racconto tutto da rifare

immagine film modi - tre giorni sulle ali della follia

Depp con Modi – Tre giorni sulle ali della follia, come detto torna dietro la macchina da presa ma nonostante i propositi e la curiosità, il frastuono di cui è preda Modi, morto di tubercolosi a soli 35 anni a Parigi, altro non è che lo specchio del medesimo trambusto presente nella sceneggiatura scritta da Jezy e Mary Kromolowsky, e basata sull’opera teatrale di McIntyre. Narrazione che non risparmiando richiami al cinema hollywoodiano e ai personaggi interpretati dallo stesso Depp nel corso della sua carriera, finiscono per pesare in maniera inesorabile sulla costruzione, sullo sviluppo e sulla visione.

Da Jack Sparrow, riconoscibile nella scena di apertura, ai chiari omaggi al cinema muto che giocano con le incursioni di sequenze in bianco e nero legate a Charlie Chaplin e Buster Keaton, ribadiamo che se l’intenzione è buona è il fine ad essere disastroso. Tali elementi infatti, penalizzano ulteriormente un racconto palesemente slegato e confusionario facendo perdere definitivamente di vista il focus della storia, ovvero l’analisi del feroce giudizio a cui il pittore e scultore livornese era costantemente sottoposto all’interno del mercato dell’arte da parte della critica.

Ma non è tutto purtroppo. Tra le note negative di Modi – Tre giorni sulle ali della follia ci sono anche: il mancato spazio alle opere di Modigliani e a quella creazione e distruzione tanto citata nel film; la colonna sonora composta da Sascha Puttnam e Steve McLaughlin e dedicata allo scomparso chitarrista e cantante Jeff Beck che, spaziando tra brani non originali, sottolinea ancor di più il ritmo sconnesso del racconto; e infine, dulcis in fundo, la lingua. All’inglese infatti sentiamo alternarsi malamente battute in italiano e francese, che portano tra l’altro a chiedersi del perché Scamarcio non abbia giustamente adottato un minimo di accento toscano, donando di conseguenza un minimo di veridicità alla sua interpretazione.

Modì – Tre giorni di follia in conclusione, è il tentativo da parte di Depp di raccontare uno spaccato di uno degli artisti più importanti del ‘900 tutt’altro che felice. Un quadro, un ritratto completamente sbilanciato, non sviluppato adeguatamente e privo di qualsivoglia autenticità.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

4


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