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Mission: Impossible: una saga che ha ridefinito il cinema d’azione

In attesa di Mission: Impossible – The Final Reckoning, approfondiamo una saga che ha ridefinito il cinema d’azione.

Il franchise di Mission: Impossible è uno dei più longevi e acclamati nel panorama cinematografico moderno, nato da una serie televisiva di successo degli anni ‘60, è riuscito a evolversi nel corso degli anni, conquistando milioni di fan in tutto il mondo, e con Tom Cruise nei panni del protagonista Ethan Hunt, ha creato una formula vincente che mescola azione, spionaggio, acrobazie mozzafiato e trame intricate. E ora in attesa di Mission: Impossible – The Final Recknoing, capitolo conclusivo della saga, approfondiamo l’evoluzione del franchise, le sue caratteristiche principali e il motivo per cui è riuscito a rimanere al passo con i tempi, diventando una delle saghe cinematografiche più iconiche.

Le origini di Mission: Impossible

Il franchise di Mission: Impossible ha avuto inizio nel 1966 con la serie televisiva omonima, creata da Bruce Geller, che raccontava le storie, e le missioni particolarmente pericolose e complesse, di una squadra di agenti segreti dell’IMF (Impossible Mission Force). Tra i tratti distintivi della serie c’era l’uso di tecniche innovative per l’epoca, tra cui travestimenti, spionaggio tecnologico e l’iconico “messaggio che si autodistrugge” (una formula che sarebbe poi diventata un marchio di fabbrica del franchise).

Nel 1996, Mission: Impossible è stato adattato al grande schermo da Brian De Palma, con Tom Cruise nel ruolo di Ethan Hunt, un agente dell’IMF. Il film ha avuto un enorme successo, incassando oltre 450 milioni di dollari a livello mondiale, e ha dato il via a una saga che oggi conta sette film e un ottavo come detto in arrivo nelle sale.

L’evoluzione del personaggio di Ethan Hunt

Tom Cruise è indiscutibilmente il volto di Mission: Impossible, e il suo personaggio, Ethan Hunt, è diventato uno degli eroi più amati della storia del cinema, e sebbene inizialmente fosse un personaggio incentrato sulle missioni e sull’azione pura, col passare dei film la sua caratterizzazione è diventata più complessa, mostrando anche le sue vulnerabilità, i suoi dilemmi morali e il suo legame con i compagni di squadra.

Nel primo film, Hunt è un agente in fuga, accusato ingiustamente di tradimento, che deve lottare per dimostrare la sua innocenza. Man mano che la saga prosegue, il personaggio di Ethan evolve, diventando un leader responsabile ma anche un uomo che spesso si trova a dover affrontare sfide emotive, come la sua vita privata e le persone a lui care. Questo sviluppo ha contribuito a mantenere il franchise fresco e rilevante nel tempo.

Le scene d’azione e le acrobazie

Una delle caratteristiche distintive di Mission: Impossible è l’incredibile qualità delle sue sequenze d’azione, e nonostante sia noto per le sue spettacolari scene di combattimento, inseguimenti e sparatorie, la vera forza risiede nelle acrobazie e nelle scene più audaci, che spesso vedono Tom Cruise compiere le sue stesse acrobazie senza l’uso di controfigure.

Il salto dal grattacielo Burj Khalifa in Mission: Impossible – Protocollo Fantasma (2011), l’inseguimento in motocicletta in Mission: Impossible – Rogue Nation (2015), e la drammatica sequenza di salto da un aereo in Mission: Impossible – Fallout (2018) sono solo alcuni esempi di come il franchise abbia spinto continuamente i limiti dell’azione cinematografica. La dedizione di Cruise nel fare le sue stesse acrobazie ha fatto sì che ogni film diventasse un’esperienza viscerale per il pubblico, mantenendo alta la tensione e il coinvolgimento.

Un cast di sostenitori

Oltre a Tom Cruise, Mission: Impossible vanta un cast di supporto che ha arricchito ogni film della saga. Personaggi come Luther Stickell (Ving Rhames), Benji Dunn (Simon Pegg) e William Brandt (Jeremy Renner) sono diventati amati dal pubblico, portando una dinamica di squadra che bilancia l’intensità delle missioni con un tocco di umorismo e umanità. Le interazioni tra i membri del team e il loro rapporto con Ethan Hunt sono fondamentali per il successo del franchise, dando profondità alla trama e agli stessi protagonisti.

Inoltre, i cattivi della saga, interpretati da attori come Philip Seymour Hoffman, Sean Harris e Henry Cavill, hanno aggiunto ulteriore spessore alle storie, antagonisti che hanno portato non solo minacce fisiche per Hunt e il suo team, ma anche sfide psicologiche, creando un contrasto che rende ogni film ancora più avvincente.

I temi di Mission: Impossible

Al di là dell’azione pura, i film di Mission: Impossible esplorano una varietà di temi complessi. La lealtà, il sacrificio, la fiducia e il tradimento sono motivi ricorrenti, con Ethan Hunt che spesso si trova a fare scelte difficili, dove l’equilibrio tra il dovere verso la sua squadra e la sua missione si scontra con i suoi legami personali. Inoltre, il franchise si è sempre adattato ai cambiamenti tecnologici e geopolitici, inserendo nelle sue trame spionaggio moderno, cyberterrorismo e minacce globali. Con la sua crescente complessità e la capacità di reinventarsi, Mission: Impossible è riuscito a rimanere un prodotto rilevante in un genere cinematografico che rischia spesso di diventare stagnante. La serie si distingue anche per la sua abilità nel mantenere l’intensità e il ritmo attraverso una narrazione ricca di colpi di scena e sorprese.

Il futuro del franchise

Con l’annuncio di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One (2023) e dell’imminente Mission: Impossible – The Final Reckoning il futuro del franchise sembra essere solido, l’epilogo della saga promette di esplorare nuovi orizzonti, sia per il personaggio di Ethan Hunt che per la sua squadra, con nuove sfide e, probabilmente, la fine di una lunga era.

Tom Cruise ha già dichiarato di voler continuare a spingere i limiti delle sequenze d’azione e di voler dare al pubblico un’esperienza cinematografica indimenticabile, ed è possibile che Mission: Impossible diventi, con il suo finale, un modello per la chiusura di saghe action di lunga durata, incentrate su un solo protagonista e sul suo percorso di crescita.

Mission: Impossible ha saputo reinventarsi e rimanere rilevante per quasi trent’anni, la sua combinazione di azione spettacolare, acrobazie incredibili, trame avvincenti e personaggi memorabili lo ha reso uno dei franchise cinematografici di maggior successo di tutti i tempi. Con Tom Cruise come protagonista, la saga ha saputo evolversi nel tempo, mantenendo l’alta qualità delle sue produzioni e la promessa di emozionare il pubblico in ogni nuova uscita. La serie si è imposta come un punto di riferimento per il cinema d’azione e, con i futuri sviluppi, sembra destinata a rimanere una delle pietre miliari del cinema moderno.

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Emanuela Giuliani


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