Millennium – Quello che non uccide, la recensione: il Ritorno deludente per Lisbeth Salander

La recensione di Millennium – Quello che non uccide, presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma.

Il ritorno di Lisbeth Salander, l’iconica protagonista della saga Millennium, in MILLENNIUM – QUELLO CHE NON UCCIDE segna un nuovo capitolo per il personaggio che ha conquistato milioni di lettori e spettatori. La figura di Lisbeth, già interpretata da Noomi Rapace e Rooney Mara, trova ora una nuova incarnazione in Claire Foy, vincitrice del Golden Globe. Dopo l’anteprima mondiale alla Tredicesima Festa del Cinema di Roma, il film si presenta come il primo adattamento cinematografico del bestseller di David Lagercrantz, sceneggiato da Steven Knight e diretto da Fede Alvarez.

Alvarez, regista noto per il thriller Man in the Dark, ha voluto differenziarsi dai precedenti capitoli, descrivendo il suo film come un thriller di spionaggio “pazzo” e “in stile James Bond”, in cui Lisbeth è il legame con i precedenti episodi, pur raccontando una storia molto personale e a forte rischio. In un’intervista, il regista ha dichiarato che l’obiettivo era quello di “mostrare i difetti del personaggio”, mettendola alla prova per rivelarne la sua “vera natura umana”, piuttosto che innalzare Lisbeth a figura di supereroe, come spesso accade nei film moderni.

Claire Foy, nel suo ruolo di Lisbeth, ha descritto il personaggio come “molto complesso e profondo”, affermando che ogni interpretazione di Lisbeth è un “continuo esplorare”. La forza di volontà e lo spirito di sopravvivenza di Lisbeth sono gli aspetti che Foy ammira maggiormente del suo personaggio, una donna capace di affrontare chiunque con determinazione, sfruttando l’intelligenza per scoprire i punti deboli degli avversari, un elemento che conferisce a Lisbeth una sicurezza e una sfrontatezza ineguagliabili.

Tuttavia, nonostante il coraggio di Alvarez nel voler reinterpretare la saga, MILLENNIUM – QUELLO CHE NON UCCIDE risulta essere una delusione per molti. La pellicola non riesce a soddisfare le alte aspettative dei fan della saga, lasciando intravedere le potenzialità, ma scivolando in una narrazione e una costruzione scenica che non riescono a focalizzare e sfruttare i numerosi elementi, sia nuovi che tradizionali, a disposizione. La direzione di Alvarez, pur volendo esplorare nuove strade, non riesce a catturare quell’intrigante fascino e mistero che aveva caratterizzato le precedenti interpretazioni del personaggio di Lisbeth.

La vera debolezza del film, però, risiede nella performance di Claire Foy. Sebbene sia una talentuosa attrice, non riesce a trasmettere la rabbia che alimenta il desiderio di vendetta di Lisbeth. L’intensità e la veemenza che dovrebbero caratterizzare il suo personaggio sembrano assenti, e la sua interpretazione non riesce a trasmettere la sfrontatezza e il fuoco interiore che avevano reso Lisbeth un personaggio tanto affascinante e indimenticabile nelle versioni precedenti. La Foy, pur cercando di fare sua la figura di Lisbeth, non riesce a restituire quella complessità e quel carisma che avevano reso la hacker scandinava un’eroina indimenticabile.

In definitiva, MILLENNIUM – QUELLO CHE NON UCCIDE lascia il pubblico con un senso di insoddisfazione. Nonostante le ambizioni del regista e un cast interessante, il film manca dell’intensità e dell’intrigo che avevano reso la saga un fenomeno mondiale. L’adattamento non riesce a dare una nuova vita al personaggio di Lisbeth Salander, lasciando più di una domanda su come avrebbe potuto essere gestita questa nuova incarnazione del mito.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

5


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