immagine megalopolis

Megalopolis la recensione dell’ambiziosa opera di Francis Ford Coppola

Nei cinema dal 16 ottobre distribuito da Eagle Pictures: Megalopolis, la maestosa opera di Francis Ford Coppola.

Il tanto chiacchierato e atteso Megalopolis, ultima titanica opera di Francis Ford Coppola, regista e autore di capolavori come la saga de Il Padrino, Apocalypse Now e Dracula di Bram Stocker, arriverà finalmente nei cinema il 16 ottobre distribuito da Eagle Pictures, dopo la presentazione in anteprima italiana del 14 ottobre, come evento preapertura della 19esima Festa del Cinema di Roma.

Un progetto oltremodo ambizioso, scritto, diretto, finanziato e prodotto da Francis Ford Coppola, la cui strada verso il grande schermo si è rivelata tutt’altro che facile. A causa della delusione espressa dagli acquirenti che lo avevano definito ‘troppo di nicchia’ per poter essere portato al pubblico e riscuotere un successo commerciale, il film rischiava infatti di non essere distribuito. Insoddisfazione inoltre a cui poi si sono aggiunte le contrastanti recensioni del 77esimo Festival di Cannes, dove Megalopolis è stato presentato in anteprima mondiale in concorso.

Megalopolis, la sinossi: New York come l’Impero Romano

megalopolis immagine film

Nelle sue intense 2 ore e 15 minuti, in Megalopolis in una New York distrutta e da ricostruire, la prospettiva classica della società del sindaco Frank Cicero (Giancarlo Esposito), alle prese anche con il calo della propria popolarità dovuto alla crisi economica che investe la città, si scontra con quella progressista, all’avanguardia del pretenzioso architetto Cesar Catalina (Adam Driver), inventore del rivoluzionario Megalon, sostanza dalle incredibili proprietà.

Due uomini, due nemici giurati le cui differenti visioni del futuro tuttavia portano entrambe con sé un principio filosofico, con Julia (Nathalie Emmanuel), figlia mondana e inquieta del sindaco Cicero, cresciuta attorno al potere, stanca di essere un appuntamento fisso dei tabloid e alla ricerca di un senso nella sua vita, che nutre una certa fiducia nell’idea del carismatico Catalina.

E tra vanità e orgoglio cercherà di emergere una pericolosa frangia guidata dalla giornalista arrivista Wow Platinum (Audry Plaza), e dal vizioso Clodio Plucher (Shia LaBeouf), figlio del miliardario Hamilton Crassus (Jon Voight), con l’umanità che spera di trovare il bene superiore attraverso l’ingegno e l’empatia.

Megalopolis, o si ama o si odia

immagine film megalopolis

Dubbi, delusioni, timori, curiosità e aspettative suscitate da Megalopolis che non ha vie di mezzo, o si odia o si ama. Tanto colossale quanto caotico, Coppola intreccia tutti i suoi classici stereotipi cinematografici con una visione a tratti ‘sperimentale’, così dissacrante da risultare ridicola ma da cui non si riesce a distogliere lo sguardo. Un’opera distopica difficile da definire, intrisa di audacia, idee, concetti, metafore, fantascienza, thriller e politica che non lasciano indifferenti, che confonde e fonde New York con l’antica Roma.

Vizi, congiure, nepotismo, corruzioni, macchinazioni, inganni e ipocrisie, non manca nulla in Megalopolis con la Repubblica americana strutturata al pari dell’Impero Romano, all’interno del quale Coppola costruisce la sua folle arena e dà il via ai suoi estremizzati e illogici giochi, per alcuni aspetti più simile ad un circo grottesco popolato da strane creature dall’animo dannato.

Una narrazione tragica al limite della parodia con il popolo che si interroga sul perché non è in grado di utilizzare quel potere da lui creato e donato a individui eletti a dei. Miti fasulli dalle frasi mediocri da cui si lascia incantare, poiché troppo intimorito dalle conseguenze di quel cambiamento che desidera e invoca.

Un limbo di eccessi, creazioni, tempo, spazio, incertezze e speranze senza limiti e confini, che inghiotte e stordisce il pubblico trasportandolo nella giostra impazzita di quel mutevole e variegato spettacolo barocco. Un mondo con la triste controfigura di Elvis che sventola una logorata bandiera americana conferma che il sogno americano è oramai un lontano ricordo, mentre attorno ruotano e spiccano: Adam Driver, con un affascinante Cesar Catalina che spesso rimanda a Elon Musk, Giancarlo Esposito con il suo sindaco dalla dubbia moralità, Audry Plaza con la sua sensualissima e avida Wow Platinum, e un impeccabile e assolutamente unico Shia LaBeouf con il suo abietto Clodio Plucher.

Megalopolis è tutto e niente. E’ una chimera magnificamente imperfetta, ricca di contenuti su cui riflettere e discutere, impossibile da inquadrare, che ferma il tempo fissando quel momento perché non tornerà più e che omaggiando Shakespeare immagina un avvenire ottimista e ricorda che ‘Siamo tutti fatti della stessa sostanza dei sogni’.

©Riproduzione Riservata

Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

6


Pubblicato

in

da

Tag: