“MARIA REGINA DI SCOZIA” – Recensione: la rivalità e l’ammirazione di due regine
Regina a 16 anni e vedova a 18, Maria Stuart, interpretata da una convincente Saoirse Ronan, non cedendo alle pressioni di coloro che l’avrebbero voluta di nuovo sposata, torna nella sua amata Scozia fermamente intenzionata a riprendersi quel posto e quella corona che le spettano per diritto di nascita, che include anche l’Inghilterra, ed ora nelle mani della potente Elisabetta I, dal volto di un altrettanto incisiva Margot Robbie.
Volontà quella della giovane monarca, che porterà le due donne ad essere protagoniste di un’accesa e tesa rivalità, psicologica e non, nel corso del quale si osserveranno e studieranno con rispetto, timore ed ammirazione, prima dell’inevitabile atto finale, che toccherà, scuotendo in egual misura, politica ed amore.
Un duello che non solo metterà le indiscusse influenti cugine/sovrane a dura prova, costrette a fronteggiare un mondo dominato da uomini soffocando la propria fragile sensibilità, bensì i cui tradimenti, ribellioni e cospirazioni, cambieranno per sempre il corso della storia.
Diretto da Josie Rourke, scritto da Beau Williamon, “MARIA REGINA DI SCOZIA”, arriva finalmente nelle sale il 17 gennaio, con l’obiettivo di raccontare e dar voce ai tormenti interiori della vita privata di Maria Stuart, e di conseguenza di Elisabetta. Attraverso un racconto in cui Maria, nata cattolica in tempi di grande fermento religioso, rifiutando con ferma determinazione il ruolo di semplice figura di rappresentanza, rivendicherà con ferrea ed astuta veemenza, la natia terra scozzese, governata dai Protestanti, facendo emergere, se pur non adeguatamente, due figure l’una affascinata, ed intimorita, del carisma dell’altra, ma entrambe concentrate sulla difficile decisione da prendere sulla scelta della giusta strategia da attuare, al fine di vincere la delicata partita.
Ciò nonostante, come accennato, il film, basato sul libro “Regina di Scozia: la vera vita di Maria Stuart”, di John Guy, che rivela nuovi dettagli sulle esistenze delle monarche, delude in parte le aspettative, a causa di una narrazione debole, priva di quella verve in grado di trasmettere e far percepire, l‘intrigante brivido racchiuso nella vicenda e dal particolare diffidente rapporto, di invidia e gelosia, tra Maria ed Elisabetta.
Una rappresentazione, in conclusione, quella dell’atteso “MARIA REGINA DI SCOZIA”, capace di entusiasmare visivamente grazie alla fotografia di John Mathieson, alle dettagliate scenografie di James Merifield, ed ai costumi di Alexandra Byrne, ma che non stupisce ed emoziona nel profondo, non cogliendo e sviluppando a pieno le potenzialità dei numerosi elementi offerti e presenti dall’importante argomento storico.
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